Francesca Gambarini incontra Silvio Berlusconi per dire No al referendum

Prosegue la campagna elettorale di Forza Italia per il NO al referendum costituzionale del 4 dicembre prossimo. Venerdì a Villa Gernetto il presidente Silvio Berlusconi ha incontrato alcuni amministratori locali del partito per illustrare le ragioni del NO di Forza Italia a questa riforma e per presentare una riforma alternativa. Tra i presenti anche Francesca Gambarini, capogruppo di Forza Italia al Consiglio comunale di Fidenza. “E’ stato un incontro molto interessante e denso di contenuti: il nostro NO alla riforma non è un no a prescindere ma un no motivato e ragionato – dichiara – . Al contrario di quanto viene propagandato, la riforma Renzi/Boschi non riduce i costi della politica perchè il Senato (fatto di nominati) rimane rendendo il bicameralismo più contorto, aumenta la confusione perchè aumentano i procedimenti legislativi e, inoltre, è scritta in modo tale da non essere compresa. Un altro aspetto importante è la diminuzione della sovranità popolare perchè insieme alla nuova legge elettorale consegnerà tutti i potere ad una sola parte politica (una falsa maggioranza) che controllerà tutto. Come se non bastasse, vengono triplicate le firme necessarie per i disegni di legge di iniziativa popolare. Infine, non dimentichiamo che stiamo parlando di una legge prodotta da un Parlamento eletto con una legge dichiarata incostituzionale e votata da una maggioranza composta da transfughi”. La Gambarini illustra, quindi, la riforma alternativa proposta da Forza Italia: “Inserimento in Costituzione di un limite massimo di tassazione, introduzione del vincolo di mandato, riduzione di oltre la metà del numero dei parlamentari e dei relativi costi, elezione diretta del Capo dello Stato, regioni più snelle e meno burocratiche al servizio dei cittadini”.

Brigati (FI Giovani): “Votiamo NO perchè all’Italia non serve una deriva autoritaria”

Ha preso il via nei giorni scorsi dal teatro Nuovo di Milano, in piazza San Babila, la campagna per il No al referendum costituzionale del 4 dicembre di Forza Italia. Alla kermesse erano presenti diversi esponenti di primo piano del partito di SIlvio Berlusconi. Grande l’affluenza di pubblico – il teatro era gremito – per dire un no forte e chiaro alla riforma di Renzi e della Boschi. Presente anche il coordinatore provinciale di Forza Italia Giovani Parma Nicolas Brigati. “E’ stata una mattinata molto bella ed interessante. Abbiamo dimostrato che Forza Italia è viva e vegeta. Ci siamo e parliamo di contenuti con il solo scopo di rendere più moderna ed efficiente la nostra Italia. E’ per questo che dobbiamo dire no a questa riforma. Una riforma che complica il procedimento legislativo, toglie ai cittadini il diritto di votare per il Senato e, combinata insieme alla legge elettorale, dà un potere enorme e senza contrappesi al premier di turno. Dobbiamo votare no perchè l’Italia non ha bisogno non di una deriva autoritaria ma di una riforma che la renda moderna e efficiente per tornare ad essere competitiva”.

La riforma Renzi/Boschi ci porta via una fetta di democrazia

Perchè votar20161026_192757e no al referendum costituzionale del 4 dicembre? Se ne è parlato mercoledì a Busseto in occasione di un incontro con il professor Stefano Bruno Galli organizzato dal comitato per il No Parma per l’Italia (composto da Lupo Barral, Alice Brambilla, Francesca Gambarini, Nicolas Brigati e Beatrice Peronaci) alla sala della Carozze delle scuderie Pallavicino. Il prof. Galli, doc Brigati, socio fondatore del comitato Parma per l’Italia, ha spiegato con chiarezza i motivi per cui votare no. Prima ragione l’aumento dei costi: “La Costituzione non si può utilizzare come strumento di lotta politica. Questa riforma rende il sistema più farraginoso e quindi più costoso per via dei costi del malfunzionamento della istituzioni. I costi si abbatteranno sul debito pubblico che crescerà ancora. Chi grava davvero sulla spesa pubblica è lo Stato centrale con i suoi baracconi. Questa riforma non lo tocca”. La seconda bufala smontata da Galli è stata l’abolizione del bicameralismo: “non viene abolito. Ci sono ancora 16 materie di competenza bicamerale quindi se vorrà il Senato potràimg-20161026-wa0012 bloccare il processo legislativo. Inoltre, ci saranno 9 procedure legislative diverse con il rischio di tantissimi rinvii alla Corte costituzionale”. Poi il professore si è soffermato sul rischio di una deriva autoritaria: “Se da un lato i consiglieri regionali diventano senatori, dall’altro la riforma porta via le competenze alle Regioni e verticalizza il potere sulla Camera, facendo venir meno quel sistema di pesi e contrappesi su cui si basa ogni democrazia. Le province, le città metropolitane, le aree vaste e, se passasse la riforma, anche il Senato sono enti di secondo livello. Vale a dire: sarà la classe politica a autonominarsi, come se i cittadini non fossero in grado di scegliere i propri amministratori. Ci viene tirata via una fetta di democrazia. È inaccettabile”. “Se passa la riforma il Paese va a sbattere perché non funzionerà più nulla. Un Presidente della Repubblica responsabile non avrebbe dovuto lasciare che un Parlamento che secondo la Consulta avrebbe dovuto fare solo ordinaria amministrazione mettesse mano alla Costituzione” ha concluso il prof Galli. Presenti all’incontro anche il sindaco di Busseto Giancarlo Contini con gli assessori Capelli e Guareschi.

Rosa (FI Giovani): “Il 4 dicembre si decidono le sorti della democrazia italiana”

Il 4 dicembre sarà una data fondamentale per la nostra Nazione. Il cittadino Italiano infatti verrà chiamato alle urne per decidere le sorti della democrazia oltre che quelle del governo Renzi, anche se quest’ultimo sembra aver cambiato idea sulle sue dimissioni in caso di sconfitta. La coerenza prima di tutto, dicevano.

Quella che il premier definisce una riforma costituzionale capace di proiettare l’Italia verso un futuro roseo, lo slogan principale non è altro che il binomio vecchio-nuovo, è invece un subdolo tentativo di dare al paese quella svolta autoritaria che la sinistra, nonostante si definisca democratica, sembra auspicare a suo favore ormai da tempo.
È vero, e può essere anche motivo di contestazione, che Forza Italia è sempre stata una forza riformatrice, ma in questo caso si schiera senza alcun dubbio sul fronte del NO per salvaguardare quel diritto e quel valore cardine di qualsiasi democrazia e del pensiero liberale: la Libertà.
Uno dei maggiori problemi che si stanno riscontrando in questo periodo è la disinformazione generale. In tanti non sanno per cosa si voti e quali siano gli effetti della vittoria dell’uno o dell’altro fronte.
Il nostro compito di giovani militanti che vivono la politica prima di tutto come una grande passione senza alcun tornaconto è quello di informarci e informare i concittadini in ogni città, in ogni paese e in ogni via italiana sugli effetti che la nostra repubblica subirebbe con la vittoria del SI o del NO. Entrando nel merito, noi su Parma a breve partiremo con le varie iniziative promosse dai nostri comitati per il NO. Con banchetti periodici a cadenza settimanale e incontri culturali infatti esporremo alla cittadinanza le ragioni del nostro voto.Tra queste il fatto che la Riforma Costituzionale promossa dal Governo Renzi non solo potrebbe mettere a repentaglio le sorti della nostra democrazia, ma anche aumenterebbe la confusione e la lentezza nel Paese.
Il NO di Forza Italia, il nostro NO, non deve limitarsi all’oggi ma, al contrario, deve portare con sé una prospettiva. Noi diciamo NO affinché dopo il 4 dicembre sia possibile approvare una riforma vera.
Jacopo Rosa
Coordinatore Forza Italia Giovani Parma città

Mercoledì 26 ottobre – incontro con Stefano Bruno Galli

Mercoledì 26 ottobre, alle 18, nella sala delle Carrozze delle Scuderie Pallavicino, in via Provesi, 35 a Busseto, il comitato per il no Parma per l’Italia incontra il prof. Stefano Bruno Galli, docente di Dottrine politiche all’Università di Milano, per parlare della riforma costituzionale, approfondirne i contenuti e illustrare le ragioni del no.
Dialoga con Stefano Bruno Galli, Nicolas Brigati, socio fondatore del comitato Parma per l’Italia.
Ingresso libero.

Soci fondatori di Parma per l’Italia sono Lupo Barral (presidente), Alice Brambilla (vicepresidente), Francesca Gambarini, Nicolas Brigati e Beatrice Peronaci.

Forza Italia Parma dice no alla riforma Renzi/Boschi

Forza Italia ha illustrato le regioni del proprio no al referendum costituzionale del 4 dicembre in occasione di una conferenza stampa tenuta nei giorni scorsi a Parma. Oltre a diversi esponenti parmensi del partito, era presente anche Alessandro Cattaneo, responsabile nazionale Formazione di Forza Italia. “Il nostro è un No propositivo perchè vogliamo una riforma seria e che renda davvero l’Italia più moderna ed efficiente. Bocciamo questa legge scritta male, poco chiara e complicherà ancora di più le cose per poi metterci subito al lavoro per una riforma migliore. Questa legge ha l’unico scopo di eliminare la democrazia dato che il Senato rimarrà ma sarà composto non più da eletti ma da nominati dai partiti. E, ancor peggio, il combinato di riforma e Italicum darà un potere enorme al premier, che sarò letteralmente uomo solo al comando”. Sono poi stati illustrati altri motivi per cui votare no: “Non è vero che si riducono i costi perchè il Senato rimane con tutte le sue spese di funzionamento ma solo in una forma diversa e si rende il procedimento legislativo estremamente più complicato. Non è possibile neppure che a cambiare le regole del gioco a colpi di maggioranza sia un Parlamento eletto attraverso una legge dichiarata incostituzionale. Le regole del gioco vanno cambiate insieme. Riflettiamo bene: basta il fatto che la Merkel e Obama dicano di votare sì per convincerci a votare no. Se loro si sono espressi in questo modo, vuol dire che questa legge va incontro a interessi che stanno fuori dall’Italia”. Infine una sottolineatura importante: “Ricordiamo a tutti di andare a votare e votare no il 4 dicembre. Questo referendum non ha il quorum, quindi è fondamentale andare a votare. L’astensionismo favorisce il sì”. Erano presenti alla conferenza stampa Francesca Gambarini, capogruppo di Forza Italia a Fidenza, Paolo Buzzi, capogruppo di Forza Italia a Parma, Nicolas Brigati, coordinatore provinciale di Forza Italia Giovani, con Jacopo Rosa (coordinatore FI Giovani Parma città) e Luca Ziveri (coordinatore FI Giovani Pedemontana), e Lupo Barral, presidente del comitato per il no Parma per l’Italia.

Referendum costituzionale, Sallusti: “Dietro la riforma interessi che non sono quelli dell’Italia”

L’incontro con il direttore de Il Giornale Alessandro Sallusti al Centro Termale Il Baistrocchi di Salsomaggiore ha dato il via alla campagna informativa del comitato per il no Parma per l’Italia, formato da Lupo Barral (presidente), Alice Brambilla (vicepresidente), Francesca Gambarini, Nicolas Brigati e Beatrice Peronaci. Erano presenti i rappresentati dei comitati per il no ControCorrente per il no e No grazie Fidenza Salso. Il direttore Sallusti ha spiegato ai tantissimi partecipanti le ragioni per cui votare no al referendum. E’ un no “ottimista” perchè l’obiettivo è una riforma migliore. Andare a votare al referendum è importante. Questo è un referendum confermativo che sarà valido a prescindere dalla percentuale dei votanti. In altre parole, è un referendum senza quorum. “Votare no al referendum non vuol dire non volere cambiare nulla. Vuol dire non accontentarsi di una riforma raffazzonata, scritta male e che complicherà ancora di più le cose, ma volere una riforma seria che renda davvero l’Italia moderna. Dietro ci sono tanti interessi che non coincidono con i nostri perchè Renzi non fa niente se non conviene a lui e a lui soltanto farlo. Non dimentichiamo poi che la Merkel e Obama si sono espressi a favore della Riforma: questi è il più chiaro segnale che dietro ci sono interessi che non sono quelli degli italiani. La Costituzione, però, va cambiata perché l’Italia ora è ingovernabile ma non si può cambiare a colpi di maggioranza. Se la Costituzione rappresenta le regole del gioco, deve essere cambiata con una riforma condivisa da tutti. Non lo si può fare con un Parlamento dichiarato illegittimo ed un Governo che non rappresenta nessuno” ha detto Sallusti che ha dialogato con Brambilla e Barral. Il direttore de Il Giornale ha, quindi, smontato alcuni argomentazioni a favore del sì che stanno circolando in questi giorni. “Non è vero che se vince il no, il Paese va a rotoli perché peggio di così non può andare. Non è vero nemmeno che il Senato costerà meno e non avrà potere. Il Senato non viene abolito e avrà gli stessi costi di ora. I senatori, che non saranno più eletti dai cittadini ma nominati dai partiti oppure scelti con un meccanismo complicato, riceveranno rimborsi e niente vieta al Parlamento di fare una legge ordinaria per stipendiarli. Non è neppure vero che non avrà potere perché se non contasse nulla sarebbe stato abolito” ha spiegato.

Il direttore Sallusti e le ragioni del no

Perché votare no al referendum costituzionale di quest’autunno? Delle ragioni del no si parlerà giovedì a Salsomaggiore in occasione di un incontro organizzato dal comitato per il no «Parma per l’Italia». L’appuntamento è per le 18 al Centro termale Il Baistrocchi (viale Matteotti, 31): relatore dell’incontro sarà il direttore de Il Giornale, Alessandro Sallusti. Dialogheranno con lui Lupo Barral e Alice Brambilla, rispettivamente presidente e vicepresidente del comitato, di cui sono soci fondatori anche Francesca Gambarini, Nicolas Brigati e Beatrice Peronaci. Ingresso libero.

Nasce il comitato per il no “Parma per l’Italia”

“Diciamo no a una riforma confusionaria, scritta male e che non farà altro che complicare ulteriormente i procedimenti legislativi”. E’ stato presentato ieri all’hotel Due Spade di Fidenza il comitato per il no alla riforma costituzionale “Parma per l’Italia”. Soci fondatori del comitato sono Lupo Barral (presidente), Alice Brambilla (vicepresidente), Francesca Gambarini, Nicolas Brigati e Beatrice Peronaci. “Renzi, trasformando il referendum da un voto su una legge a un plebiscito su di lui dà la motivazione migliore per votare no. Probabilmente riuscirà nell’impresa impossibile di riportare la gente a votare visto che gli italiani sono stufi del suo pessimo governo” ha spiegato Barral. Entrando nel merito della riforma, la Brambilla ha sottolineato che “è scandaloso permettere che un Parlamento eletto grazie ad una legge dichiarata incostituzionale si permetta di cambiare la Costituzione, oltretutto con una maggioranza raffazzonata e sempre variabile”. “Questa riforma ci porta verso una deriva autoritaria dando al premier e al suo partito un potere enorme che non ha nessun contrappeso. Se davvero Renzi voleva snellire il procedimento legislativo e ridurre i costi, doveva abolire il Senato. Invece è stato creato un Senato non eletto dai cittadini e dai compiti poco chiari” hanno infine aggiunto Gambarini, Brigati e Peronaci. Prossimamente il comitato Parma per l’Italia organizzerà una serie di iniziative pubbliche per spiegare le ragioni del no.

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