Massari ha cancellato la democrazia

L’Unione Terre Verdiane va smantellata. Alla luce di quanto successo ultimamente, non ha più senso mantenere in vita questo carrozzone mangiasoldi. Se l’ente deve essere usato per distribuire poltrone o per giochini politici che vanno contro gli interessi dei cittadini, è meglio chiuderlo. Massari e i suoi sono riusciti a cancellare la democrazia, riuscendo a far dimettere Marco Antonioli, il presidente  eletto dal Consiglio, a cui spetta questo compito. In queste settimane Massari non ha fatto altro che uscire sul giornale con articoli in cui diceva che il presidente delle Terre Verdiane doveva essere per forza lui e alla fine è riuscito a far dimettere Antonioli. Mi dispiace che Marco Antonioli non sia riuscito a tenere duro, verrebbe quasi da pensare che abbia ricevuto pressioni, dato che lavora come responsabile di servizio in Comune a Fidenza. Quanto successo lede la democrazia e evidenzia come, all’interno di questa sinistra, non sia possibile avere posizioni differenti. Massari dovrebbe vergognarsi perché ha cancellato il ruolo del Consiglio, mancando di rispetto con metodi discutibili ad una decisione presa democraticamente. Mi dispiace soprattutto per i cittadini, visto che l’accanimento del sindaco di Fidenza e consigliere provinciale delegato alla Politiche sanitarie nel voler essere presidente delle Terre Verdiane si ripercuoterà su di loro, le vere vittime dei giochi di palazzo di Massari. Visto che ci tiene tanto a diventare presidente, ci dica qual è il suo progetto. Spero non sia soltanto fare cassa attraverso le multe. Per concludere, ribadisco quanto sostengo da anni: l’Unione deve come minimo essere rivista, sia nella sua geografia, sia nella gestione, ormai non più economicamente sostenibile.

Francesca Gambarini

Consigliere di Forza Italia in Unione Terre Verdiane

No Tax Day – 29 e 30 novembre

Sabato 29 e domenica 30 novembre Forza Italia torna in piazza in occasione del <No tax day> con un banchetto in via Mazzini, a Parma, dalle 9 alle 18. Sarà presente Francesca Gambarini, capogruppo di Forza Italia a Fidenza e consigliere in Unione Terre Verdiane, insieme ad altri militanti. “La politica economica del governo Renzi, così come quella dei due governi che lo hanno preceduto, tutti e tre non votati dai cittadini, ha tartassato soprattutto la classe media italiana, cioè quei cittadini che da sempre guardano a Silvio Berlusconi e al nostro movimento politico come la forza in grado di proteggere i loro risparmi e i loro averi, frutto del lavoro – spiega Francesca Gambarini, presentando l’iniziativa – . Per opporci a questo salasso perpetrato sulla classe media e per riconquistare la fiducia dei nostri elettori Forza Italia ha presentato un emendamento alla legge di stabilità volto a riportare la tassazione sugli immobili al livello del governo Berlusconi del 2008. Allora sugli immobili delle famiglie e delle imprese gravavano circa 11 miliardi di euro di imposte, oggi sono circa 33/34 miliardi. La nostra proposta prevede la riduzione di 3 circa 20 miliardi di imposte sulle prime case, su certe tipologie di edifici industriali, commerciali, agricoli”.

Pantano non è credibile

Pubblichiamo l’intervento di Nicolas Brigati, coordinatore provinciale dei Giovani di Forza Italia.

Senza entusiasmo, occorre rispondere all’analisi del voto un tanto al kilo del coordinatore dei club Forza Silvio, Giuseppe Pantano. La sua tesi di una lista forte che avrebbe salvato le sorti di Forza Italia in questa tornata elettorale ha la stessa credibilità della tesi secondo cui il Titanic avrebbe evitato l’inevitabile naufragio cercando di toppare la falla della ciglia di 200mt col pollice di un neonato. Questo per giubilare l’analisi para scientifica alla Alberto Angela di Pantano. Ma Pantano va oltre e se la prende col metodo invasivo sulle decisioni di partito e di candidature evidenziandone l’imperio caduto dall’alto contro il radicamento di alternative che potevano venire dal basso. Insomma una prevaricazione che ha tranciato le santissime aspettative di chi, lui compreso evidentemente, dal basso, avrebbe frustato al voto le masse popolari. Peccato che il metodo potrebbe ricordare quello usato solo 2 anni addietro quando, in giunta a Fidenza, venne indicato come assessore proprio Pantano, nato, cresciuto e pasciuto a Parma, che era affine al territorio del Borgo come un marziano potrebbe esserlo sul pianeta terra e che, da buon “pramsano”, era convinto che la Corea fosse uno stato asiatico diviso al 37esimo parallelo e non uno storico quartiere di Fidenza. Ma evidentemente,  all’epoca andava bene anche questo metodo per il nuovo Pantano della politica di Forza Italia. Tutta questa commedia ricorda un episodio che riguarda il premio nobel Saramago.  Il poeta, invitato ad una interminabile cena di gala, vuoi per l’età, per le vivande, vuoi per le laute libagioni o per la scomoda posizione, sopraffatto dai gas intestinali, esplose un fragoroso peto. Nello sgomento generale il poeta, imperturbabile, si girò verso una anziana signora imbellettata ancora un po sconvolta e tranquillo ad alta voce disse: “signora, non si preoccupi,diremo a tutti che sono stato io!”

 Nicolas Brigati
Coordinatore provinciale Giovani di Forza Italia

Quale è stato il contributo di Pantano per Forza Italia?

Mancanza di rispetto verso chi si è speso in questa campagna elettorale, mettendoci la faccia in prima persona. Non posso pensare a nient’altro leggendo l’intervento odierno di Giuseppe Pantano, che definisce Brunella Mainardi, Cristiano Ampollini, Angelo Lusuardi e Francesco Bassi “non in grado di concorrere”. Pantano sarebbe stato in grado di concorrere? Quale è stato il suo contributo? Pantano parla poi di “offerta politica molto appannata e monocorde che fa riferimento al consigliere uscente Villani”. Si ricorda per chi e con chi ha lavorato in questi anni? Se non lo ricorda, gli rinfresco la memoria: è stato per oltre un decennio il segretario proprio del consigliere uscente Villani. Pantano era forse alla ricerca di una poltrona?
Pantano, che esterna giudizi con astio e poca lucidità, non ha contribuito minimamente a questa tornata elettorale e non vi è la minima traccia di iniziative dei Club Forza Silvio di cui sulla carta lui è il coordinatore provinciale.

In ogni modo, la responsabilità del risultato di Forza Italia non può essere certo data a Brunella, Cristiano, Angelo e Francesco: anzi colgo l’occasione per ringraziarli per l’impegno e per il contributo portato in termini di lavoro, di presenza  e di preferenze personali. Per quanto mi riguarda, non voglio cercare scuse: Forza Italia è in crisi a tutti i livelli e va rinnovata salvando quanto di buono fatto finora e con il lavoro quotidiano di ognuno di noi. Le inutili polemiche di chi ha brillato per assenza, se non altro, non ci interessano.

Domenica possiamo cambiare la Regione

L’Emilia Romagna è da sempre governata dallo stesso partito. Ora è arrivato il momento di cambiare, lo possiamo fare domenica. Il sistema Emilia sta scricchiolando: la crisi picchia sulle famiglie, sui lavoratori e sulle imprese ma la Regione, invece di sostenerli, aumenta l’Irpef. E’ il segno di un sistema che sta crollando. La nostra Regione ha tante potenzialità ma i soldi vengono spesi per mantenere un sistema di quasi 500 società partecipate, utilizzate come parcheggio per politici che non hanno un lavoro. Non sono io a dirlo ma la Corte dei conti. Dobbiamo smantellare questo sistema per recuperare risorse da usare per rilanciare l’economia. Sono tante le cose che la Regione può e deve fare: dal sostegno alle famiglie, ai lavoratori e alle piccole medie imprese, alla valorizzazione dell’agricoltura, alla difesa del nostro territorio. Serve un ricambio generazionale della classe politica ed amministrativa. Chi, come me, ha meno di quarant’anni è cresciuto in un mondo che ha superato le tradizionali contrapposizioni destra/sinistra. E in questo momento vanno tutelati gli interessi di una comunità, senza più pensare alle vecchie logiche di partito. Io mi candido e ci metto la faccia in prima persona per difendere il mio territorio e la mia comunità, mettendo davanti a tutto il resto l’ascolto dei cittadini. La provincia di Parma è sempre stata penalizzata da una sinistra che ha anteposto gli interessi del partito a quelli del territorio. Sono tanti gli esempi che potrei fare: si tagliano le risorse al suo ospedale, non si muove un dito per salvare il suo aeroporto, si riducono i finanziamenti al Festival Verdi. E’ ora di dire basta e di portare idee nuove in Regione. Per farlo serve andare a votare domenica e non votare sempre per gli stessi. Votare Bonaccini vuol dire votare per il sistema di potere che ci ha governato finora. Se vuoi una Regione che si prenda cura di Parma e della sua provincia domenica fai una croce su Forza Italia e scrivi Gambarini. Se vuoi le tue ragioni in Regione, fai la stessa cosa.

Francesca Gambarini

Candidata al Consiglio regionale per Forza Italia

Sosteniamo famiglie, imprese e lavoratori

In tempi di crisi, la Regione deve decidere quali sono le priorità. Una di queste deve essere il sostegno a famiglie, imprese e lavoratori. Le recenti statistiche relative all’economia della nostra Regione sono preoccupanti. In un anno abbiamo perso 1681 imprese giovanili, la cassa integrazione in settembre è cresciuta del 206,2% e, notizia di ieri, nel terzo trimestre 2014, le vendite al dettaglio sono calate ancora. Per la prima volta, si registra anche un calo delle vendite negli ipermercati e nei centri commerciali. Le piccole aziende chiudono, i consumi calano e non c’è nessun segnale di ripresa. Anzi, la Regione aumenta l’Irpef. E’ ora di cambiare! Come ho già detto più volte, vanno recuperate risorse tagliando il sistema delle partecipate.Dobbiamo aiutare le piccole medie imprese e i lavoratori autonomi tartassati dalle tasse, non i politici rimasti senza lavoro. Tutti devono aver la possibilità di accedere ai fondi regionali e serve dare la più ampia diffusione possibile ai bandi. Altrimenti continueranno a partecipare i soliti noti. Si semplifichi la burocrazia, si faccia un programma serio di sgravi fiscali e di sostegno al lavoro, che vada di pari passo con progetti di formazione e aggiornamento che aiutino il reinserimento di chi, purtroppo, ha perso il lavoro. Una particolare attenzione va, poi, riservata alle aziende agricole per dare nuova linfa all’agroalimentare. E non dimentichiamo che gli agricoltori sono i primi a prendersi cura del territorio e del suolo: aiutare loro vuol dire anche sostenere la difesa del suolo. Si studi anche una politica fiscale e tariffaria che sostenga le famiglie con figli. Va applicato il quoziente familiare alle addizionali regionali, alle imposte locali e alle tariffe dei servizi, affinché venga tenuto adeguatamente conto dei carichi familiari e venga rispettato il principio di equità contributiva sancito dalla Costituzione. Infine, ritengo sia necessario rivedere i regolamenti per l’accesso ai servizi sociali e agli alloggi popolari. Leggendo le statistiche regionali notiamo che gli stranieri sono una minoranza (il 13% circa) ma a loro sono assegnati il 50% degli alloggi. In un momento di crisi in cui tante famiglie italiane sono in difficoltà, dobbiamo dare a loro la precedenza nell’accesso ai servizi sociali, riservando una quota minoritaria agli stranieri.

Francesca Gambarini

Candidata al Consiglio regionale per Forza Italia

Il Comune di Fidenza spende 120 mila euro per un Psc già adottato. Perchè?

L’albo pretorio del Comune di Fidenza regala sempre delle “sorprese”.  In questi giorni è stata pubblicata la determina dirigenziale 993 del 13 novembre scorso, con la quale il dirigente dei servizi tecnici – dirigente anche di tutti gli altri servizi del Comune – impegna circa 120 mila euro per il Piano strutturale comunale. Psc che, ricordiamo, è già stato adottato ed è in attesa di approvazione definitiva. Ci piacerebbe sapere, a noi e ai fidentini tutti, perché serve spendere altri 100 mila euro, visto che il piano è già stato adottato e i professionisti che ci hanno lavorato sono già stati pagati. La determina, infatti, non spiega perché si rende necessaria questa spesa. Quindi, Massari, ci dica: perché bisogna spendere altri 120 mila euro? Il ragioniere capo cosa ne pensa? Ops… l’architetto capo è anche ragioniere capo! Il sindaco e la giunta sono d’accordo? Non gli è venuto il dubbio che ci siano troppe deleghe in capo alla stessa persona? E l’ex ragioniera capo andata in pensione ma ritornata come consulente gratuita che opinione ha? Mi chiedo se sia questo un modo corretto per utilizzare i soldi dei fidentini. In questi primi mesi l’amministrazione Massari si è contraddistinta per aver alzato le tasse e per aver agito con sempre con poca trasparenza, prendendo in giro i cittadini, compresi quelli che l’hanno votato. Stiamo ancora aspettando di sapere perché ha alzato le tasse e come verranno usati i soldi dei cittadini. Se prima o poi deciderà di risponderci, si ricordi anche di spiegarci perché la ragioniera capo da poco in pensione è ritornata. Non sono sufficienti l’architetto capo, dirigente anche dei servizi finanziari, e le due posizioni organizzative, di cui una nuova di zecca?

Francesca Gambarini

Capogruppo Forza Italia Fidenza

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