Immigrazione, Forza Italia: “Diamo 35 euro al giorno anche agli italiani in difficoltà”

Ci risiamo. Lo Stato, attraverso la Prefettura, stanzia nuovi soldi
per gli immigrati. E’ notizia di queste ore la pubblicazione di un
nuovo bando per l’accoglienza nella nostra provincia di 200 persone
fino alla fine dell’anno. La somma messa a disposizione è di 35 euro
al giorno per ogni immigrato. Per un totale di 427 mila euro. Sarebbe
bello che anche gli italiani in difficoltà (che pagano le tasse)
potessero usufruire di 35 euro al giorno per risolvere i loro
problemi, ma evidentemente ora la priorità sono gli stranieri. Che,
ricordiamo, vengono mantenuti con i soldi degli italiani e più ne
arrivano, più soldi servono. Più se ne usano per gli stranieri, meno
ne rimangono per gli italiani. Secondo noi, in questo modo non si
risolve l’emergenza immigrazione. Anzi la si aggrava. Ben venga
accogliere ed aiutare chi scappa davvero dalla guerra e vuole
integrarsi nella nostra società, rispettando leggi e tradizioni. Come
sappiamo bene, però, solo una piccola parte di queste persone sono
davvero profughi. Chi migra per motivi economici va aiutato creando
possibilità di sviluppo e riscatto nei Paesi di provenienza.
Naturalmente, è un problema di cui non può farsi carico l’Italia da
sola, ma va affrontato in sede internazionale coinvolgendo Unione
Europea, Stati Uniti, Russia e Onu. Per cominciare, però, i sindaci
del parmense (Pizzarotti, sindaco di Parma in primis) e il presidente
della Provincia potrebbero far capire al Governo e alla Regione che
l’accoglienza indiscriminata e il buonismo a tutti i costi non
risolvono il problema ma lo aggravano.

Francesca Gambarini, capogruppo Forza Italia Fidenza

Paolo Buzzi, consigliere comunale Forza Italia Parma

Fidenza, Forza Italia: “Quali sono i risultati del progetto amianto?”

Al Sindaco

All’Assessore competente

 

Interrogazione a risposta scritta

Oggetto: progetto amianto e termografia

 

PREMESSO CHE

  • Con la delibera di giunta 49 del 27 marzo 2015 la giunta ha approvato il progetto “amianto e termografia”, che prevede l’utilizzo di droni per sorvolare e monitorare il territorio del Comune di Fidenza;
  • Il progetto è finanziato con 10 mila euro all’anno per 3 anni. La spesa totale è perciò di 30 mila euro.

CONSIDERATO CHE

  • Nel corso della conferenza stampa di presentazione del progetto l’assessore all’Ambiente Giancarlo Castellani aveva affermato che “entro l’estate” sarebbero stati resi pubblici i risultati del progetto;
  • Dal 15 settembre 2015 è in vigore un nuovo regolamento Enac (Ente nazione aviazione civile) relativo all’utilizzo dei droni;
  • L’estate è ormai finita e i risultati del progetto “amianto e termografia” non sono stati resi noti.

SI INTERROGANO IL SINDACO E LA GIUNTA PER SAPERE

  • Se l’utilizzo dei droni fatto a Fidenza rispetta le prescrizioni del nuovo regolamento Enac;
  • Quali sono i risultati del progetto e perchè non sono stati ancora resi noti, al contrario di quanto era stato annunciato.

 

Fidenza, 21 settembre 2015

Gruppo consiliare Forza Italia

 

Fidenza, Gambarini (FI): “Sul quartiere Europa si dica come è andata veramente”

Ancora una volta dobbiamo, con dispiacere, constatare che il sindaco cerca di cambiare la realtà, buttando fumo negli occhi ai cittadini. Siamo tutti felici che la centrale di cogenerazione del quartiere Europa sia stata terminata, ma il sindaco (che era assessore quando il progetto megalomane di questo quartiere è stato partorito) ha dimenticato di dire le cose come stanno, nascondendosi dietro i soliti spot e annunci. Parla di “fiore all’occhiello” e “quartiere all’avanguardia” ma dimentica di dire che stiamo parlando di un quartiere che dopo 7 anni ancora non è finito e non ha alcun servizio per i residenti. Dimentica anche di dire che a chi ha comprato casa in questo quartiere è stato presentato un progetto che è rimasto solo sulla carta perché si è rivelato irrealizzabile: troppo costoso e troppo megalomane. L’emblema è proprio la centrale: quando Massari era assessore si era pensato di alimentarla a cippato con costi spropositati e un via vai di camion che avrebbero dovuto portare il cippato. Se oggi è terminata è solo perché la precedente amministrazione, insieme all’attuale presidente di San Donnino multiservizi, ha cambiato il progetto. Spiace anche che in Consiglio comunale il sindaco non abbia risposto alla nostra interrogazione in cui chiedevamo chiarimenti sui costi passati, presenti e futuri di questa centrale. In questi anni i residenti di questo quartiere hanno sopportato tantissimi disagi ma il sindaco, invece, di dire quando il quartiere sarà finito, parla fumosamente di partecipazione. E che dire dell’interramento dell’elettrodotto? Un altro annuncio senza nessuna data. Caro sindaco, è inutile cercare di mistificare la realtà: le politiche di espansione urbanistica incontrollata che lei come assessore aveva avallato si sono rivelate un fallimento. Le torri della stazione sono lì a ricordarcelo. Per sempre.

Francesca Gambarini, capogruppo Forza Italia Fidenza

Università di Parma, Forza Italia: “Calare le rette e migliorare la didattica”

Qual è l’Università più cara d’Italia? Quella di Parma. A dircelo è il rapporto dell’Osservatorio nazionale della Federconsumatori, realizzato in vista dell’apertura dell’anno accademico 2015/2016. “L’ateneo più caro fra quelli considerati nell’indagine si conferma l’Università di Parma”: questo è quanto si legge nel rapporto della Federconsumatori. La notizia sta girando su tutti i principali media nazionali e non è sicuramente una bella pubblicità per la nostra Università e per la nostra città. Chiediamo, perciò, al rettore: perché Parma è l’Università più cara d’Italia? Qualche settimana fa, nella classifica delle università italiane stilata dal Sole 24 Ore, Parma aveva perso diverse posizioni, classificandosi dietro all’Università di Modena e Reggio Emilia. I risultati di queste indagini e ricerche sono una pubblicità negativa per il nostro Ateneo. Il rettore, quindi, si dia un duplice obiettivo: migliorare la didattica e calare le rette. Dimostri che si merita il lauto stipendio (più alto di quello del rettore della più grande e prestigiosa università di Bologna) che percepisce e, invece, di pensare alle case occupate pensi all’Università che è stato chiamato a dirigere.

Francesca Gambarini, capogruppo Forza Italia Fidenza

Paolo Buzzi, consigliere comunale Forza Italia Parma

Parma, il quartiere San Leonardo chiede più sicurezza

I residenti del quartiere San Leonardo tornano a chiedere più sicurezza. Dopo tante assemblee di quartiere e una partecipata fiaccolata, l’amministrazione comunale ancora non ha mosso un dito per cercare far sentire più sereni, tranquilli e sicuri i cittadini di questo quartiere. Un quartiere che, purtroppo, è ormai del tutto fuori controllo. Lo scrivono i cittadini stessi: “Via San Leonardo, la principale via d’accesso della nostra città, viene invasa al calar della sera da vere e proprie bande di pusher, che spacciano indisturbati, urlando a squarcia gola fino a tarda notte e lordando le strade; questo nella totale indifferenza del nostro Sindaco verso gli abitanti del quartiere e per il decoro della città”. Siamo al loro fianco e, insieme a loro, invitiamo il sindaco a fare qualcosa e far sentire la propria voce nelle sedi istituzionali competenti affinchè tornino ad investire sulla sicurezza. Intanto proviamo a dargli qualche suggerimento che speriamo voglia almeno prendere in considerazione. Potrebbe iniziare dall’incentivare una maggior collaborazione fra le diverse forze dell’ordine o dal diminuire il numero di agenti impegnati a fare multe per farli girare nei quartieri. Fondamentale, poi, è una riorganizzazione dei turni della municipale per garantire un maggior presidio del territorio. Un’altra buona idea potrebbe essere il ripristino dei presidi mobili della municipale iniziati con la precedente amministrazione e che l’amministrazione a 5 stelle ha eliminato per motivi puramente ideologici. Spiace, infine, che il legislatore abbia deciso di non proseguire il percorso iniziato con la Carta di Parma, che, dando più poteri in materia di sicurezza ai sindaci, avrebbe dato una grossa mano a prevenire e combattere il degrado e l’insicurezza nei quartieri.

Francesca Gambarini, capogruppo Forza Italia Fidenza

La sinistra fidentina e le “false cooperative”…

“Misure più severe e più incisive per contrastare il fenomeno delle false cooperative, che utilizzano strumentalmente la forma giuridica della cooperazione perseguendo finalità estranee a quelle mutualistiche”. E’ quello che noi chiediamo da sempre: più controlli e leggi più severe che evitino alle cooperative di fare spericolate speculazioni e taglino il cordone ombelicale che lega tante di loro a una ben precisa parte politica. Per questo abbiamo votato a favore dell’ordine del giorno presentato dal Partito democratico per l’adesione al progetto di legge “Stop alle false cooperative”. Spero che l’aver presentato questo ordine del giorno significhi che la sinistra fidentina ha cambiato idea sulle cooperative che non si comportano da cooperative. Vorrei ricordare al Pd che proprio la nostra città, Fidenza, è stata il palcoscenico del fallimento della cooperativa Di Vittorio, la più grande cooperativa edilizia dell’Emilia Romagna. Ormai non se ne parla più, ma purtroppo il fallimento ha avuto gravi conseguenze con centinaia di famiglie che hanno perso tutti i loro risparmi. Come noto, la Di Vittorio ha costruito tantissimo a Fidenza e non solo e si è anche lanciata in operazioni che con il fine mutualistico avevano poco a che fare. E come ha scritto un autorevole esponente del Pd sul suo blog “la Cooperativa Di Vittorio e la sinistra fidentina sono stati parenti strettissimi per anni”. Ha ragione: basta vedere chi ha fatto parti dei consigli di amministrazione del coop. Quindi, non ci venga a dire che solo loro sono buoni e tutti gli altri sono cattivi…

Francesca Gambarini, capogruppo Forza Italia Fidenza

Fidenza, Gambarini (FI): “Serve un cambio di passo sulla sicurezza”

Ancora furti a Fidenza. Nonostante gli annunci e gli spot di questa amministrazione  i furti nella nostra città non accennano a diminuire. Gli annunci e gli spot, infatti, vanno bene per andare sul giornale o per i social network ma non servono per combattere furti, rapine, truffe e vandalismi. Sulla sicurezza, l’azione dell’amministrazione è totalmente insufficiente. E’ necessario quel “cambio di passo” di cui tanto si è parlato ma che dopo più di un anno ancora non si è visto. Ad esempio: l’amministrazione ha stipulato convenzioni con l’Ivri e l’Associazione nazionale carabinieri. Bene. Si rivedano queste convenzioni in modo che sia garantito un maggior presidio del territorio e una maggiore sensazione di sicurezza. Servirebbe, per lo meno, a scoraggiare vandali e balordi. Lo stesso effetto avrebbe il ripristino della figura del vigile di quartiere, che sarebbe anche un punto di riferimento a cui i residenti potrebbero rivolgersi per segnalare situazioni sospette. Terza cosa da fare è valorizzare la polizia municipale, composta da professionisti preparati. Gli agenti – anche a causa della disastrosa gestione fatta dall’Unione Terre Verdiane – dovrebbero essere in giro a presidiare il territorio, invece spesso vengono impegnati  per elevare contravvenzioni o vengono lasciati in ufficio alle prese con scartoffie senza investire sulle loro capacità e competenze . Da ultimo, vanno sensibilizzati e responsabilizzati i fidentini. Dobbiamo essere noi i primi a collaborare per la sicurezza della nostra città, segnalando alle forze dell’ordine ogni situazione sospetta.

Francesca Gambarini

Capogruppo Forza Italia Fidenza

A Mirandola per dire #primagliemiliani

Ieri mattina, a Mirandola, abbiamo partecipato alla manifestazione organizzata da Forza Italia Giovani per dire ‪#‎primagliemiliani‬. Finché ci saranno persone che vivono ancora nei container, non dobbiamo ospitare nemmeno un immigrato!
Vi propongo alcune mie riflessioni in proposito.

Maggio 2012: l’Emilia Romagna trema. Il bilancio è tragico: diciassette morti, trecento feriti, quindicimila sfollati. Mirandola, in provincia di Modena, è stato uno dei Comuni più colpiti e danneggiati. Purtroppo, a distanza di oltre 3 anni, ci sono ancora persone senza casa. Oggi siamo qui per manifestare loro la nostra vicinanza. La Regione Emilia Romagna, governata dal Pd di Bonaccini ha deciso di aprire le porte agli immigrati. Stamattina Forza Italia ha manifestato per dire “prima gli emiliani”. Non è una battaglia politica, è una battaglia di buon senso. La Regione ha stanziato un milione di euro per accogliere e offrire ospitalità a 200 nuovi immigrati clandestini nel nostro territorio. È inammissibile. L’Emilia Romagna, infatti, ospita il 6% dei migranti sbarcati in Italia, ovvero 5 mila 900 persone. Una cifra destinata a salire, a fronte della disponibilità già manifestata dal presidente Bonaccini.
E allora anche noi abbiamo deciso di ascoltare la voce di chi ha vissuto il dramma del terremoto, partecipando alla manifestazione di Forza Italia Giovani Modena. Siamo venuti da Parma per sostenere quella che riteniamo una battaglia di civiltà. Più siamo a far sentire la voce dell’Emilia, più possibilità abbiamo di far cambiare rotta a questa sinistra irresponsabile e buonista a tutti i costi che da sempre guida questa Regione. Come si possono ospitare altre persone se ancora ci sono sfollati? Chi se ne farà carico? I cittadini che ancora non hanno una casa dovranno pagare l’accoglienza ai profughi? Sì. Perché vengono mantenuti con i soldi di tutti noi. I soldi delle nostre tasse! Non possiamo aiutare tutti. Sarebbe ipocrita dire il contrario. E allora che a Modena si aiutino prima i modenesi e dei profughi si faccia carico non l’Italia da sola, ma l’Unione Europea alla quale spetterebbe questo compito.
Non si può andare avanti così: migliaia di persone stanno perdendo la vita. E’ inutile commuoversi davanti alla foto di un bambino annegato se poi non si fa niente per evitare che altri bambini muoiano.
Prima gli emiliani, prima gli italiani.

Sanità in Emilia Romagna, Gambarini (FI): “Motivare e valorizzare i professionisti per ridurre le liste d’attesa”

“La Regione Emilia Romagna sta per chiudere un accordo con il ministero della Difesa per far lavorare il personale sanitario militare negli ospedali della Regione per dare una mano a medici e infermieri della Ausl con l’obiettivo di abbattere le liste d’attesa. A mio avviso, si tratta di una soluzione che rischia di demotivare chi da anni lavora con impegno nei nostri ospedali. Perché non valorizzare loro prima di inserire personale nuovo? Iniziando dal pagare gli straordinari e dal riorganizzare le piante organiche, cercando magari di abbattere la mastodontica burocrazia con cui medici e infermieri hanno a che fare ogni giorno per liberare risorse. Le liste d’attesa vanno abbattute motivando e valorizzando il personale che già c’è. Con questa scelta, si rischia, invece, di demoralizzarlo. Bene, invece, l’affiancamento per preparare il personale sanitario militare ad intervenire nelle grandi emergenze sanitarie e, quando necessario, insieme alla protezione civile”. Così Francesca Gambarini, capogruppo di Forza Italia al Consiglio comunale di Fidenza (Pr), commenta l’accordo sulla sanità fra Emilia Romagna e ministero della Difesa.

Busseto, Brigati (FI): “Stop all’accattonaggio”

La sicurezza, complice anche la crisi economica che sembra non finire mai, è uno dei principali problemi di questo particolare momento storico. Ad aumentare la sensazione di insicurezza dei cittadini ci sono anche le sempre più insistenti e stressanti richieste di elemosina dei parcheggiatori abusivi. Busseto non è esente da questo problema: andare a fare spesa è ormai diventato difficoltoso perché appena si parcheggia o si esce dal supermercato o peggio ancora il martedì e il venerdì durante il mercato settimanale  si viene assaliti da persone – quasi sempre straniere – che chiedono soldi. Spesso, se si rifiuta l’elemosina diventano aggressivi. Ormai bisogna aver paura anche ad andar a far spesa. La situazione di Busseto sta diventando insostenibile: bisogna fare qualcosa! Basterebbe mettere i nostri agenti della Polizia municipale nella condizioni di fare il loro lavoro. Il regolamento vieta e sanziona l’accattonaggio, soprattutto se fatto con insistenza o molestando i passanti. Invece, i nostri agenti, soprattutto a causa delle nefaste scelte sulla sicurezza portate avanti da quel baraccone chiamato Unione Terre Verdiane, sono pochi e costretti a impiegare il loro tempo a fare multe, invece che a vigilare sulla nostra sicurezza. Una maggior presenza degli agenti davanti ai supermercati indurrebbe i parcheggiatori ad andarsene. Invito, quindi, l’amministrazione comunale a rendersi conto del problema e ad intervenire presso chi di dovere (Unione Terre Verdiane e comandante della Polizia municipale) per studiare soluzioni. Ad esempio: perché non istituire la figura dell’osservatore civico volontario che, previa apposito corso di formazione, potrebbe segnalare situazioni sospette? Oppure: perchè non utilizzare i volontari del Auser per prevenire questo fenomeno fastidioso?

 

Nicolas Brigati

Coordinatore provinciale Forza Italia Giovani

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