Gambarini (Idea – Cambiamo!): “Il Festival Verdi torni ad essere di Parma e Busseto”

Prendiamo atto con estrema preoccupazione della dettagliata lettera scritta dal presidente del coro del Teatro Regio, che denuncia, con dati e cifre precise, come poco a poco il teatro Regio venga “svuotato” a favore del teatro Comunale di Bologna. Il fatto più clamoroso è l’assegnazione dell’intera opera inaugurale del Festival Verdi, la più importante di tutto il cartellone. E’ qualcosa di davvero grave, anche a livello simbolico: l’opera più importante di uno dei principali eventi della nostra città viene affidato ad un teatro di un’altra città. Come se il teatro Regio fosse un contenitore da riempire e non avesse maestranze adeguate. Guarda caso Bologna è la città capoluogo di regione: speriamo di sbagliarci ma questo ci sembra un’ulteriore tassello nell’ambito della “svendita” di Parma a Bologna che sta portando avanti questa amministrazione comunale. Per fortuna, fra pochi mesi ci libereremo del sindaco Pizzarotti e Parma finalmente avrà un sindaco che si adopererà per valorizzare il teatro Regio e il Festival Verdi. Che deve tornare ad essere il Festival Verdi di Parma e Busseto, non di Parma e Bologna.


Francesca Gambarini – Coordinatore regionale Idea – Cambiamo

Caso teatro Regio, Forza Italia: “Il sindaco Pizzarotti collabori con i parlamentari di Parma, invece di litigare con loro”

PARMA, 7 dic. – “La battaglia legale avviata dal Teatro Regio con il Ministero dei beni culturali per i finanziamenti del Fondo unico per lo spettacolo ha il sapore di una beffa. Quel che è certo è che a rimetterci saranno Parma, Busseto e tutto il nostro territorio”. Lo scrivono in una nota Francesca Gambarini, commissario provinciale di Forza Italia, e Nicolas Brigati, coordinatore provinciale di Forza Italia Giovani. “Il maestro Verdi di certo non apprezzerebbe questa battaglia da azzeccagarbugli fatta di carte bollate e cavilli legali – evidenziano – . Appare inspiegabile come, dopo il successo fatto registrare quest’anno dal Festival Verdi con numeri record, il nostro teatro abbia ricevuto meno fondi del previsto. Ci chiediamo, però, dove sia stato il sindaco Pizzarotti che, ora si straccia le vesti, mentre venivano suddivisi i fondi. Forse, se invece di pensare al suo nuovo partito e se invece di litigare ogni giorno con i parlamentari di Parma avesse collaborato con loro, il teatro Regio sarebbe stato tenuto in maggiore considerazione. Detto questo, ci auguriamo che Parma possa ottenere un finanziamento maggiore. Noi siamo dalla parte della nostra città”.

Parma, Forza Italia: “L’indagine della Procura è l’ennesimo colpo alla reputazione del teatro Regio”

“La Procura di Parma indaga sulla nomina dei nuovi vertici del teatro Regio. Che dire? Attendendo che la magistratura faccia il proprio lavoro, non possiamo che constatare con dispiacere che è l’ennesimo “colpo” alla reputazione del nostro teatro”. Così Paolo Buzzi, capogruppo di Forza Italia a Parma, e Francesca Gambarini, capogruppo di Forza Italia a Fidenza, commentano la notizia dell’indagine sulla nomina dei nuovi vertici del teatro Regio. “Un teatro – sottolineano – che fino a qualche anno fa era meta di turisti e amanti della lirica, che venivano a Parma da tutta Italia e anche dall’estero, mentre ora vive alla giornata senza una programmazione di ampio respiro. Già nei mesi scorsi avevamo sollevato dubbi sulle procedure seguite per l’individuazione dei nuovi vertici del nostro teatro, criticando la decisione, quanto meno discutibile, di affidare l’incarico di direttore del teatro Regio non a uno dei professionisti che avevano
partecipato alla selezione, ma (pochi giorni dopo che la selezione era stata dichiarata “chiusa senza esito”) a una persona che non aveva presentato la propria candidatura. Perplessità che, quindi, non erano
infondate. A questo punto, Pizzarotti e la Ferraris spieghino alla città il perché di quelle decisioni”.

Pizzarotti spieghi cosa vuole fare con il Regio

Pizzarotti ha scelto la nuova direttrice generale del teatro Regio. Una scelta fatta nella stanza dei bottoni e senza uno straccio di progetto per il nostro teatro. E, intanto, mentre Pizzarotti ha perso tempo e denaro con un bando che si è rivelato inutile, a fine gennaio, non si sa ancora niente della programmazione del teatro per quest’anno. Il sindaco a 5 Stelle e il suo assessore alla Cultura ci propongono un nome e ci dicono “poi vi diremo il progetto”.  Speriamo, comunque, che la prescelta faccia un buon lavoro. Non si può, però, non notare come venga da un’esperienza lavorativa nel teatro di prosa e come non abbia mai diretto un teatro lirico. Non si capiscono, quindi, i motivi di questa scelta. Alla faccia della trasparenza di cui i 5 Stelle si fanno paladini! Il sindaco spieghi cosa ha in mente per il nostro teatro: vuole che diventi un teatro di paese o vuole almeno cercare di rilanciarlo? La sensazione che si ha è quella di un’amministrazione senza progettualità che tira a campare, rovinando tutto quello che di buono ha Parma. Il sindaco spieghi anche perché la scelta è caduta su questa persona. Cosa lo ho convinto? Cosa ha in più dei professionisti che hanno partecipato al bando? Spero che – nonostante le premesse – in tempi brevi la nuova direttrice presenti il suo progetto per il Regio e che sia in grado di riportarlo ai livelli di eccellenza di qualche anno fa.

Francesca Gambarini

Forza Italia

Non si faccia diventare il Regio un teatro di provincia

Il 2014 sta per finire e ancora non si sa chi sarà il nuovo direttore generale del teatro Regio. Questa vicenda – e purtroppo non solo questa – dimostra l’incapacità del sindaco a 5 stelle Pizzarotti e del suo assessore Ferraris, che stanno facendo cadere nel ridicolo il nostro teatro. Fino a pochi anni fa il Regio era un’eccellenza culturale riconosciuta a livello nazionale ed internazionale ma ora rischia di diventare un teatro di provincia. In queste ultime settimane, invece di pensare alla programmazione del teatro si è perso tempo con la burocrazia per scegliere il nuovo direttore generale, che deve essere individuato esclusivamente sulla base delle capacità e della competenze attraverso una procedura chiara e trasparente. Il percorso seguito, però, lascia qualche dubbio e il tutto si è trasformato in uno scontro politico fra il sindaco, l’assessore e il senatore del Pd Pagliari. Abbiamo assistito ad uno scontro politico che non giova al nostro teatro: spero che non ne risenta la programmazione. Il senatore Pagliari e gli altri parlamentari parmensi del Pd dov’erano però quando il loro Governo toglieva i finanziamenti al Festival Verdi per darli al Carnevale di Cento, in provincia di Ferrara, terra d’origine del ministro dei Beni culturali Franceschini? Il mio augurio è si individui presto il direttore generale del teatro, scegliendolo per le sue competenze e non per l’appartenenza politica, e che lo si lasci lavorare per riportare il Regio ai livelli di eccellenza che merita.

Francesca Gambarini

Forza Italia

La cultura al centro del rilancio di Parma e della sua provincia

Stiamo assistendo in questi giorni allo scontro fra la giunta a 5 stelle e il senatore Pd Pagliari sulla governance del teatro Regio. Dato per scontato che eventuali irregolarità nelle procedure vanno perseguite, devo evidenziare che questo scontro politico non fa altro che danneggiare il teatro della nostra città. Il teatro Regio può essere una grande risorsa per Parma e bisogna lavorare tutti insieme, mettendo da parte le casacche di partito, per farlo tornare ad essere un’eccellenza riconosciuta a livello nazionale. Invece, si sta pian piano spegnendo: basta vedere cosa sta succedendo al Festival Verdi, ormai relegato ad evento locale, anche per via dell’inerzia della giunta grillina, dei parlamentari del Pd e della Regione a guida Pd. Al teatro serve innanzitutto un direttore preparato e competente che sappia predisporre un progetto di alto livello in modo da attirare finanziamenti dei privati e i media nazionali ed esteri e rilanciare così il teatro. Giuseppe Verdi deve essere al centro del progetto ma Parma e il parmense non sono solo musica lirica. Tante altre sono le eccellenze della nostra cultura. Pensiamo – e si tratta solo di alcuni esempi – a Giovannino Guareschi, ad Attilio Bertolucci, al Parmigianino o al Correggio. Ritengo debbano essere studiati percorsi culturali, in collaborazione con i comuni del parmense, l’Università e le Fondazioni, per mettere in rete tutti i luoghi di interesse storico culturale della nostra provincia, creando pacchetti turistici che facciano diventare il nostro territorio una meta del turismo culturale di richiamo europeo. La Regione deve essere in prima fila: vanno tagliati gli sprechi per recuperare di risorse da utilizzare per progetti per il rilancio culturale del nostro territorio. I rappresentanti di Parma a Bologna, invece di piegarsi alle logiche di partito, devono prendersi a cuore la nostra città e la nostra provincia e lavorare per il suo rilancio, partendo proprio dalle cultura e dall’arte. Non dobbiamo diventare un territorio di serie B.

 

Francesca Gambarini
Candidata al Consiglio regionale per Forza Italia

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