Parma, Forza Italia: “L’Università investa su didattica e innovazione”

L’Università di Parma perde 4 posizioni nella classifica delle Università italiane, stilata dal Sole 24 Ore. Il nostro ateneo si posizione al 35esimo posto. Lontano anni luce dall’Università di Bologna, terza in classifica, e molto lontana anche da altre università della Regione, quali Ferrara e Reggio Emilia e Modena. Sappiamo bene che queste classifiche non rappresentano la verità assoluta, ma il fatto che l’Università di Parma abbia perso 4 posizioni deve essere un campanello d’allarme per il Rettore Borghi. A quanto pare il tanto sbandierato nuovo corso non sta producendo i risultati sperati ed annunciati. Anzi, almeno per ora, le cose paiono andare peggio di prima. Naturalmente speriamo che l’Università riesca ad invertire il trend e torni a crescere. Il rettore dovrebbe dedicare più tempo a gestire l’Università e meno a fare il politico, sostituendosi ai servizi sociali, come ha recentemente fatto, in occasione dell’occupazione degli alloggi di borgo Bosazza. Ci preoccupa soprattutto il divario fra l’Università di Parma e la vicina Università di Modena e Reggio Emilia. Leggendo questi dati, infatti, uno studente di fuori Regione potrebbe essere invogliato a scegliere Modena, e non Parma. L’Università di Parma, quindi, torni a investire sulla didattica e sull’innovazione e predisponga un’offerta formativa valida e competitiva.

Francesca Gambarini – Capogruppo Forza Italia Fidenza

Nicolas Brigati – Coordinatore provinciale Forza Italia Giovani Parma

Parma, aumentare la presenza delle forza dell’ordine nei quartieri

Parma sta diventando sempre più pericolosa. Furti, rapine, spaccio di droga e aggressioni riempiono ogni giorno le cronache locali. I cittadini sono preoccupati e chiedono più sicurezza. Con la precedente amministrazione l’esercito contribuiva alla sicurezza di Parma. Il Pd aveva sempre criticato questa decisione, Pizzarotti non ha proseguito quell’esperienza ma, sulla Gazzetta, leggiamo che alcuni cittadini la rimpiangono. E’ ora che il sindaco a 5 stelle Pizzarotti si svegli e faccia qualcosa per tutelare i suoi cittadini. Smetta di giocare a fare il leader di partito e di litigare con il suo capo Grillo e pensi alla città. Gli ricordiamo però che fare tavoli non serve a niente, se non a sprecare tempo. Va assolutamente aumentata la presenza delle forze dell’ordine nelle zone più a rischio come il quartiere San Leonardo. Spiace anche constatare che non c’è stata la volontà di portare avanti la carta di Parma, che avrebbe dato ai sindaci più mezzi per curare la sicurezza della città. Invitiamo, quindi, il Governo a rivedere i tagli alla sicurezza. I cittadini hanno paura e i nostri governanti non eletti cosa fanno? Risparmiano sulle forze dell’ordine, dimostrando il loro distacco dal mondo reale.

Paolo Buzzi, consigliere comunale Forza Italia Parma
Francesca Gambarini, consigliere Forza Italia Unione Terre Verdiane
Nicolas Brigati, coordinatore provinciale Giovani Forza Italia

Le vittime delle foibe vivono nel nostro ricordo

Oggi  – dieci febbraio – si celebra il Giorno del ricordo. Si ricordano le vittime delle foibe e l’esodo delle popolazioni giuliano dalmate. Persone che sono state vittime della violenza ingiustificata di un criminale di guerra, fatto da sempre passare come un eroe: tito. Lo scrivo in minuscolo per evidenziare la bassezza di quell’uomo. Causò più di 5000 morti e l’esodo di 300 mila giuliano dalmati dall’Istria e dalla Dalmazia. Per quale motivo? Avevano una sola colpa: quella di essere italiani. Per anni, nel nostro Paese, una parte politica ha negato queste barbarie. Senza distinzione di colore politico, ritengo sia fondamentale ricordare e divulgare in modo tale che venga fatta giustizia per quelle migliaia d’italiani morti infoibati. Non sono morti perchè vivono ancora in noi.

 
Nicolas Brigati
Coordinatore provinciale Forza Italia Giovani

Pantano non è credibile

Pubblichiamo l’intervento di Nicolas Brigati, coordinatore provinciale dei Giovani di Forza Italia.

Senza entusiasmo, occorre rispondere all’analisi del voto un tanto al kilo del coordinatore dei club Forza Silvio, Giuseppe Pantano. La sua tesi di una lista forte che avrebbe salvato le sorti di Forza Italia in questa tornata elettorale ha la stessa credibilità della tesi secondo cui il Titanic avrebbe evitato l’inevitabile naufragio cercando di toppare la falla della ciglia di 200mt col pollice di un neonato. Questo per giubilare l’analisi para scientifica alla Alberto Angela di Pantano. Ma Pantano va oltre e se la prende col metodo invasivo sulle decisioni di partito e di candidature evidenziandone l’imperio caduto dall’alto contro il radicamento di alternative che potevano venire dal basso. Insomma una prevaricazione che ha tranciato le santissime aspettative di chi, lui compreso evidentemente, dal basso, avrebbe frustato al voto le masse popolari. Peccato che il metodo potrebbe ricordare quello usato solo 2 anni addietro quando, in giunta a Fidenza, venne indicato come assessore proprio Pantano, nato, cresciuto e pasciuto a Parma, che era affine al territorio del Borgo come un marziano potrebbe esserlo sul pianeta terra e che, da buon “pramsano”, era convinto che la Corea fosse uno stato asiatico diviso al 37esimo parallelo e non uno storico quartiere di Fidenza. Ma evidentemente,  all’epoca andava bene anche questo metodo per il nuovo Pantano della politica di Forza Italia. Tutta questa commedia ricorda un episodio che riguarda il premio nobel Saramago.  Il poeta, invitato ad una interminabile cena di gala, vuoi per l’età, per le vivande, vuoi per le laute libagioni o per la scomoda posizione, sopraffatto dai gas intestinali, esplose un fragoroso peto. Nello sgomento generale il poeta, imperturbabile, si girò verso una anziana signora imbellettata ancora un po sconvolta e tranquillo ad alta voce disse: “signora, non si preoccupi,diremo a tutti che sono stato io!”

 Nicolas Brigati
Coordinatore provinciale Giovani di Forza Italia

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