“Buoni lavoro” per disoccupati e cassaintegrati

La manutenzione della città doveva essere per l’amministrazione comunale una priorità. Per questo, proponiamo di coinvolgere i fidentini disoccupati o cassaintegrati nei lavori di giardinaggio, pulizia e manutenzione di edifici, strade, parchi e monumenti e di ricompensare il lavoro svolto con dei voucher.  Questo progetto era inserito nel nostro programma elettorale , ma penso possa trovare l’appoggio di tutte le forze politiche. A breve, depositeremo un ordine del giorno da sottoporre all’approvazione del Consiglio comunale. Si potrebbe unire l’attenzione alla manutenzione a quella per disoccupati e cassaintegrati. Sarebbe un bel segnale di attenzione della Giunta e dell’intero Consiglio comunale verso quei tanti fidentini in difficoltà a causa del lavoro. L’amministrazione comunale può convocare un tavolo con le delegazioni sindacali di zona per stilare un piano di coinvolgimento dei cittadini disoccupati ed in cassa integrazione, affinchè siano in prima persona coinvolti nei processi di assistenza ai servizi comunali, di manutenzione delle aree verdi, di presidio e controllo dei parchi. Il passo successivo dovrà essere la pubblicazione di un bando con l’indicazione dei requisiti necessari per poter poi formare una graduatoria da cui attingere. L’obiettivo è quello di coinvolgere la cittadinanza nel processo di mantenimento del pubblico decoro, fornendo nel contempo un’occasione di distrazione e svago dai problemi quotidiani a quelle persone che al momento si trovano a vivere la difficile situazione della mancanza di lavoro.

Gruppo consiliare Forza Italia Fidenza

Je suis Charlie

“Il terrorisimo islamico è arrivato in Europa: stamattina a Parigi più di 10 persone sono state uccise al grido di “Allah è grande”. La loro colpa quella di aver esercitato la loro libertà di espressione. Sono profondamente addolorata per quanto successo e esprimo tutta la mia solidarietà e vicinanza alle famiglie delle vittime. Quanto successo è gravissimo: l’Europa ora deve affrontare seriamente il problema. Basta buonismo e basta con l’accogliere tutti indistintamente. La voce dell’Islam moderato non si sente; questa dà la consapevolezza che non esiste”. Così Francesca Gambarini, capogruppo di Forza Italia al Consiglio comunale di Fidenza (Pr) commenta l’attentato di Parigi.

Perchè i lavori del ponte di Gramignazzo non sono iniziati?

E’ passato ormai un anno dalla chiusura del ponte sul Taro di Gramignazzo. E ancora non si sa se e quando inizieranno i lavori di messa in sicurezza. Perché? Il finanziamento è già disponibile da diverse settimane e i lavori sono stati affidati ma è ancora tutto fermo. Ora ci viene detto che il cantiere non è stato avviato per il maltempo. Quello che non si riesce a capire, però, è perché non si è iniziato non appena avuto il finanziamento a disposizione. Perché? Nelle mie vesti di consigliere dell’Unione Terre Verdiane ho presentato un’interrogazione a fine novembre: non ho mai ricevuto risposta. Anche questo è significativo del funzionamento dell’Unione. La chiusura di questo ponte sta causando tantissimi disagi a residenti nella zona, che, stanno giustamente protestando e chiedendo una spiegazione. Mi unisco alla loro richiesta: quali sono i veri motivi del ritardo? Davvero è solo un problema di condizioni climatiche? Il ponte di Gramignazzo è di vitale importanza per l’economia e la mobilità della Bassa. Si facciano iniziare al più presto i lavori. O almeno si spieghi ai cittadini perché non sono ancora iniziati. Come diceva Andreotti, “a pensare male si peccato, ma spesso ci si azzecca”…

Francesca Gambarini

Consigliere Unione Terre Verdiane

Gambarini (Forza Italia) su fallimento cooperativa Di Vittorio

“Il tribunale di Parma ha dichiarato il fallimento della cooperativa Di Vittorio e di Polis Spa, rigettando la richiesta di concordato sulla quale tante rassicurazioni erano state date anche dal sindaco Massari. I nostri timori sono diventati realtà. Il primo pensiero va a tutte quelle persone che hanno avuto fiducia nella Di Vittorio affidandole i propri risparmi e a tutti coloro che vivono nelle abitazioni della proprietà indivisa. Si parla di milioni di euro.” Così Francesca Gambarini, capogruppo di Forza Italia al Consiglio comunale di Fidenza, commenta il fallimento della cooperativa Di Vittorio. “A questo punto, la convocazione del Consiglio comunale monotematico non può più essere rinviata: serve dare spiegazioni a chi ha affidato i risparmi di una vita alla Di Vittorio e alla città intera, dato che, stando alle dichiarazioni di Massari e degli altri sindaci, il passivo potrebbe ricadere sul Comune. Invito, quindi, il presidente del Consiglio comunale a convocarlo immediatamente. Del cda della Di Vittorio hanno fatto e fanno parte diversi esponenti del centrosinistra cittadino (fra cui anche l’attuale sindaco): alla luce di questo legame, evidenziato anche dal capogruppo Pd in una seduta consiliare, l’amministrazione deve ancora di più sentirsi in dovere di spiegare ai cittadini cosa sta succedendo. Questa commistione fra amministrazioni, politica , cooperative e ingerenze imprenditoriali in ambiti non propri  va spezzata al più presto. Ho più volte chiesto chiarimenti senza mai ricevere risposta. L’opposizione è stata sbeffeggiata e accusata di voler speculare su questa vicenda. Inoltre, mi preoccupa il contenuto della relazione del commissario Capretti, che parla di “opacità” e che ha ritenuto di dover fare un esposto in Procura. Al fallimento non si arriva in un giorno, ma quello che accade oggi è il risultato di tante scelte sbagliate del passato. Vanno accertate le responsabilità perché a pagare non devono essere i cittadini. Le cooperative nate per soddisfare esigenze abitative non devono utilizzare risorse dei soci per invadere settori imprenditoriali che esulano dalla loro mission originaria come ad esempio aprire bar, ristoranti o poliambulatori!”

Dov’è finito il progetto della Casa della salute?

Da anni sentiamo dire che a Fidenza deve nascere una Casa della salute. Mi chiedo se l’amministrazione comunale ne sia a conoscenza oppure no. Sono passati ormai 6 mesi dall’insediamento del sindaco Andrea Massari e la Casa della salute sembra essere caduta nel dimenticatoio. Ci sono problemi o non si ritiene questo un intervento prioritario? L’amministrazione dovrebbe spiegarlo ai cittadini e anche ai professionisti che dovrebbero lavorare nella struttura. Si era finalmente riusciti ad individuare la sede e il progetto era stato presentato in conferenza stampa, spiegando tempi, costi e servizi che la struttura avrebbe dovuto ospitare. Si era parlato di iniziare i lavori nel 2014 e di inaugurare la struttura entro il 2016. Fra un anno. Quando però la delibera arriva in Consiglio comunale lo scorso febbraio, viene rinviata. A proporre il rinvio era stata l’allora capogruppo del Partito democratico, che aveva sollevato dubbi sul procedimento seguito. Da quel momento, tutto è caduto nel dimenticatoio e nessuno sa il motivo. Nel frattempo, l’area dell’ex ospedale di via Borghesi, dove dovrebbe sorgere la  Casa della salute insieme ad altre costruzioni, è sempre più degradata. Invito, quindi, l’assessore ai Servizi sociali – che in un’intervista dei mesi scorsi ha dichiarato che “l’iter è sospeso” – e il sindaco a dirci se vogliono dotare Fidenza di una Casa della salute oppure no. Spero che Massari, impegnato a spartire poltrone in Asp e in Terre Verdiane, trovi il tempo di dare spiegazioni – su questo e su tanti altri temi – ai cittadini.

Francesca Gambarini

Capogruppo Forza Italia Fidenza

Per la sicurezza di Fidenza servono fatti, non spot

A pochi giorni dal nebuloso accordo con l’Ivri, vediamo un nuovo spot pubblicitario sulla sicurezza. Oltre all’assessore alla Sicurezza, stavolta il cast annovera anche la parlamentare Patrizia Maestri. Naturalmente sono d’accordo con i contenuti dell’interrogazione presentata dalla Maestri, ma deve essere chiaro che si tratta di un’interrogazione, ossia una richiesta al ministro dell’Interno. Un po’ come le interrogazioni che io e gli altri consiglieri di opposizione sottoponiamo al sindaco Massari, senza avere quasi mai una risposta. Ancora una volta l’amministrazione comunale butta fumo negli occhi ai cittadini, facendo credere che si sia risolto un problema, mentre, invece, è l’inizio di un percorso. In ogni modo, spero che la risposta del ministro Alfano sia positiva e che alla polizia municipale sia davvero consentito l’accesso alle banche date delle forze dell’ordine. Dato che il governo (e l’amministrazione comunale) ci hanno abituato ad annunci non seguiti da fatti, meglio andarci piano. Vorrei anche sottolineare che la parlamentare del Pd Patrizia Maestri chiede l’applicazione di una norma contenuta in una legge del 2008, approvata dal tanto disprezzato governo Berlusconi. Ma allora qualcosa di buono è stato fatto anche dai governi di centrodestra? Concludo, invitando l’assessore alla Sicurezza a fare meno conferenze stampa e più fatti. Ogni giorno leggiamo notizie di furti o atti vandalici: di lavoro da fare ce n’è. Il problema sicurezza non risolve annunciando un’interrogazione al ministro dell’Interno.

Francesca Gambarini

Capogruppo Forza Italia Fidenza

Imu agricola, Gambarini (FI): provvedimento ingiusto da eliminare

“Appoggio in pieno la decisione del Comune di Solignano di trasferire la propria sede a Prelerna, frazione a 800 metri di altitudine, per non pagare l’Imu agricola. La proposta fatta dal sindaco è stata approvata all’unanimità dal Consiglio comunale: questo dimostra che è una protesta che non ha colore politico. Il governo Renzi con questa assurda Imu sui terreni agricoli dà una vera e propria “mazzata” ai Comuni montani che hanno la sede al di sotto dei 600 metri. Invece di aiutare chi vive in questi paesi con agevolazioni e incentivi per contrastare lo spopolamento della montagna, si aumentano le tasse. La proroga non basta: questa ingiusta Imu va eliminata. Il governo ricordi, inoltre, che l’agricoltura è una forma di cura del territorio. Sostenere l’agricoltura montana vuol sostenere l’economia e l’agroalimentare ma anche la manutenzione del territorio. Solignano non è il solo Comune d’Italia che ha fatto questa scelta, il Governo si renda conto di aver sbagliato e torni sui suoi passi”. E’ quanto ha dichiarato Francesca Gambarini, capogruppo di Forza Italia al Consiglio comunale di Fidenza.

Jobs Act, Gambarini (FI): non crea nemmeno un posto di lavoro

Per la vigilia di Natale il premier non eletto da nessuno, Matteo Renzi, ha presentato i decreti attuativi del Jobs Act, la sua (non) riforma del lavoro. La data scelta è simbolica: il presidente del Consiglio fa un bel regalo di Natale agli italiani, approvando dei decreti che non creano nemmeno un posto di lavoro. Insomma, “cambiare tutto per non cambiare nulla”! Il Jobs Act, infatti, non cala di nemmeno un centesimo le tasse sul lavoro e, quindi, non mette le imprese nelle condizioni di assumere. Come possono farlo se oberati dalle tasse? La riforma vera sarebbe stata iniziare veramente a detassare, dando così agli imprenditori la possibilità di investire ed assumere. Con questa legge, sarà ancora più difficile trovare, visto che aumenta la flessibilità in uscita ma non quella in entrata. Serve un mercato del lavoro snello e moderno, mentre noi siamo ancora vincolati a uno statuto di decenni fa, che rende difficili le assunzioni. Oltre a detassare, si sarebbero dovuti incentivare l’alternanza scuola lavoro e riformare l’apprendistato e gli stage in modo che portino davvero ad un’assunzione basata sul merito e sulle competenze.

Renzi, però, non si è limitato a non creare posti di lavoro. Ha pensato bene di massacrare i lavoratori a partita iva. Ma lo sa che gran parte dei giovani per lavorare deve aprire una partita iva? Gli ricordo che a causa dell’elevata tassazione, tante aziende, invece di assumere dipendenti, cercano persone con partita Iva. Sa che il 99% dei giovani professionisti ha una partita Iva? Si è dimenticato dei lavoratori autonomi? Questa categoria sta risentendo tantissimo della crisi e non aveva certo bisogno di questa stangata. Invece di battere cassa da loro, il Governo poteva tagliare l’immensa mole di sprechi nella pubblica amministrazione, partendo dalla miriade di enti e partecipate utili solo a distribuire stipendi e poltrone.

Francesca Gambarini

Forza Italia

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