Non si faccia diventare il Regio un teatro di provincia

Il 2014 sta per finire e ancora non si sa chi sarà il nuovo direttore generale del teatro Regio. Questa vicenda – e purtroppo non solo questa – dimostra l’incapacità del sindaco a 5 stelle Pizzarotti e del suo assessore Ferraris, che stanno facendo cadere nel ridicolo il nostro teatro. Fino a pochi anni fa il Regio era un’eccellenza culturale riconosciuta a livello nazionale ed internazionale ma ora rischia di diventare un teatro di provincia. In queste ultime settimane, invece di pensare alla programmazione del teatro si è perso tempo con la burocrazia per scegliere il nuovo direttore generale, che deve essere individuato esclusivamente sulla base delle capacità e della competenze attraverso una procedura chiara e trasparente. Il percorso seguito, però, lascia qualche dubbio e il tutto si è trasformato in uno scontro politico fra il sindaco, l’assessore e il senatore del Pd Pagliari. Abbiamo assistito ad uno scontro politico che non giova al nostro teatro: spero che non ne risenta la programmazione. Il senatore Pagliari e gli altri parlamentari parmensi del Pd dov’erano però quando il loro Governo toglieva i finanziamenti al Festival Verdi per darli al Carnevale di Cento, in provincia di Ferrara, terra d’origine del ministro dei Beni culturali Franceschini? Il mio augurio è si individui presto il direttore generale del teatro, scegliendolo per le sue competenze e non per l’appartenenza politica, e che lo si lasci lavorare per riportare il Regio ai livelli di eccellenza che merita.

Francesca Gambarini

Forza Italia

Femen: Gambarini (FI), gesto inqualificabile contro fede

Femen: Gambarini (FI), gesto inqualificabile contro fede
(ANSA) – ROMA, 26 DIC – “Inveire contro la Chiesa, tentare di rubare il Bambinello dal presepe, compiere atti osceni nella piazza simbolo del Cristianesimo, offendere i sentimenti religiosi dei fedeli, sono atti che nulla hanno a che fare con la presunta difesa dei diritti delle donne. Come credente e come donna mi sento anche io oltraggiata dall’ennesimo e inqualificabile gesto delle Femen”. Lo afferma Francesca Gambarini, esponente di Forza Italia. (ANSA)

Perchè il presidente di Terre Verdiane può essere solo Massari?

Il risultato dei giochi di potere del sindaco di Fidenza Massari (supportato dal sindaco di Salso Fritelli) che ha cercato a tutti i costi di diventare presidente di Terre Verdiane è il commissariamento dell’ente con lo scioglimento del Consiglio. Perché Antonioli non poteva essere il presidente di Utv e doveva essere a tutti i costi Massari? Nessuno l’ha spiegato, come nessuno ha spiegato il progetto che Massari, Fritelli e Altieri annunciano di avere. Come è possibile che con Massari presidente tutto sarebbe andato bene e che con un’altra persona, eletta democraticamente dal Consiglio che – ricordiamo – è autonomo dalle decisioni di giunta, questo non sia possibile? Hanno fatto tutto da soli, non sono riusciti ad accordarsi nemmeno in una giunta tutta o quasi di sinistra e in cui alcuni sindaci non sono mai presenti. Noi ribadiamo la nostra posizione: se l’ente deve andare contro gli interessi dei cittadini, è meglio chiuderlo e risparmiare tanti soldi. L’Unione deve come minimo essere rivista, sia nella sua geografia, sia nella gestione, ormai non più economicamente sostenibile. Sentire oggi i sindaci di Fidenza e Salso che ci fanno la morale, ci fa sorridere. Vorremmo ricordare che l’Unione è stata gestita negli anni sicuramente in modo sfavorevole nei confronti dei comuni più piccoli, che si sono dovuti sobbarcare spese esorbitanti se paragonate ai servizi offerti. Lo stesso Fritelli aveva criticato aspramente le spese eccessive dell’ente, se ne è forse dimenticato? Come al solito le vittime di questi giochi sono sempre i cittadini che con le loro tasse mantengono un sistema che si è visto non può più essere sostenuto dalle sole contravvenzioni.
I consiglieri di Unione Terre Verdiane
Francesca Gambarini (Fidenza)
Stefano Capelli (Busseto)
Paola Carrara (Roccabianca)

Il Pd manda la cultura di Parma in serie B

La biblioteca Palatina e la Galleria nazionale, due dei fiori all’occhiello di Parma, vengono retrocesse in serie B. Per volere di Renzi e Franceschini non saranno più autonome. Quindi, dopo aver relegato il Festival Verdi a manifestazione locale, togliendogli i finanziamenti, per destinarli al Carnevale di Cento (praticamente a casa sua), promosso a manifestazione internazionale, la scure del ministro dei Beni culturali si abbatte ancora su Parma. Che ne sarà delle tante iniziative culturali portate avanti negli anni scorsi? Penso, ad esempio, alle mostre di rilevanza nazionale ospitate prima dell’arrivo della giunta 5 Stelle dalla Galleria nazionale o al grande lavoro fatto dalla sua dirigente per riaprire la Palatina dopo l’incendio. Il ministro ora, per risparmiare, accorpa tutto in una grande direzione. Per la cultura di Parma sarà la stessa cosa? Prima di fare tagli lineari, si sarebbe dovuta fare un’analisi degli sprechi, tagliare dove necessario e recuperare risorse per finanziare realtà virtuose. Già nelle scorse settimane, avevo sollevato il tema del declassamento di Palatina e Galleria nazionale senza, però, ricevere risposta. Torno, quindi, a chiedere spiegazioni e mi rivolgo soprattutto ai parlamentari del Pd, che, come al solito, arrivano sempre dopo. La decisione del Governo quali conseguenze avrà sulla nostra città? E il sindaco Pizzarotti e l’assessore Ferraris sono d’accordo?

 

Buon Natale a tutti!

Forza Italia ha augurato “buone feste” ai simpatizzanti con una cena al ristorante Il Ferlaro di Sala Baganza. Circa un centinaio i partecipanti alla serata promossa da Francesca Gambarini, capogruppo di Forza Italia a Fidenza e consigliere in Unione Terre Verdiane: “Dobbiamo ripartire valorizzando quello di buono che abbiamo e portando avanti le nostre battaglie nei Consigli comunali. Parma è in declino e la sinistra sta dimostrando la sua incapacità (vedi Asp, Terme, Di Vittorio e Terre verdiane). Dobbiamo essere l’alternativa concreta alla sinistra” ha sottolineato. Ospiti dell’iniziativa sono stati Deborah Bergamini, parlamentare, portavoce e responsabile Comunicazione di Forza Italia, e Alessandro Cattaneo, responsabile Formazione amministratori enti locali del partito. Presente anche la bresciana Mariachiara Fornasari che, insieme a Francesca Gambarini, fa parte del ristretto gruppo di giovani amministratori di Forza Italia, selezionati per “Primavera azzurra”. Si tratta di un’iniziativa, voluta da Silvio Berlusconi, per rinnovare il partito, puntando sui giovani e sul territorio. Berlusconi ha incontrato Francesca Gambarini, Mariachiara Fornasari e altri giovani a Villa Gernetto nelle scorse settimane.

20141219_222358

No a giochi di potere e spartizioni di poltrone

Dopo il caos in Unione Terre Verdiane  ora ci si diletta con Asp.  Vorrei, infatti, ricordare a quei sindaci , che oggi sembrano averlo dimenticato ,  che Asp è l’azienda che gestisce i servizi per anziani e i servizi sociali del distretto e, quindi, non è il luogo adatto per giochi di potere e spartizioni di poltrone. Da mesi assistiamo ad un valzer di dimissioni e nomine, che hanno avuto il solo risultato di bloccare nuovamente l’azienda, che si ritrova senza una governance. Ricordo anche che qualche settimana fa il sindaco Massari aveva annunciato in pompa magna che le nomine nelle aziende pubbliche di cui il Comune di Fidenza è socio sarebbero avvenute nella totale trasparenza. Se ne è già dimenticato? La vicenda del cda di Asp mi sembra tutt’altro che trasparente e ci aspettiamo che qualcuno chiarisca. Da quanto accaduto pare che nemmeno si sia letto bene lo statuto di Asp che dice che il Cda decade con le dimissioni contemporanee di tre componenti, non di due. Si è pensato allora  di nominare altre 3 persone  che si sono poi subito dimesse. Peccato però che, di questi tre, due fossero dipendenti comunali, rispettivamente di Fidenza e Salso e sembra non potessero essere nominati!!  Insomma, qualcuno ci dica come stanno le cose e soprattutto qualcuno pensi ai servizi e agli utenti!

Francesca Gambarini

Capogruppo Forza Italia Fidenza

La beffa natalizia di Renzi agli alluvionati

Oltre ai danni la beffa: gli alluvionati dovranno pagare le tasse statali entro lunedì. E’ il regalo di Natale che Renzi, premier che nessuno ha votato, fa a tutti gli italiani colpiti dalle alluvioni di questi mesi. Il pacco natalizio è stato recapitato in Liguria, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Veneto, Friuli Venezia Giulia e in provincia di Foggia. Tutte quelle famiglie e imprese che hanno dovuto fare i conti con i danni del maltempo – e ora stanno faticosamente cercando di ricominciare – dovranno correre a pagare le tasse. Tasse altissime, aggiungo, visto che la pressione fiscale continua ad aumentare. Entro lunedì, fra meno di una settimana, chi ha visto la propria azienda messa in ginocchio dall’alluvione o ha la propria casa inagibile dovrà correre a pagare Iva, Ires,Irpef e Irap. E’ questa la sensibilità che il Governo ha verso i suoi cittadini? Era proprio necessario fare cassa colpendo gli alluvionati? Con questo gesto, il premier e il ministro dell’Economia dimostrano di non avere a cuore i cittadini. E il tutto nel silenzio della sinistra. Non abbiamo, infatti, sentito nessun esponente del Pd criticare questo bel regalo fatto agli italiani dal loro governo. Dobbiamo dedurre che gli interessi del partito, vengono prima di quelli delle persone? Anche gli alluvionati di Parma (che ha subito danni per oltre 100 milioni) dovranno pagare le tasse statali entro lunedì. I parlamentari parmensi del Pd dove sono? Arriveranno dopo come al solito? Magari, presentando un emendamento martedì, dopo la scadenza del termine per pagare? E Bonaccini? Faccia sentire la sua voce a difesa dell’Emilia Romagna! Infine, vorrei ancora una volta sollecitare Governo e Regioni ad occuparsi seriamente della cura del territorio e a predisporre un programma di manutenzione e messa in sicurezza di fiumi, torrenti e montagna in modo da poter almeno limitare i danni del maltempo.

Francesca Gambarini

Forza Italia

Il caos in Provincia è merito di Renzi

Oggi i dipendenti della Provincia di Parma protestano, preoccupati per il loro posto di lavoro. Nei giorni scorsi, la stessa cosa hanno fatto i dipendenti di tante altre Province, da nord a sud. Questo è il risultato della finta riforma voluta da Renzi e Delrio. Per ottenere consenso elettorale hanno annunciato l’abolizione delle Province. Peccato che le Province siano rimaste: l’unica cosa che è stata abolita è stata la democrazia. I cittadini non possono più votare per la Provincia e le elezioni si sono ridotte ad una spartizione di poltrone. Non sarà proprio per la necessità di avere poltrone da distribuire che il Governo non ha avuto il coraggio di abolire questo ente? Inoltre, non contenti di aver tolto ai cittadini il diritto di voto, Renzi e Delrio hanno pensato bene di fare tutto in fretta e furia, senza chiarire quali sono le competenze delle nuove province e lasciando i dipendenti in balia di sé stessi. Non sarebbe stato meglio abolire totalmente le province, definendo con chiarezza quali competenza sarebbero passate ai Comuni e quali alle Regione e ricollocando il personale? Invece no: in puro stile renziano si è buttato fumo negli occhi ai cittadini, con una finta riforma, che ha abolito il diritto di voto e ha creato solamente confusione. I cittadini non si facciano ingannare dagli annunci del premier non eletto: le Province esistono ancora però non si sa cosa devono fare. Le proteste dei dipendenti in tutta Italia sono la dimostrazione del caos creato della finta e pasticciata riforma di Matteo Renzi e Graziano Delrio.

 

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi