Si investa su giovani medici e nuove assunzioni

Le problematiche legate ai servizi di emergenza urgenza nei comuni della Bassa non sono purtroppo una novità, dato che criticità legate alla scarsità di medici in servizio si erano già presentate in altre occasioni. A nostro avviso non vanno trovate soluzioni temporanee ma va superato il problema in modo strutturale. Come? Investendo massicciamente sulle facoltà di medicina e sulle scuole di specializzazione per riuscire ad avere il numero necessario di professionisti. E’ inutile nascondersi dietro un dito: non ci sono abbastanza medici e l’emergenza sanitaria in atto ha reso ancora più grave la problematica. Ripensiamo perciò tutto l’iter di accesso alla professione medica, a partire proprio dalle facoltà di medicina e dalle specializzazioni. Certo, è una soluzione a lungo termine ma non vediamo altra strada per arrivare ad una soluzione del problema. Nel breve termine sarebbe importante capire se ci sono le possibilità per nuove assunzioni. Garantire un primo soccorso veloce può aiutare a salvare tante vite. Investire risorse nella sanità in questo momento è fondamentale per migliorare i servizi e le modalità di lavoro, non aumentando ancora di più il carico di lavoro a professionisti che da 2 anni si trovano ad affrontare l’emergenza del Covid19.

Francesca Gambarini – Coordinatore regionale Cambiamo!

Nicolas Brigati – Coordinatore provinciale Cambiamo!

Jacopo Rosa – Responsabile provinciale organizzazione Cambiamo!

IL PARMENSE NICOLAS BRIGATI NOMINATO PORTAVOCE NAZIONALE DEL MOVIMENTO GIOVANILE DI CAMBIAMO!

Nicolas Brigati

Nicolas Brigati, consigliere comunale di maggioranza a Busseto, è stato scelto da Giovanni Toti come portavoce nazionale del movimento giovanile di Cambiamo!. Insieme a Simone Spezzano, Brigati avrà il compito di lavorare alla costituzione del movimento giovanile del partito sull’intero territorio nazionale.

“Sono davvero contento di aver ricevuto questo importante incarico – commenta Brigati – . Costruire il movimento giovanile di Cambiamo! sarà una sfida difficile ma entusiasmante. Insieme a Simone Spezzano e ai tanti amici che hanno scelto di aderire a Cambiamo! lavoreremo per contribuire alla creazione di quella casa dei moderati e liberali di cui si sente tanto il bisogno. Vogliamo essere la voce di una generazione che si sente abbandonata e creare un contenitore di idee e di partecipazione in cui i giovani possano contribuire attivamente alla crescita del partito. Vogliamo dimostrare che giovane è bello se giovane è bravo”

Prima assemblea nazionale Cambiamo con Toti – Giovani

Jacopo Rosa, Giovanni Toti, Nicolas Brigati

Venerdì 26 Marzo alle 15:00 si è tenuta sulla piattaforma Zoom la prima assemblea nazionale dei Giovani di “Cambiamo!”, cui hanno preso parte i parlamentari Silli, Quagliariello, Palozzi, Berutti, Gagliardi e il coordinatore nazionale dell’esecutivo Pino Bicchielli. L’evento, organizzato da Simone Spezzano (Prato) e Nicolas Brigati (Consigliere delegato e Capogruppo in Consiglio Comunale a Busseto, PR), fondatori del movimento giovanile di “Cambiamo!”, ha visto la partecipazione di cento ragazzi da tutta Italia e ha sancito l’inizio del percorso di costruzione e strutturazione del movimento giovanile del nuovo partito che, da sondaggi, si attesta oggi al 2% e vive un momento di continua crescita. “Il Modello Liguria e il lavoro del Presidente Giovanni Toti – sostiene Spezzano – stanno suscitando un grande interesse nelle giovani generazioni, che iniziano a vedere in ‘Cambiamo!’ una forza politica concreta, credibile e capace di promuovere nelle amministrazioni locali di ogni livello e in Parlamento quel Buon Governo richiesto a gran voce dai cittadini”. “Quello di cui si sente la mancanza in Italia – continua Brigati – è un movimento realmente liberale che restituisca dignità e serietà alla politica e che permetta alle energie migliori del nostro Paese di guidarlo verso un futuro fatto di semplificazione e sburocratizzazione, di efficienza e concretezza, di promozione e valorizzazione delle libertà individuali”. Durante l’evento sono seguiti vari interventi dei giovani provenienti dalle varie regioni, che hanno sottolineato la necessità di un movimento che porti all’interno delle istituzioni i problemi e le richieste del mondo giovanile e che si ponga come alternativa all’interno di un centro-destra plurale, di cui la componente liberale è una parte fondamentale poco rappresentata. “Parlare di idee liberali e progettare un movimento fondato sui valori del liberalismo – afferma Jacopo Rosa, Capogruppo di maggioranza in consiglio comunale a Colorno (PR) e uno tra i primi membri del nuovo movimento giovanile del centrodestra – in un momento così tragico in cui i più sembrano chiedere ancora più poteri allo Stato e più limitazioni alle libertà individuali è un atto tanto di coraggio quanto necessario. Impegnarsi nel diffondere queste idee tra le giovani generazioni e costruire un movimento che le difenda e le promuova è una grande sfida che ci entusiasma e che vogliamo affrontare con determinazione”.

Gambarini e Brigati (Cambiamo!): “Vaccinare i volontari di Protezione Civile”

La Regione Emilia Romagna inserisca i volontari di Protezione civile tra le categorie che rientrano in questa fase di vaccinazione. Parliamo di persone che sono in prima linea nella lotta contro il coronavirus e che sono quindi ad alto rischio di essere contagiati e di contagiare a loro volta. Alcune Regioni hanno già iniziato a vaccinare i volontari Prociv: lo faccia al più presto anche l’Emilia Romagna. I volontari Prociv sono in prima linea dall’inizio dell’emergenza Covid e spesso e volentieri si ritrovano a collaborare con i presidi sanitari ed anche a lavorare sui mezzi di soccorso. Senza contare i tanti servizi effettuati a favore delle fasce più deboli della popolazione, come per esempio la consegna a domicilio della spesa. Dato il loro grande impegno a titolo gratuito hanno il diritto di essere protetti al meglio dal contagio. A nostro avviso i volontari di Protezione Civile hanno tutte le carte in regole per rientrare tra le categorie che vengono vaccinate in questa fase. Ci aspettiamo quindi che la Regione Emilia Romagna si attivi in tal senso.

Comunicato su Ponte Verdi – Ragazzola

La pazienza ha un limite. E oramai quella dei cittadini della Bassa parmense è esaurita. La riapertura (ahimè. ancora a senso unico alternato) del ponte Verdi tra Ragazzola e San Daniele Po slitta di nuovo per problemi ai piloni. Le condizioni del ponte sono note da anni ma a quanto pare i signori della sinistra locale e regionale mai li hanno presi sul serio dato che se ne accorgono solo ora. Il cantiere del ponte Verdi, per colpa dell’incapacità e del disinteresse del Pd, sembra diventato la storia infinita con infiniti danni al nostro territorio, dato che è diventato complicatissimo passare da una sponda all’altra del fiume. Ciò mette in gravissima difficoltà aziende e lavoratori perchè parliamo di due territori confinanti la cui economia e vita quotidiana sono fortemente intrecciati. Ma questo i signori del Pd non lo sanno, dato che per loro la Bassa esiste soltanto per venire a tagliare i nastri delle fiere gastronomiche. Se non sono in grado di sistemare il ponte, suggeriamo a Bonaccini di chiedere consiglio al presidente Toti che in molto meno tempo è riuscito a ricostruire un ponte molto più grande ed importante del nostro. Riteniamo, infine, che sia necessario, data appunto l’importanza del ponte per la Bassa parmense e la Bassa cremonese, che sia lo Stato ad interessarsi delle ristrutturazione del ponte dato che Provincia e Regione, come è evidente, non sono in grado di farlo. Invitiamo perciò la piacentina ministro De Micheli ad aprire gli occhi sulla situazione di un’infrastruttura a due passi da casa e a programmare a brevissimo un intervento che sia stavolta risolutivo.
Nicolas Brigati – Consigliere comunale maggioranza BussetoJacopo Rosa – Consigliere comunale maggioranza ColornoAndrea Carrara – Consigliere comunale “La nostra Bassa” RoccabiancaGianluca Copelli – Consigliere comunale maggioranza Polesine ZibelloFrancesca Gambarini – Coordinatore regionale Cambiamo!

Gambarini e Brigati (Cambiamo!): “Il ministro Franceschini intervenga per salvare la chiesa di Roncole Verdi”

Gambarini e Brigati (Cambiamo!): “Il ministro Franceschini intervenga per salvare la chiesa di Roncole Verdi”
PARMA, 3 ago. – “Chiediamo al ministro Franceschini di intervenire immediatamente per salvare la chiesa di Roncole Verdi, la chiesa di Giuseppe Verdi”. Lo scrivono in una nota gli esponenti di Cambiamo! Francesca Gambarini, coordinatore regionale, e Nicolas Brigati. “I problemi della chiesa sono noti da tempo e oggi siamo arrivati alla chiusura perchè la struttura è pericolante – proseguono – . Chiusura che si va ad aggiungere alla chiusura di un altro luogo verdiano come la chiesa di Madonna Prati e alla parziale chiusura di Santa Maria degli Angeli, sempre a Busseto. Senza dimenticare le difficoltà di Villa Verdi a Sant’Agata. Si tratta di una situazione gravissima su cui il Ministero dei Beni culturale e la Regione non possono chiudere gli occhi: il turismo nella Bassa rischia di essere messo in ginocchio per via dell’impossibilità di visitare luoghi così importanti. E’ inconcepibile che la ristrutturazione della chiesa di Roncole non sia finanziata dallo Stato ma i cittadini debbano sostenerla con una raccolta fondi. Il maestro Verdi ha fatto tanto per l’Italia, e noi oggi lasciamo che i suoi luoghi natali cadano a pezzi? Lo Stato intervenga immediatamente per salvaguardare un patrimonio così importante”.

Ponte Verdi, Gambarini e Brigati (Cambiamo!): “La nuova chiusura potrebbe mettere in ginocchio tutto il territorio”

Ponte Verdi, Gambarini e Brigati (Cambiamo!): “La nuova chiusura potrebbe mettere in ginocchio tutto il territorio”
PARMA, 21 lug. – “Altri due mesi di chiusura totale per il ponte sul Po tra Ragazzola e San Daniele Po. Per due mesi sarà impossibile passare da un parte all’altra del Po (a meno che non si percorrano almeno un centinaio di chilometri in più) per tutti i residenti e i lavoratori della Bassa Ovest. E, in più, nemmeno questi due mesi nemmeno serviranno a terminare i lavori dato che alla riapertura il ponte sarà aperto al traffico a senso unico alternato. Questa decisione, a poche settimane dalla fine del lockdown, potrebbe mettere in gravissima difficoltà le tante aziende della zona e creare disagi enormi a tutti i pendolari”. Lo scrivono in una nota gli esponenti di Cambiamo! Francesca Gambarini, coordinatore regionale, e Nicolas Brigati. “Mettere in sicurezza il ponte è sacrosanto ma davvero non riusciamo a capire perchè non lo sia fatto nei mesi scorsi, dato che parliamo di un cantiere aperto da tempo, e perchè non si siano sfruttate le settimane del lockdown, quando il traffico era per forze di cose minore – proseguono – . Ancora più assurdo che i due mesi di chiusura totale nemmeno servano a finire i lavori. Perchè tutto questo? Ci si rende conto che si sta mettendo in ginocchio un intero territorio? Se il problema sono i soldi, il presidente della Provincia li vada a prendere a Bologna o Roma. Faccia ciò che ritiene ma risolva il problema perchè non si può giocare in questo modo sulla pelle delle persone e delle aziende. I lavori di messa in sicurezza di questo importantissimo ponte stanno diventando la storia infinita e questo non è accettabile. Ci auguriamo che quanto meno venga comunicato quando si pensa di finire completamente i lavori perchè così non si può andare avanti”.

Gambarini e Brigati (Cambiamo!): “Villa Verdi non deve chiudere. La Regione e il Ministero intervengano

“Villa Verdi non deve chiudere. Non possiamo permetterlo e, soprattutto, non possono permetterlo la Regione Emilia Romagna e il ministero dei Beni culturali, che non possono rimanere insensibili all’appello degli eredi del maestro Verdi, in difficoltà nel mantenere aperta la Villa”. Lo scrivono in una nota gli esponenti di Cambiamo! Francesca Gambarini, coordinatore regionale, e Nicolas Brigati, bussetano. “Villa Verdi, a Sant’Agata, racchiude la vita, la storia e l’eredità di Giuseppe Verdi ed un patrimonio di tutti. Per anni gli eredi del Maestro, senza nessun aiuto da parte delle istituzioni regionali e statali, hanno tenuto in vita il museo – proseguono – . Ora è il momento di dare loro una mano. Giuseppe Verdi ha reso grande l’Italia con opere immortali e tanto ha fatto per il suo territorio, lasciandoci anche un ospedale. Ora tocca a noi fare la nostra parte aiutando gli eredi del Maestro. Ribadiamo però che è assolutamente necessario e urgente un intervento di Regione e ministero se vogliamo che Villa Verdi rimanga patrimonio di tutti”.

Cambiamo!: “Il Governo stanzi fondi per i Comuni del parmense confinanti con le zone più colpite dal Coronavirus”

Cambiamo!: “Il Governo stanzi fondi per i Comuni del parmense confinanti con le zone più colpite dal Coronavirus”

Francesca Gambarini e Nicolas Brigati

PARMA, 15 mag. – “Con l’ultimo decreto, il cosiddetto decreto Rilancio, il Governo ha stanziato fondi ad hoc per le cinque province italiane più colpite dal Coronavirus, vale a dire Bergamo, Brescia, Lodi, Cremona e Piacenza. E’ una scelta dovuta e sacrosanta perchè queste terre hanno pagato un tributo altissimo in termini di vite umane. Non dobbiamo però dimenticarci di tutti quei comuni che confinano con queste province e che hanno comunque sofferto per l’epidemia sia in termini di ricadute sul tessuto economico e produttivo, sia purtroppo in termini di vite umane. Anche per queste zone è necessario prevedere fondi ad hoc”. Lo scrivono in una nota Francesca Gambarini, responsabile regionale di Cambiamo!, e Nicolas Brigati, responsabile provinciale di Cambiamo!. “Pensiamo alla provincia di Parma: tanti sono i comuni che confinano con le province di Piacenza e Cremona. Ad esempio Fidenza, Salsomaggiore, Busseto, Colorno e tutta la zona rivierasca, dove l’economia e la società sono fortemente intrecciate con i comuni al di là del confine – evidenziano i due – . Chi ci vive sa bene le difficoltà che questo periodo di lockdown ha comportato. Difficoltà, che con il perdurare del divieto di spostarsi da una regione all’altra, non si attenueranno da lunedì. Chiediamo quindi che il Governo sostenga anche i Comuni che si trovano più vicino alle cinque province più colpite per dare un sostegno anche alla loro ripartenza. Le istituzioni locali, mettendo da parte differenze di colore politico, si facciano sentire e chiedano tutte insieme un sostegno per i nostri territori così duramente colpiti dal coronavirus”.

Parma, Cambiamo!: “Il posto di polizia all’ospedale sia presidiato h24”

Parma, Cambiamo!: “Il posto di polizia all’ospedale sia presidiato h24”

PARMA, 31 ott. – “Non è tollerabile che medici e infermieri vengano minacciati e aggrediti mentre sono al lavoro. Il pronto soccorso deve essere sicuro e per essere sicuro deve essere presidiato dalle forze dell’ordine”. Lo scrivono in una nota gli esponenti di Cambiamo! Francesca Gambarini, Nicolas Brigati e Jacopo Rosa. “Leggiamo finalmente oggi le dichiarazioni del direttore generali Fabi sul trasferimento del posto di polizia dal monoblocco al Pronto Soccorso – proseguono – . Ne prendiamo atto ma gli chiediamo di confrontarsi con il questore per fare in modo che vi sia l’effettiva presenza di agenti h24. L’attuale posto di polizia al monoblocco è spesso e volentieri sguarnito: un’etichetta su una porta non basta, servono gli agenti. Chiediamo al prefetto e al questore di attivarsi in tal senso. Ci rivolgiamo a loro perchè tutti gli appelli fatti al sindaco Pizzarotti per avere una maggior sicurezza nel nosocomio cittadino sono caduti nel vuoto. Per Pizzarotti l’ospedale torna utile soltanto quando si devono tagliare nastri per fare inaugurazioni. La sicurezza all’ospedale è invece un tema importantissimo perchè il personale sanitario deve poter lavorare tranquillo. Medici e infermieri affrontano già tante difficoltà ogni giorno e non devono essere preoccupati per la propria incolumità. E lo stesso vale per gli utenti. Riteniamo perciò necessaria una presenza costante delle forze dell’ordine e, data l’insensibilità di Pizzarotti su questo tema, non possiamo fare altro che rivolgerci a questore e prefetto, sicuri che almeno loro siano interessanti alla sicurezza del personale e degli utenti dell’ospedale di Parma”.

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