Fidenza, Gambarini (FI): “Lo stop al cantiere dell’ospedale? Un regalo delle coop rosse ai fidentini”

Paiono allungarsi all’infinito i tempi per il completamento dell’ampliamento dell’ospedale di Vaio. La nuova ala dell’ospedale è un intervento molto importante per la nostra città e devono esserci tempi certi di fine. Non può essere la sanità fidentina a pagare i danni del fallimento dell’Unieco, la coop reggiana incaricata di eseguire l’ampliamento. Dopo il crac di Unieco, infatti, i lavori si sono sostanzialmente fermati e ad oggi non si ha la minima idea di quello che accadrà. Non si sa a che punto sono i lavori e, men che meno, si ha un’idea sulla data di ripresa del cantiere. Chiediamo perciò all’Azienda Usl di informare tutti noi sullo stato dell’arte, spiegandoci chiaramente cosa succederà. La situazione è davvero preoccupante e se la ditta seconda classificata nella gara d’appalto non accetterà di proseguire i lavori si dovrà ricominciare tutto daccapo. Con una danno enorme per tutto il territorio. Danno da imputare soltanto all’implosione del sistema delle coop rosse emiliane. Prima il fallimento della Di Vittorio, poi quello di Unieco: quel che è certo è che a rimetterci sono sempre Fidenza e i fidentini.

Francesca Gambarini, capogruppo Forza Italia

Gambarini (Fi): “Unieco in liquidazione. E l’ampliamento dell’ospedale di Vaio?”

COMUNICATO STAMPA L’Unieco, (ex) colosso del mondo cooperativo emiliano, si è aggiudicata in questi anni diversi appalti a Fidenza. L’ultimo e più importante è il cantiere per la costruzione della nuova ala dell’ospedale di Vaio. Un intervento molto importante per la città e molto atteso dai fidentini. Peccato che l’ampliamento del nostro ospedale sia messo a serio rischio dalla crisi di Unieco, ormai sull’orlo del fallimento. Come sappiamo, i lavori sono fermi proprio a causa della situazione di Unieco. La situazione del cantiere appare purtroppo nebulosa e non ci sono certezze sulla data di ripresa dei lavori. A questo punto, è inevitabile che il completamento della nuova ala dell’ospedale sarà rimandato a chissà quando. Attendiamo chiarimenti, possibilmente non in burocratese. Dopo la cooperativa Di Vittorio, un’altra cooperativa, la reggiana Unieco, si appresta a creare altri danni alla nostra città. Quanto sta succedendo è l’ennesimo esempio di come il sistema delle coop emiliane stia implodendo. Mi auguro che almeno siano individuate le cause e le responsabilità dei disastri prodotti in tutta l’Emilia Romagna dal sistema di potere rosso.

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