Regole chiare e rigide su immigrazione e nuove moschee

Recentemente abbiamo letto delle polemiche legate all’utilizzo di negozi o sedi di associazioni come moschee. Mi riferisco ai casi di Traversetolo e Busseto; nel primo caso si è parlato di un negozio utilizzato come luogo di culto, nel secondo della sede di un’associazione. Mi vorrei soffermare sul caso di Traversetolo: abbiamo assistito ad un botta e risposta durato settimane fra le diverse parti politiche con il solo risultato di creare preoccupazione fra i cittadini, che, probabilmente, volevano semplicemente sapere se quel negozio fosse o meno utilizzato come moschea. Ritengo, quindi, che sia necessario fare chiarezza su situazioni come questa per rispetto verso i cittadini. Hanno il diritto di sapere se e dove nel loro paese esiste una moschea. La Regione deve intervenire con una regolamentazione chiara che eviti il ripetersi di episodi che non fanno altro che creare preoccupazione e aumentare la percezione si insicurezza. Purtroppo, spesso si assiste al tentativo da parte di associazioni islamiche di trasformare le loro sedi in luoghi di culto dovuta ad una discutibile interpretazione della normativa sulle associazioni di volontariato. Probabilmente, questo è quanto accaduto a Traversetolo, complice la scarsa chiarezza normativa e la scarsità di controlli su questi locali. I comuni possono sì destinare le aree a luoghi di culto ma solo per le fedi religiose che hanno siglato l’intesa con lo Stato: i musulmani non l’hanno fatto e non hanno quindi alcun diritto in questo senso. Tanto meno possono usare negozi o sedi di associazioni come moschee. Penso, inoltre, che sia arrivato il momento di fare chiarezza sui regolamenti per l’accesso ai servizi sociali e degli alloggi popolari. Leggendo le statistiche regionali notiamo che gli stranieri sono una minoranza (il 13% circa) ma a loro sono assegnati il 50% degli alloggi. In un momento di crisi in cui tante famiglie italiane sono in difficoltà, dobbiamo dare a loro la precedenza nell’accesso ai servizi sociali, riservando una quota minoritaria agli stranieri.

Francesca Gambarini
Candidata al Consiglio regionale per Forza Italia

Rifiuti a Parma da fuori provincia? Il Pd dia delle spiegazioni

Leggiamo dalla “Gazzetta” che il decreto Sblocca Italia del governo Renzi, sostenuto da Pd e Ncd, dà il via il libera all’arrivo a Parma di rifiuti provenienti da altri territori. Devo, purtroppo, constatare che uno dei presupposti per la costruzione del termovalorizzatore di Parma – ossia che bruciasse solo rifiuti della provincia di Parma – cade nell’inerzia del Pd e del Movimento 5 Stelle che governa la città. I parlamentari parmigiani del Pd devono spiegare ai cittadini perché il governo che loro sostengono ha approvato una norma che potrebbe essere così penalizzante per Parma. La rappresentanza parlamentare del Pd di Parma ci ha abituato ormai (vedi l’eliminazione dei finanziamenti della Pontremolese e quelli a dir poco risibili per il Festival Verdi) ai “ruggiti del giorno dopo” che abbiamo ben compreso divengono belati nei confronti del governo amico.
Noi rimaniamo convinti della necessità, in una fase transitoria (dalle discariche all’utopia del rifiuto zero), di un impianto moderno efficace e controllato come quello di Ugozzolo e crediamo che molti temi di attualità, compresa la gestione e l’afferenza dei rifiuti agli impianti esistenti, dovranno essere dibattuti nel piano rifiuti regionali che il nuovo consiglio dovrà affrontare.

Francesca Gambarini

Candidata al Consiglio regionale per Forza Italia

Per Massari Fidenza riparte dalle tasse.

Venerdì 31 ottobre, insieme agli altri capigruppo di opposizione, ho denunciato gli aumenti indiscriminati di tasse e tariffe decisi dalla giunta Massari. Pubblichiamo l’articolo uscito sulla Gazzetta di Parma, a firma di Annarita Cacciamani.

<Massari? L’unica cosa che ha fatto è aumentare le tasse e le tariffe>. I tre capigruppo di opposizione, Francesca Gambarini (Forza Italia), Gabriele Rigoni (Rete civica Fidenza) e Angela Amoruso, hanno convocato una conferenza stampa congiunta, che si è tenuta ieri mattina in Municipio. Per la prima volta così compatti, hanno criticato duramente le scelte dell’amministrazione in materia di tasse e tariffe, senza tralasciare di soffermarsi sulla situazione della Di Vittorio: <Insieme rappresentiamo quasi il 50% degli elettori> hanno evidenziato. <In campagna elettorale Massari aveva detto “Fidenza riparte davvero! Dalla riduzione della tasse e dei balzelli”. Dobbiamo constatare che la realtà è un’altra dato che la Tasi è altissima e sono state aumentate in maniera retroattiva la tariffe di mense, asili nido e trasporto scolastico – afferma Rigoni – . Oltre ad aver promesso cose non vere, il sindaco non fa gli interessi dei cittadini, nemmeno di quelli che l’hanno votato. Nessuno di noi avrebbe scelte di questo tipo e siamo qui per chiedere di rivedere gli aumenti delle tariffe>. Molto critica anche la Gambarini, candidata alle Regionali per Forza Italia. <Massari sta prendendo in giro tutti, compresi i suoi elettori, aumentando tasse e tariffe: è il contrario di quello che aveva promesso. Se la giunta non annullerà l’aumento retroattivo delle tariffe, non escludiamo di fare ricorso al Tar: a Roma il ricorso contro una delibera simile è stato accolto – dichiara – . Inoltre, manca una progettualità. Si sta facendo cassa ma non sappiamo il motivo. Una parte servirà per il giornalista per lo staff del sindaco, e il resto? Sta a Massari spiegarcelo>. Sulla stessa linea anche la Amoruso: <Massari ha aumentato tutte le tasse e tutte le tariffe senza dare spiegazione né a noi, né alla città. Non sta mantenendo nessuna delle promesse fatte. Il risulto è “più tasse per tutti”>. Infine la Di Vittorio: <La situazione attuale deriva da scelte del passato. Ricordiamo che gli amministratori della cooperativa sono da sempre di area Pd e anche Massari stesso ha fatto parte del cda>.

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