Forza Italia e Rete civica: “Il sindaco parla della Di Vittorio per giustificare Of4, scandaloso!”

Paragonare il concerto dei Subsonica allo Street Food ci sembra decisamente fuori luogo: trattasi di due eventi totalmente diversi. Ridicolo anche il calcolo delle presenze: se si fossero usati i dati di flusso ai varchi di Fidenza registrati dalle “telecamere istituzionali” e non delle effettive presenze in piazza, forse avremmo parlato di migliaia di persone in più anche per i Subsonica! Ma non tocca a noi difendere una situazione piuttosto che un’altra:  l’unico dato è che per Of4 sono stati usati 57 mila euro dei cittadini mentre per il concerto la cifra è stata sponsorizzata da privati. Ma se possiamo comprendere che il sindaco cerchi di giustificare una spesa spropositata e da far raddrizzare i capelli attaccandosi a cose che nulla c’entrano, scandaloso è che lo faccia anche tirando fuori la Di Vittorio. Il sindaco in questo modo si fa beffa di tutte le persone che hanno perso i loro soldi nel fallimento della coop Di Vittorio e anche di tutti i fidentini che rischiano di doversi accollare il pagamento dei mutui della coop. Il suo atteggiamento è scandaloso! Singolare è che il sindaco parli della Di Vittorio ora (e soprattutto che lo faccia in questo modo, senza rispetto per chi ha perso i risparmi di una vita) mentre non ha detto una parola dopo l’intervista rilasciata dai curatori della coop che hanno ben raccontato i termini del disastro. Non una parola sui 70 milioni di passivo o sui 19 milioni di mutui contratti in spregio alla legge. Questo nonostante fino al 2006 il sindaco fosse nel cda della Di Vittorio e contemporaneamente assessore del Comune di Fidenza. Immaginiamo quindi che sappia molto più di noi delle scelte che hanno portato i curatori ad affermare che nel 2008 i segni del dissesto erano già evidenti. E’ inutile che continui a far finta di niente e a parlare d’altro… Proprio lui!!!! Nei cda di Di Vittorio e Polis si sono alternati, insieme al sindaco Massari, importanti esponenti del centrosinistra locale e spiace molto vedere l’indifferenza e il menefreghismo di chi governa Fidenza verso un fallimento di queste dimensioni.

Forza Italia – Rete Civica

Pizzarotti indagato per disastro colposo, Gambarini (FI): “Noi garantisti ma spieghi la sua posizione”

PARMA, 8 giugno – “Nel 2014 la piena del Baganza causo milioni di euro di danni a Parma. Nei giorni successivi scoppiò la polemica sulla corretta gestione del sistema d’allerta – anche noi chiedemmo i chiarimenti del caso –  e la Procura aprì un’indagine. Oggi veniamo a sapere che il sindaco Pizzarotti, il comandante della Polizia municipale Noè e alcuni tecnici sono indagati per disastro colposo proprio in riferimento all’alluvione. Magari con una maggiore attenzione si sarebbero potuti limitare i danni della piena… Non vogliamo entrare nel merito della vicenda e dare giudizi che competono alla Magistratura, ma riteniamo che un sindaco che aveva fatto della trasparenza il suo vessillo (presto riposto in un cassetto) debba spiegare alla città la sua posizione, invece di starsene in Cina come se nulla fosse. Fermo restando che noi siamo garantisti e che Pizzarotti (come qualsiasi altra persona) è innocente fino al terzo grado di giudizio, vorremmo ricordare al sindaco che quando erano altri ad essere indagati lui ne chiedeva le dimissioni gridando sotto i portici del Comune. Perché oggi non fa la stessa cosa? Ora si lasci lavorare la magistratura in pace e si torni a parlare di Parma e dei suoi problemi: la città ha bisogno di essere amministrata”. Così Francesca Gambarini, capogruppo di Forza Italia al Consiglio comunale di Fidenza (Pr), commenta la notizia dell’indagine per disastro colposo in relazione all’alluvione che colpì Parma nel 2014.

Gambarini (FI) al TgCom24: “Pizzarotti pensa solo a se stesso”

“La diatriba fra Pizzarotti e il Movimento5Stelle sta bloccando Parma. Il sindaco pensa solo a questo, trascurando i veri problemi della città. Pare gli importi solo avere il suo quarto d’ora di celebrità nei tg nazionali.

Pizzarotti non deve dimettersi per un avviso di garanzia. Doveroso ricordare però che quando erano altri ad essere indagati lui era sotto i portici del comune con le pentole. Ora non fa nemmeno chiarezza sull’accaduto.

Pizzarotti non ha mantenuto neanche una delle sue promesse elettorali. Aveva promesso di non far accendere l’inceneritore e invece funziona a pieno ritmo. Aveva promesso il consumodisuolozero e invece ha approvato la costruzione di un nuovo enorme centro commerciale”. Lo ha affermato Francesca Gambarini, capogruppo di Forza Italia a Fidenza  (Pr), intervenendo a TgCom24.

Parma, Forza Italia: “Pizzarotti dica le cose come stanno”

Dopo aver letto la lettera del sindaco Pizzarotti, ci sembra doveroso intervenire per ristabilire la verità delle cose. Lui, infatti, ne racconta solo una parte, dimenticando che i progetti di cui si vanta sono stati pensati e finanziati da chi lo ha preceduto. Mettiamo, quindi, un po’ di ordine.
Primo: la stazione è un fiore all’occhiello di Parma (lui non poteva neanche immaginare un progetto così). E’ la porta della città ed è stata terminata con i soldi della metro. Lo stop alla metro ha comportato un beneficio per le casse comunali di 200 milioni di euro, mentre lui non è riuscito a fermare il il suo cavallo di battaglia durante la campagna elettorale, il forno inceneritore. Se poi i treni fermano a Reggio è colpa del centro sinistra di allora (di Truffelli, Lavagetto e Prodi) cosa risaputa da tutti e al sindaco va la colpa di non aver ottenuto più fermate dell’alta velocità. Poi, l’accordo sui centri commerciali è stato sottoscritto da Ubaldi e Bernazzoli e comunque quell’accordo ha portato come contropartita la complanare costata più di 20 milioni (senza la quale non ci sarebbe più Cibus a Parma perché Federalimentare sarebbe andata a Milano a Tuttofood), la riqualificazione della scuola Cocconi, la riqualificazione del palazzo del Governatore, il “Duchino” e il centro congressi interrato. Ancora: il ponte Nord è stato finanziato nel 2004 con la legge 164 e poi avviato da Ubaldi. La precedente amministrazione ha trovato tutti i contratti già firmati. Poi se questa amministrazione non lo ha voluto completare non è colpa nostra ed è più probabilmente una carenza di progettualità sua e della sua giunta. Pizzarotti in questi giorni continua a farsi bello perché Parma è 5^ nella graduatoria delle Smart City, ma dimentica che nell’ultimo anno di amministrazione del centrodestra eravamo la seconda Smart City in Italia.
Passiamo al teatro Regio. Se oggi esiste il Festival Verdi è perché altri hanno realizzato la prima edizione nell’autunno del 2007. Il teatro, prima dell’arrivo di Pizzarotti, aveva una programmazione artistica imponente: stagione lirica, Festival Verdi, Parma Danza, la rassegna estiva, serate speciali come il concerto di Abbado al Teatro Farnese. E inoltre era un vero e proprio Festival che coinvolgeva tutta la città con decine di eventi collaterali, mostre, vetrine dei negozi addobbate, musica di Verdi in filodiffusione nelle strade, trasmissione delle opere sotto i portici del Municipio e il coro del Teatro che andava nelle case di riposo e negli ospedali. In quel periodo, il Teatro aveva già una situazione deficitaria dal punto di vista finanziario (non economico), aggravata dal fatto che il Governo con la crisi del 2008 ha interrotto il finanziamento Arcus.
Parlando di via Reggio, stranamente si dimentica di opere importanti (che la sua giunta nemmeno si sarebbe sognata) realizzate come la sede dell’Efsa (costata più di 30 milioni e realizzata in tre anni) con la riqualificazione di viale Piacenza e la realizzazione dello stadio del baseball e la cittadella del rugby in altre  parti della città. E grazie ai nuovi impianti sportivi (fra cui anche il centro polisportivo al Campus, la riqualificazione dell’ex Coni, la riqualificazione dell’impianto di atletica Lauro Grossi) e ai 330 eventi di Parma capitale europea dello sport, nel 2011 secondo la classifica del Sole 24 Ore eravamo la prima città in Italia e la 2′ come Smart City.
Se loro passeranno alla storia per aver tolto qualche tetto di eternit nelle scuole, crediamo che un amministratore di condominio avrebbe fatto comunque meglio.

Paolo Buzzi,capogruppo Forza Italia Parma     Francesca Gambarini, capogruppo Forza Italia Fidenza

Caso outlet, Gambarini (Fi): “Il sindaco faccia chiarezza su un eventuale coinvolgimento del Comune”

FIDENZA, 26 maggio – “Il sindaco di Fidenza Massari, nonostante ami molto apparire su giornali per vantarsi di qualsiasi cosa, ultimamente sembra sparire nel nulla quando le notizie che circolano non gli aggradano. Non una parola abbiamo sentito sul fallimento della coop Di Vittorio dopo l’intervista rilasciata dai curatori e nemmeno una parola su un’altra vicenda che sta occupando anche le pagine di quotidiani nazionali. Ossia il contenzioso tra la società proprietaria del Fidenza Village e uno degli imprenditori che lavorano nei negozi dell’outlet. Non è mia intenzione entrare nel procedimento che vede contrapposti il Village e l’imprenditore. Leggendo i giornali, però, pare di capire che in questa faccenda sia coinvolto anche il Comune. Infatti su un quotidiano locale online leggiamo: “Infine, nel luglio dell’anno scorso, il Tribunale ha anche accertato la falsità della Scia [….] questione che coinvolge anche il Comune di Fidenza, che non ha segnalato d’ufficio la falsità della Scia”. Il Comune deve dare spiegazioni e chiedo che ne venga data comunicazione al primo Consiglio comunale utile. Per sicurezza, presenteremo un’interrogazione in modo che l’amministrazione sia obbligata a riferire su questa notizia di stampa. E’ vero o no che il Comune non avrebbe segnalato d’ufficio la presunta falsità della Scia? E, se esiste un’indagine della Procura, il Comune a che titolo è coinvolto? Aspettiamo risposte dal sindaco Massari”. Lo scrive in una nota Francesca Gambarini, capogruppo di Forza Italia al Consiglio comunale di Fidenza (Pr).

Fallimento Di Vittorio, Gambarini (FI): “Ora si chiariscano le responsabilità politiche”

70 milioni di passivo, 19 milioni di mutui contratti in spregio alla legge, soci che si sono avvantaggiati su altri prelevando il proprio denaro, la possibilità che i debiti della coop ricadessero sui Comuni, centinaia di persone che rischiano seriamente di perdere i propri risparmi. Il crac della cooperativa Di Vittorio e della sua controllata Polis spa è di dimensioni impressionanti e rappresenta il fallimento del sistema delle coop emiliane che man mano si è allontanato dai fini mutualistici per fare altro con i risultati che oggi sono sotto gli occhi di tutti. E’ quello che è successo alla coop Di Vittorio, fallita a causa di operazioni discutibili. Sui motivi e sulle responsabilità di questa vicenda farà chiarezza la magistratura e bene hanno fatto i curatori fallimentari a impostare azioni di responsabilità nei confronti di chi ha gestito Di Vittorio e Polis: a pagare devono essere i responsabili. Oltre a quella penale, c’è però una responsabilità anche politica. D’altronde è un dato di fatto che nel cda di Di Vittorio siano “passati” diversi esponenti di spicco del centrosinistra locale, fra cui anche l’attuale sindaco di Fidenza, che è stato contemporaneamente sia assessore del Comune di Fidenza, sia amministratore della Di Vittorio. Altro dato di fatto è che la Di Vittorio sia stata una principali protagoniste della stagione dell’espansione urbanistica incontrollata di Fidenza portata avanti dalle giunte di centrosinistra. Come rilevato dal commissario giudiziale, già nel 2008 c’erano segni di dissesto, sintomo di una mala gestione che andava avanti da tempo. Il 2008 non è lontano dal periodo in cui il sindaco, solo poco tempo prima, faceva parte del cda della Di Vittorio, perciò non cada dalle nuvole. Chiediamo, quindi, che ci venga spiegato cosa è successo: chi amministra la cosa pubblica non può chiudere gli occhi davanti a questo crac, soprattutto se esponenti di una certa parte politica sono stati fra gli amministratori di questa coop. Infine, mi auguro che i curatori riescano a salvare il salvabili e a restituire almeno i parte i risparmi ai soci truffati. Consigliamo loro di adire azioni di recupero anche nei confronti della Regione che avrebbe avuto l’obbligo di vigilare e ha dato molti contributi con soldi pubblici, di tutti noi, alla Di Vittorio.

Francesca Gambarini, capogruppo Forza Italia

Forza Italia: “Il Comune di Parma spieghi cosa sta succedendo”

La vicenda delle informative recapitate dalla Polizia municipale al
presidente del Movimento Nuovi Consumatori, ad un altro consulente di
Mnc e a un giornalista di quotidiano online sta assumendo toni sempre
più inquietanti. Attendiamo che qualcuno chiarisca questa vicenda,
spiegando la natura di questi atti perché se davvero sono stati
consegnati senza alcuna indicazione da parte della Procura sarebbe un
atto di una gravità inaudita. Il comandante Noè cosa ha da dire? E
sulle questioni sollevate dal Movimento Nuovi Consumatori e dal suo
presidente Filippo Greci cosa dice? Sarebbe doveroso da parte sua, in
quanto pubblico ufficiale, dare spiegazioni. In questa vicenda
colpisce anche il silenzio dell’amministrazione comunale, che, dopo
essersi affrettata a dire che va tutto bene, ha continuato a far finta
di niente. Chiediamo al sindaco Pizzarotti e all’assessore alla
Sicurezza Casa cosa pensano di quanto sta accadendo in questi giorni.
I fatti segnalati da Mnc corrispondono al vero? Se sì, cosa hanno
intenzione di fare? Chiariscano anche l’episodio delle notifiche
inviate agli esponenti di Mnc e al giornalista per sgomberare il campo
dai dubbi e perplessità. Lo faranno o secondo loro si è agito in modo
corretto?

Paolo Buzzi, capogruppo Forza Italia Parma
Francesca Gambarini, capogruppo Forza Italia Fidenza

Indagato il sindaco Pizzarotti, Gambarini (FI): “Ora i grillini non gridano ‘onestà, onestà’?”

Il sindaco di Parma Federico Pizzarotti del Movimento 5 Stelle e il suo assessore alla Cultura Ferraris sono indagati per abuso d’ufficio in merito alla nomina dei vertici del teatro Regio di Parma. Una vicenda su cui da tempo c’erano dei dubbi: chiediamo perciò al sindaco di chiarire i fatti. Noi siamo garantisti e prima di esprimere giudizi, aspettiamo che la magistratura faccia chiarezza. Non siamo come il Pd, garantista soltanto verso gli esponenti del proprio partiti e giustizialisti verso gli altri. Ora, però, per coerenza con quanto sbandierato ai quattro venti in ogni dove vorremmo vedere gli esponenti del Movimento 5 Stelle davanti al Comune a gridare “onestà, onestà”. Infine, va constatato che questo non è un bel periodo per le amministrazioni del Movimento 5 Stelle e che, nonostante i proclami di Beppe Grillo, nessuno dei grillini coinvolti in indagini ha lasciato la propria poltrona. La superiorità morale, caro Grillo, non esiste.

Francesca Gambarini, capogruppo Forza Italia Fidenza

Fidenza, Forza Italia: “Ripristinare l’agibilità del guado della Granella”

Al Sindaco
All’Assessore competente

Interrogazione a risposta scritta

Oggetto: guado della Granella

PREMESSO CHE
– Dopo un lungo periodo di inagibilità, alcuni mesi fa è stato ripristinato e riaperto al traffico il guado della Granella sul torrente Stirone.

CONSTATATO CHE
– I residenti della zona segnalano che, dopo la piena del torrente Stirone dei mesi scorsi, il guado è inutilizzabile a causa dei detriti e dei rami portati dall’acqua che rendono pericolosa e non transitabile la ponzella.

RITENUTO CHE
– L’inagibilità del guado crea grossi disagi agli abitanti della zona.

SI INTERROGANO IL SINDACO E LA GIUNTA PER SAPERE
– A chi spetta occuparsi della manutenzione e della pulizia del guado della Granella;
– Perchè, a distanza di diverse settimane dalla piena del torrente Stirone, il guado della Granella non è ancora stato ripulito;
– Quando verranno effettuate le necessarie operazioni di manutenzione e pulizia in modo da poter riaprire al transito il guado della Granella.

Fidenza, 9 maggio 2016

Gruppo consiliare Forza Italia

Dimissioni Gruzza, Gambarini (FI): “Cosa è successo?”

La giunta Massari, a meno di due anni dal suo insediamento, inizia a perdere pezzi. Si è dimessa il vicesindaco e assessore alla Cultura Alessia Gruzza, sfidante di Massari alle primarie del Pd del 2014. Aspettando di sapere di più sulle motivazioni delle dimissioni, la prima constatazione da fare è che la spaccatura fra le varie anime del Pd è venuta a galla. Perché il vicesindaco ha scelto di prendere la distanze dall’amministrazione Massari? Non ne condivideva più l’operato? Lo ha mai condiviso veramente? O cos’altro è successo? Credo sia giusto che queste domande abbiano una risposta. I dissapori all’interno della maggioranza li conosciamo bene tutti e da tempo si vociferava della possibile sostituzione di un assessore. Non dimentichiamo che Alessia Gruzza ha sfidato Massari alla primarie del Pd e ha rappresentato quindi una parte importante del suo movimento che avrebbe voluto lei e non Massari come sindaco di Fidenza. Le sue dimissioni alterano, probabilmente, anche gli equilibri all’interno della maggioranza: cosa è successo?

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