Università di Parma, Gambarini (FI): “Il nuovo corso non dà frutti. Si cambi rotta”

L’Università di Parma perde studenti, l’Università di Bologna e, soprattutto, l’Università di Modena-Reggio Emilia ne guadagnano. E’ quanto emerge dai dati pubblicati oggi dal Sole 24 Ore. Entrando nel dettaglio, Parma regista 3.301 studenti immatricolati nel 2014-2015 e un -36,1% di ingressi tra 2015 e 2011; l’Università di Modena e Reggio Emilia, invece, registra 3.905 studenti immatricolati nel 2014-2015 e un +9,9% tra 2015 e 2011. Un dato molto preoccupante che – dopo l’indagine di Federconsumatori che ha stabilito che quella di Parma è l’università più cara d’Italia – rappresenta l’ennesima brutta notizia legata al nostro ateneo. E’ evidente che il nuovo corso, tanto lodato dal rettore Borghi, non sta dando i risultati sperati. Anzi, i dati dimostrano che la situazione dell’Università di Parma sta diventando sempre più difficile. Che il rettore abbia perso troppo tempo a giocare a fare il politico con un presenzialismo degno di miglior causa? A nostro avviso, dovrebbe essere onorato dell’importante incarico che è stato chiamato a ricoprire e lavorare solo ed esclusivamente per il bene della nostra Università. Un lavoro per il quale, tra l’altro, riceve un lauto stipendio. I dati negativi, però, non sono da imputare solamente alla governance dell’ateneo. Probabilmente è tutta la città di Parma a non essere considerata attrattiva. Cerchiamo di capire cosa porta gli studenti a scegliere Reggio e Modena e non Parma. Tasse meno alte? Corsi più interessanti? Città con più servizi per gli studenti? Un sistema di trasporti migliore? Il rettore e tutte le istituzioni comunale e provinciali trovino presto una risposta a queste domande. Un’Università che funziona è un volano per lo sviluppo di tutto il nostro territorio.

Francesca Gambarini (capogruppo Forza Italia Fidenza)

Stamattina ad Aria Pulita su 7 Gold…

Stamattina ho partecipato ad Aria Pulita, la trasmissione condotta da Simona Arrigoni su 7 Gold:

– Con questa legge di stabilità, Renzi gioca sulla pelle dei cittadini. Le Regioni denunciano il rischio di non poter più acquistare farmaci salvavita: tagliare la sanità in questo modo è vergognoso e lui ci scherza su. Lo Stato dovrebbe aiutare chi non ha soldi per comprare le medicine

– Bene il taglio delle tasse, ma dovrebbe andare di pari passo con il taglio della spesa pubblica. Finanziare l’abbassamento della tassazione creando nuovo deficit potrebbe avere ripercussioni negative in futuro. Deve far riflettere che le critiche alla manovra arrivino dai tecnici del Parlamento, non da un giornalista o da un politico di opposizione. Positiva la proposta del presidente dell’Inps di tagliare i vitalizi che superano gli 85 mila euro all’anno.

– Il centrodestra dovrebbe fare le primarie (ma non come quelle del Pd) e trovare un modo per far scegliere ai cittadini da chi vogliono essere rappresentati. Forza Italia deve smettere di correre dietro alla Lega. Noi non siamo la Lega, siamo moderati e dobbiamo riappropriarci delle nostre idee e tornare a parlare alla gente. Si faccia una riflessione e si capisca cosa si vuole fare.

Accoltellamento a Fidenza, Gambarini (FI): “Un abbraccio a Roberto e alla sua famiglia”

 

FIDENZA, 1 novembre – “Quello di ieri pomeriggio è un fatto terribile, accaduto proprio nella nostra Fidenza: un nostro concittadino è stato accoltellato nel suo cortile. Un abbraccio a Roberto Frati e ai suoi familiari. Spero che le indagini chiariscano la dinamica dell’accaduto. Fatti del genere non devono accadere mai più. Grazie alle forze dell’ordine per quanto fatto e per quanto riusciranno a fare.”. Così Francesca Gambarini, capogruppo di Forza Italia a Fidenza (Pr) commenta l’accoltellamento accaduto ieri nella cittadina del parmense.

7 Gold parla della Di Vittorio

20151028_084205-1Mercoledì 28 ottobre ho partecipato in collegamento telefonico ad Aria Pulita Emilia Romagna su 7 Gold. Si è parlato del fallimento della cooperativa Di Vittorio.

– La cooperativa Di Vittorio è una cooperativa edilizia nata nel 1970 per fini mutualistici. A un certo punto, ha iniziato ad operare in altri settori che poco avevano a che fare con il fine mutualistico. Il risultato è il fallimento con centinaia di famiglie che hanno perso i loro risparmi.
– Le responsabilità politiche sono evidenti perché la Di Vittorio è stata gestita da persone che sono state o sono oggi amministratori o funzionari del Comune di Fidenza. Una storia tutta interna al sistema Pci – Pds – Ds – Pd che ha amministrato la nostra città, dando vita ad un periodo di incontrollata espansione urbanistica in cui la Di Vittorio è stata una dei principali operatori.
– I soci assegnatari non sanno se in futuro avranno ancora una casa.
– La magistratura accerti le responsabilità del fallimento
– Non si faccia cadere nel dimenticatoio la vicenda: il Comune tenga aggiornati i cittadini e coinvolga anche l’opposizione per fare in modo che non siano i fidentini a pagari gli errori di pochi.

Terre Verdiane, Forza Italia critica la nomina di Gallicani

Gallicani, invece che parlare di pace ed ecumenismo sulla stampa locale, si coordini con il suo sindaco e con i dirigenti per capire come uscire da questo pasticcio, creato dal suo partito.

Gli ricordo, infatti, che il momento difficile per l’Unione Terre Verdiane non è cominciato ora, ma anni e anni fa, quando questo ente è stato creato (ricalcando i confini di un collegio elettorale) dalle sua parte politica che l’ha voluto e gestito talmente male da portarlo nella situazione in cui ci troviamo ora.

Quindi, si mettano al lavoro per chiudere l’Unione come è stato deliberato da tutti i Consigli comunali, senza prenderci in giro con documenti – come quello allegato al bilancio – dove cercano di tornare indietro.

Gallicani è stato eletto presidente del consiglio all’unanimità soltanto perché io e gli altri colleghi di opposizione abbiamo deciso di non partecipare a questa farsa. Per concludere, non si può non sottolineare che un’altra carica istituzionale è finita Fidenza, a una persona vicina quindi al Presidente della giunta dell’Unione. Ossia il capogruppo della maggioranza che lo sostiene in Consiglio comunale a Fidenza.

Francesca Gambarini, consigliere Forza Italia in Unione Terre Verdiane

Ti – Bre, ovvero la decadenza di un territorio

Il dibattito ricorrente sulla realizzazione del collegamento A15-A22 Tirreno-Brennero è sintomatico di come l’indecisione ed il continuo andirivieni in ordine alla costruzione di questa infrastruttura alla fine determini non solo gravissimo ritardo, ma rischi davvero di affossare definitivamente un’opera che i territori del nord aspettano da 40 anni. Ovviamente il tema non è se questa infrastruttura sia utile o meno: sono convinta che con l’attuale sistema dei trasporti essa sia un importante corridoio nord-est/sud-ovest non solo utile, ma necessario per un più agevole e veloce spostamento di merci e persone, in attesa di un potenziamento dei sistemi su rotaia che anch’esso tarda a venire e che non rappresenta una alternativa, ma un importante complemento al traffico su gomma. Lasciamo però stare le solite idiozie ambientaliste su partiti del cemento o del mattone, che inquinano ideologicamente un tema maledettamente serio,
il punto è se una tale opera sia sostenibile economicamente ed ambientalmente. La copertura finanziaria per la realizzazione della Pontetaro-Nogarole Rocca è stata individuata dato che, per buona parte, è già stata addirittura appaltata e, come ben spiegato ieri dal sindaco di Noceto Fabio Fecci, è a totale carico di risorse private che poco o nulla incidono su finanze pubbliche. Quindi il tema fondamentale è se un’opera di tale impatto sia compatibile con l’esigenza di tutela ambientale che è  ormai entrata nella coscienza collettiva, oltrechè nella legislazione di settore. Naturalmente il tracciato del nastro autostradale andrebbe ad incidere su un’area pressochè esclusivamente agricola, sottraendo zone verdi produttive per l’agricoltura. Ma è anche vero che il nuovo tracciato consentirebbe una riduzione del chilometraggio rispetto all’attuale necessità di arrivare fino a Modena tramite l’A1  per poi imboccare l’A22 del Brennero, con notevole risparmio di tempo, carburante e, quindi, con riflessi positivi sull’inquinamento da emissioni veicolari. Effetto che non credo si verificherebbe se il collegamento A15 – A22, come sembra essere nelle intenzione dell’assessore regionale Donini e del ministro Del Rio, venisse ridotto per confluire su strada normale , non a pedaggio, i cui tempi di percorrenza e conseguente inquinamento ambientale sarebbe maggiori. A proposito della nostra cara Regione matrigna, sarà una coincidenza o una strana congiuntura astrale ma mentre la Giunta regionale inserisce in priorità 1 il potenziamento della linea ferroviaria Pontremolese, distribuisce circa 2 miliardi e mezzo di euro in altre opere stradali in quel di Rimini, Reggio Emilia, Forlì, Ravenna, Sassuolo ed altro ancora verso oriente, ma per Parma ZERO EURO ! Ottimo risultato del nostro sistema territoriale!
Comunque sia, è amaro constatare che l’insipienza dei nostri amministratori locali ancora una volta consentirà il declino del nostro territorio rinunciando ad un’opera infrastrutturale che in tutto il mondo verrebbe invocata come prezioso elemento di sviluppo ma qui, visto che siamo sempre i più furbi, la consideriamo inutile e costosa.
Francesca Gambarini
Capogruppo Forza Italia Fidenza

Interrogazione: parcheggio di via Marconi

                                                                             Al Sindaco

All’Assessore competente

 

Interrogazione a risposta scritta

Oggetto: parcheggio via Marconi

 

PREMESSO CHE

  • Giovedì 8 ottobre scorso il parcheggio di via Marconi è diventato operativo, dopo i lavori di ampliamento e riqualificazione;
  • Il progetto di riqualificazione, oltre all’ampliamento, prevede una copertura fotovoltaica.

RITENUTO CHE

  • Si tratta di un intervento importante perchè aumenta il numero di posti auto a servizio del centro storico di Fidenza.

SI INTERROGANO IL SINDACO E LA GIUNTA PER SAPERE

  • Se, in concomitanza con l’inaugurazione dei posti aiuto, i pannelli solari montati sulla copertura del parcheggio sono entrati in funzione e, se si, qual è la loro potenza, quanta energia viene prodotta annualmente e quale introito annuo si prevede di realizzare.

 

Fidenza, 20 ottobre 2015

Gruppo consiliare Forza Italia

 

 

 

 

Fidenza, Gambarini (FI): “Il caso Di Vittorio fa male alla città”

Nell’indifferenza e nel disinteresse più totale la procedura fallimentare della cooperativa Di Vittorio va avanti. Le ultime notizie emerse ci dicono che sono 653 le persone (o imprese) che hanno chiesto di riavere soldi dalla Di Vittorio e che il debito riconosciuto è di circa 42 milioni di euro. Sono cifre che danno l’idea delle dimensioni di questo crac. Un crac in cui tantissime famiglie hanno perso i risparmi di una vita, dato che è praticamente impossibile che rivedranno anche un solo centesimo dei loro soldi. Il fallimento della Di Vittorio è una vicenda che fa male a Fidenza e ai fidentini, dato che la Di Vittorio, nel bene e nel male, fa parte della storia della città. Una storia che non è a lieto fine, anzi. In particolare, è parte della storia di una parte politica che, salvo una breve parentesi, da sempre governa Fidenza. Il legame è facilmente individuabile: basta leggere i nomi delle persone che si sono alternate nei cda della Di Vittorio. Per tutti questi motivi, è necessario che questa vicenda non venga dimenticata. Da parte mia, continuerò a tenere alta l’attenzione sulla vicenda. Vanno individuati i responsabili del fallimento. Spero che l’azione dei curatori fallimentari e del tribunale riesca a fare chiarezza su quanto accaduto e che, una volta individuati i responsabili del fallimento, si avviino le dovute azioni di responsabilità. I soci e tutti i fidentini hanno il diritto di sapere cosa è successo e di sapere perché una cooperativa nata con fini mutualistici ha portato avanti operazione che con quel fine poco avevano a che fare. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. A pagare non deve essere la collettività ma chi ha causato il dissesto.

Francesca Gambarini, capogruppo Forza Italia Fidenza

Accoltellamento a Parma, Forza Italia: “Le istituzioni lavorino per far tornare Parma una città sicura”

Ieri un ragazzo è stato accoltellato in pieno centro a Parma, davanti a decine di passanti. Dalle prime notizie emerse pare si tratti di un regolamenti di conti. Speriamo che il lavoro delle forze dell’ordine riesca a fare chiarezza sull’accaduto. Si tratta di un fatto gravissimo, che riporta al centro dell’attenzione il problema della sicurezza nella nostra città. Episodi del genere non devono verificarsi, né in periferia, né, tanto meno, in pieno centro storico. Le istituzioni tutte – da quelle civili a quelle militari – devono lavorare insieme per fare in modo che Parma torni ad essere una città sicura e vivibile. In centro storico tante sono le zone diventate pericolose: pensiamo ad esempio a piazzale della Pace, dove gli spacciatori spadroneggiano giorno e notte. Servono, per cominciare, più uomini delle forze dell’ordine in giro per la città a fare da deterrente. Il problema, però, non si risolverà davvero fino a quando il Governo non si deciderà ad investire sulla sicurezza. Servono più uomini e più mezzi per poter consentire alle forze dell’ordine di fare al meglio il loro lavoro. Il sindaco Pizzarotti faccia perciò sentire la sua voce, coinvolga i parlamentare di Parma e quelli del suo partito per fare capire a chi ci governa a Roma di cosa abbiamo bisogno per vivere più tranquilli e sicuri.

 

Francesca Gambarini, capogruppo Forza Italia Fidenza

Paolo Buzzi, consigliere comunale Forza Italia Parma

Parma, Forza Italia: “L’amministrazione sia a fianco dei commercianti in difficoltà”

I dati diffusi dalle associazioni di categoria e pubblicati oggi dalla
Gazzetta di Parma confermano quello che si percepisce passeggiando per
Parma: il commercio è in crisi. Ben 104 attività commerciali hanno
chiuso in un anno. I negozi chiusi (e con la vetrina in stato di
abbandono) nelle vie del centro sono sempre di più. E’ un colpo
d’occhio bruttissimo che dà un’orribile sensazione di una città in
declino inarrestabile. Le politiche fiscali attuate a livello
nazionale e locale – a Parma tutte le tasse sono al massimo –
penalizzano il commercio. Senza dimenticare, la situazione
generalizzata di crisi che ha portato ad una sensibile riduzione dei
consumi. Tradotto: meno clienti per i negozi. L’amministrazione
comunale deve essere a fianco dei nostri commercianti, che nelle loro
attività hanno messo tutta la loro vita. Servono però progetti seri
(non campati in aria, come quello degli Scec) e la collaborazione di
tutti. La ventilata pedonalizzazione del centro cittadino da parte
dell’amministrazione comunale, senza determinare un reale effetto
positivo sull’inquinamento complessivo della città, sarebbe un
ulteriore colpo inferto a quei pochi esercizi commerciale che ancora
sopravvivono. Fondamentale per portare gente nel centro di Parma è
agevolare l’accessibilità al centro storico, ad esempio migliorando e
potenziando i bus navetta fra i parcheggi scambiatori e il centro o
pensando ad agevolazioni sul costo delle righe blu legate
all’effettivo acquisto nei negozi. L’amministrazione, inoltre,
potrebbe aiutare i commercianti ad avere maggiore visibilità, magari
dedicando loro uno spazio web. E, ancora, è necessario curare di più
la sicurezza, il decoro urbano, l’illuminazione, l’arredo urbano e la
pulizia e rendere la viabilità più semplice e la segnaletica più
chiara ed efficace. Servono, infine, più eventi per invogliare i
parmigiani e i non parmigiani a vivere di più la nostra città.

Paolo Buzzi, consigliere comunale Forza Italia Parma
Francesca Gambarini, capogruppo Forza Italia Fidenza

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