Il Baistrocchi è l’unica realtà termale viva di Salso

Il consigliere Fellini, che è stato – senza essere eletto – sia assessore del Comune di Salso con il Sindaco Tedeschi, che assessore provinciale con il Presidente Bernazzoli, dovrebbe sapere bene che i guai di Terme sono iniziati tanti anni fa e che la situazione è gravemente peggiorata durante la fantastica e progressista amministrazione Tedeschi. Quindi risponda nel merito delle questioni che ho sollevato anche se non c’è da stupirsi che uno come Fellini, che ha ancora il coraggio di dirsi comunista al giorno d’oggi, cerchi di nascondere le sue colpe parlando d’altro. La situazione attuale di Terme è fallimentare e i soci pubblici Comune, Provincia e Regione (tutti a guida Pd) lasciano , a dimostrazione del totale disimpegno della proprietà, tutto in mano all’amministratore unico. Eviti poi, Fellini, di infangare l’unica realtà termale ancora attiva : il Baistrocchi , nonostante gli innumerevoli attacchi interessati di ex consiglieri provinciali e di alcuni poteri pseudo forti, continua a vivere e a dare occupazione forse proprio perchè personaggi come il compagno Fellini non se ne sono occupati. Ma lo strabismo del nostro è evidente: dove era lui quando l’azienda termale è stata gestita ed ha ricevuto il colpo di grazia dal famoso clan dei modenesi sulle cui gesta abbiamo abbondantemente detto? Inutile ricordare come da pluri assessore Fellini abbia quindi legittimato chi depauperava Terme di quel poco che rimaneva. Per quanto riguarda le inchieste di Parma o le indagini sul Baistrocchi è bene che Fellini inizi a gigioneggiare meno pensando al caso Di Vittorio e alle parole del Presidente di Terme nell’ultimo Consiglio comunale in cui parlava di vari accessi della finanza ai libri contabili dell’azienda. Sappiamo bene che la magistratura è strabica , ma purtroppo per lui non è cieca. Da ultimo ha ragione Fellini nel dire che noi mandiamo a casa i Sindaci: lo facciamo quando non mantengono gli impegni elettorali presi coi cittadini perchè noi, al contrario suo e dei suoi compagni, non siamo disposti a tutto pur di rimanere attaccati alla poltrona!

Francesca Gambarini

Consigliere Forza Italia in Unione Terre Verdiane

Terre Verdiane, diminuire le spese e garantire i servizi

Sono ormai passati diversi giorni dall’elezione di Andrea Massari a presidente dell’Unione Terre Verdiane: stiamo aspettando di vedere quel progetto di rilancio e riforma dell’ente che solo lui può attuare. Forza Italia ha contestato l’impostazione dell’Unione fin dall’inizio, perché si tratta di una sovrastruttura che raddoppia le poltrone e le strutture dei Comuni aumentando i costi. Abbiamo, però, a cuore il futuro dei dipendenti e delle loro famiglie. Massari e gli altri sindaci dell’Unione cosa hanno in mente di fare? Non dobbiamo dimenticare che dall’Unione Terre Verdiane dipende la Polizia municipale. Immaginiamo che gli agenti, in questo momento di grande confusione, siano preoccupati per il loro futuro. Spesso, inoltre, la loro professionalità viene sminuita e usata per fare cassa attraverso le contravvenzioni. Invece ci sono tanti agenti preparati con professionalità da valorizzare e idee e progetti da proporre: auspichiamo che il loro servizio possa essere valorizzato smantellando invece il “carrozzone” creato ad arte su un preciso collegio elettorale. Oggi si devono fare scelte che garantiscano la qualità dei servizi diminuendo le spese inutili che questo ente ha mantenuto in tutti questi anni.

Francesca Gambarini

Consigliere Forza Italia in Unione Terre Verdiane

Terme, Fritelli segue la disgraziata via dei predecessori

Occorre, purtroppo, intervenire sull’ultimo dibattito – tenutosi in Consiglio comunale a Salsomaggiore – sulle Terme per chiarire alcuni punti che evidenziano come l’amministrazione del finto nuovista renziano Fritelli stia perseguendo le solite disgraziate vie dei suoi predecessori con il disastro prodotto che è sotto gli occhi di tutti. Occorre intervenire causa anche l’inadeguatezza manifesta delle opposizioni in Consiglio: il centrodestra, sull’argomento, inconsistente o non pevenuto; Fellini nella difficile condizione di oppositore ora, ma autore e responsabile del sacco di Terme in passato, come assessore della giunta Tedeschi prima e assessore della giunta Bernazzoli poi. Se in Consiglio ci fosse l’opposizione di Forza Italia di un tempo, Fritelli sarebbe già a casa. Sperare, infatti, che la salvezza arrivi da un fantomatico decreto di deroga del Governo, che nasconda le vergogna di Terme, è semplicemente ridicolo, se non clientelare. Rallegrarsi, come fa Fritelli, che, grazie al fatto che l’Inps chiude gli occhi da 4 anni sulla cassa integrazione in deroga di Terme, Terme abbia risparmiato 8 milioni di euro, significa dichiarare, espressis verbis, che si è scaricato sulla collettività il peso dei dipendenti delle Terme, cosa di cui non bisognerebbe andar fieri. Circa le spese legali del contenzioso Baistrocchi –  Terme bisogna che questi soggetti strani si ficchino in testa che: primo, il Baistrocchi ha vinto la causa; secondo, senza quella vittoria il Baistrocchi non avrebbe potuto crescere dato l’abuso di posizione dominante di Terme accertato dal tribunale; terzo: l’accordo transattivo tra le parti siglato 2 anni fa senza ragioni logiche giuridiche (e vero motivo per cui il Baistrocchi è stato commissariato) ha messo in condizione ancora una volta Terme di assicurarsi una rendita parassitaria e immeritata sull’unica realtà termale ancora attiva, senza per questo risolvere alcun problema di Terme, ma mettendo a rischio l’esistenza stessa dell’Istituto. Tutto per coprire i disastri degli amici amministratori di Terme. Ricordiamo poi per inciso che mentre il Baistrocchi è strangolato da Terme, Terme non paga quasi 2 milioni di euro al Comune (leggi: collettività) per l’utilizzo delle fonti di Tabiano. Questo alla faccia della collaborazione Terme, Baistrocchi e Comune, dove l’unico che lavora è il Baistrocchi e gli altri speculano sul suo sangue. Infine, coi numeri da disastro aziendale sciorinati in Consiglio, c’è da chiedersi come mai la Procura della Repubblica e la Corte dei Conti continuino a far finta di niente. In definitiva siamo in Emilia Romagna, dove il soccorso rosso ha tante diverse facce. E noi paghiamo.

Francesca Gambarini

Consigliere Forza Italia in Unione Terre Verdiane

Una nuova poltrona per Massari

Massari ce l’ha fatta: è riuscito a diventare presidente di Unione Terre Verdiane. Ci ha messo due mesi ma ci è riuscito. Massari diventa presidente di un ente allo sbando per colpa dei giochi di potere di Massari e degli altri sindaci del Pd. Lo dimostra la protesta dei dipendenti, che vedono il loro futuro lavorativo a rischio. Cosa intende fare Massari per loro? Come può risultare credibile un presidente che fino a pochi giorni fa criticava Unione Terre Verdiane solo perché non era stato eletto presidente? Ora, invece, si presenta con tante belle parole, dicendo di voler cambiare l’ente e con tante proposte fantasiose e irrealizzabili. In questi due mesi abbiamo vissuto una situazione ridicola, con il sindaco di Fidenza che, invece di pensare ai problemi dei suoi cittadini, ha pensato solo ad arrivare ad una nuova poltrona. In questi due mesi, però, né lui, né il suo socio Fritelli, ci hanno detto perché il presidente doveva essere proprio Massari. Quel Massari che 2 mesi fa nemmeno esponenti del suo stesso partito avevano votato. Io sono sempre stata molto critica nei confronti di Unione Terre Verdiane. Ritengo questo ente un carrozzone mangiasoldi dei cittadini, che non offre servizi adeguati ai costi che ha. Un mostro di burocrazia, utile solo a spartire poltrone, e che non tutela i propri dipendenti. Anche alla luce di quanto successo ultimamente, sono sempre più convinta della necessità di fare una riflessione seria sull’Unione Terre Verdiane. Ha senso mantenerla in vita? Ha senso per Fidenza farne parte?

Francesca Gambarini

Consigliere Forza Italia in Unione Terre Verdiane

 

Perchè i lavori del ponte di Gramignazzo non sono iniziati?

E’ passato ormai un anno dalla chiusura del ponte sul Taro di Gramignazzo. E ancora non si sa se e quando inizieranno i lavori di messa in sicurezza. Perché? Il finanziamento è già disponibile da diverse settimane e i lavori sono stati affidati ma è ancora tutto fermo. Ora ci viene detto che il cantiere non è stato avviato per il maltempo. Quello che non si riesce a capire, però, è perché non si è iniziato non appena avuto il finanziamento a disposizione. Perché? Nelle mie vesti di consigliere dell’Unione Terre Verdiane ho presentato un’interrogazione a fine novembre: non ho mai ricevuto risposta. Anche questo è significativo del funzionamento dell’Unione. La chiusura di questo ponte sta causando tantissimi disagi a residenti nella zona, che, stanno giustamente protestando e chiedendo una spiegazione. Mi unisco alla loro richiesta: quali sono i veri motivi del ritardo? Davvero è solo un problema di condizioni climatiche? Il ponte di Gramignazzo è di vitale importanza per l’economia e la mobilità della Bassa. Si facciano iniziare al più presto i lavori. O almeno si spieghi ai cittadini perché non sono ancora iniziati. Come diceva Andreotti, “a pensare male si peccato, ma spesso ci si azzecca”…

Francesca Gambarini

Consigliere Unione Terre Verdiane

Perchè il presidente di Terre Verdiane può essere solo Massari?

Il risultato dei giochi di potere del sindaco di Fidenza Massari (supportato dal sindaco di Salso Fritelli) che ha cercato a tutti i costi di diventare presidente di Terre Verdiane è il commissariamento dell’ente con lo scioglimento del Consiglio. Perché Antonioli non poteva essere il presidente di Utv e doveva essere a tutti i costi Massari? Nessuno l’ha spiegato, come nessuno ha spiegato il progetto che Massari, Fritelli e Altieri annunciano di avere. Come è possibile che con Massari presidente tutto sarebbe andato bene e che con un’altra persona, eletta democraticamente dal Consiglio che – ricordiamo – è autonomo dalle decisioni di giunta, questo non sia possibile? Hanno fatto tutto da soli, non sono riusciti ad accordarsi nemmeno in una giunta tutta o quasi di sinistra e in cui alcuni sindaci non sono mai presenti. Noi ribadiamo la nostra posizione: se l’ente deve andare contro gli interessi dei cittadini, è meglio chiuderlo e risparmiare tanti soldi. L’Unione deve come minimo essere rivista, sia nella sua geografia, sia nella gestione, ormai non più economicamente sostenibile. Sentire oggi i sindaci di Fidenza e Salso che ci fanno la morale, ci fa sorridere. Vorremmo ricordare che l’Unione è stata gestita negli anni sicuramente in modo sfavorevole nei confronti dei comuni più piccoli, che si sono dovuti sobbarcare spese esorbitanti se paragonate ai servizi offerti. Lo stesso Fritelli aveva criticato aspramente le spese eccessive dell’ente, se ne è forse dimenticato? Come al solito le vittime di questi giochi sono sempre i cittadini che con le loro tasse mantengono un sistema che si è visto non può più essere sostenuto dalle sole contravvenzioni.
I consiglieri di Unione Terre Verdiane
Francesca Gambarini (Fidenza)
Stefano Capelli (Busseto)
Paola Carrara (Roccabianca)

Iniziare subito i lavori di messa in sicurezza del ponte di Gramignazzo

Ho depositato alcuni giorni fa un’interrogazione sul ponte di Gramignazzo. Ecco il testo.

Al Presidente Unione Terre Verdiane
All’Assessore competente

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Premesso che il Ponte di Gramignazzo sul fiume Taro è stato chiuso lo scorso febbraio dopo che si erano evidenziati cedimenti alla pila centrale causati dalle forti precipitazioni che colpirono il territorio lo scorso inverno, con gravi disagi per la mobilità dell’intera zona;
considerato che dallo scorso giugno ad oggi il ponte è percorribile solo da pedoni e ciclisti;
considerato altresì che a causa di lungaggini burocratiche il Governo ha tardato nel dare il via libera ai finanziamenti necessari per la sua messa in sicurezza e che finalmente a fine settembre sono stati consegnati alla Ditta Grenti Costruzioni, che si è aggiudicata la
gara di appalto, i lavori del ponte di Gramignazzo per un importo complessivo di 1.110.00 euro;

constatato che i lavori per il consolidamento e il riallineamento del ponte a tutt’oggi non sono ancora iniziati e che, al momento, le condizioni meteorologiche non impedirebbero l’avvio dei sopracitati lavori o almeno la realizzazione di un vero e proprio cantiere visto
che ora sarebbe comunque possibile.

INTERROGA PER SAPERE
· Se è a conoscenza di tutto quanto sopra esposto;
· Quali siano i reali motivi che causano questi ritardi per la messa in sicurezza del ponte di Gramignazzo non ascrivibili in toto alle condizioni atmosferiche avverse;
· Se non si ritiene di intervenire il prima possibile in tutte le sedi opportune affinché questa situazione di stallo si sblocchi in tempi celeri considerando il fatto che i fondi necessari sono già stati finanziati nei mesi scorsi e i lavori già affidati ad un ditta per la realizzazione dell’opera.

Francesca Gambarini
Consigliere di Forza Italia in Unione Terre Verdiane

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