Basta buttare 50 mila euro per l’affitto dello Urban center nelle torri!

Come augurio di buon anno, proprio il 31 dicembre è comparsa all’albo pretorio del Comune di Fidenza una determina firmata dall’architetto capo con cui si conferma di liquidare 179 mila euro alla San Donnino multiservizi? Questi soldi servono per pagare l’affitto del ufficio di piano (creato ad uso e consumo dell’ufficio tecnico comunale) e, in condivisione con altri comuni, l’affitto dei locali occupati dal centro per l’impiego. Il canone di locazione dell’ufficio di piano (o Urban center) è totalmente a carico del Comune di Fidenza, quindi dei fidentini, che pagano 50 mila euro netti per un ufficio che non si bene cosa faccia. Più di 100 mila euro è, invece, il costo del canone pagato per il centro dell’impiego. Non è totalmente a carico dei fidentini, ma pur sempre di soldi dei cittadini si tratta. Soldi che vengono sprecati. Che bisogno c’è di spendere un sacco di soldi per l’affitto dei locali usati dallo Urban center? Fino a qualche mese fa mi si poteva rispondere “non ci sono spazi adeguati”. Ora, però, dopo la chiusura della sezione distaccata di tribunale e del giudice di pace, abbiamo un piano di Palazzo Porcellini totalmente vuoto. Perché non utilizzarlo per gli uffici dello Urban center? Forse non saranno uffici con finiture belle come quelli nei Terragli ma si risparmierebbero tanti soldi dei fidentini, che potrebbero essere usati in tanti altri modi più utili.. La mia proposta è quella di disdire il contratto d’affitto dello Urban center, risparmiando tanti soldi dei fidentini. E i locali nelle torri si affittino a privati!

Francesca Gambarini

Capogruppo Forza Italia Fidenza

Il silenzio dell’amministrazione sulla Di Vittorio è preoccupante

Il silenzio dell’amministrazione comunale sulla nostra richiesta di un Consiglio
comunale urgente per parlare della cooperativa Di Vittorio ci preoccupa. Il
presidente del Consiglio comunale non ci risponde, il sindaco è ancora  in
ferie e il vicesindaco non si sta cosa stia facendo. Non ci vengano a dire che
ci sono 20 giorni di tempo e non tirino fuori cavilli vari: siamo di fronte ad
un fallimento che coinvolge centinaia di famiglie e che potrebbe avere
ripercussioni sull’intero Comune. Il silenzio dimostra la mancanza di rispetto
verso tutti i cittadini coinvolti da questo crac.  L’amministrazione deve
spiegare al più presto cosa è successo, perché e quali rischi corronoi il Comune e
i cittadini di Fidenza. In fin dei conti, come ha detto il capogruppo di
maggioranza, è una vicenda tutta interna alla sinistra…

 
Francesca Gambarini, Giuseppe Comerci, SIlvia Barbieri (Forza Italia)
Gabriele Rigoni, Luca Pollastri (Rete civica)
Angela Amoruso (Movimento 5 Stelle)

“Buoni lavoro” per disoccupati e cassaintegrati

La manutenzione della città doveva essere per l’amministrazione comunale una priorità. Per questo, proponiamo di coinvolgere i fidentini disoccupati o cassaintegrati nei lavori di giardinaggio, pulizia e manutenzione di edifici, strade, parchi e monumenti e di ricompensare il lavoro svolto con dei voucher.  Questo progetto era inserito nel nostro programma elettorale , ma penso possa trovare l’appoggio di tutte le forze politiche. A breve, depositeremo un ordine del giorno da sottoporre all’approvazione del Consiglio comunale. Si potrebbe unire l’attenzione alla manutenzione a quella per disoccupati e cassaintegrati. Sarebbe un bel segnale di attenzione della Giunta e dell’intero Consiglio comunale verso quei tanti fidentini in difficoltà a causa del lavoro. L’amministrazione comunale può convocare un tavolo con le delegazioni sindacali di zona per stilare un piano di coinvolgimento dei cittadini disoccupati ed in cassa integrazione, affinchè siano in prima persona coinvolti nei processi di assistenza ai servizi comunali, di manutenzione delle aree verdi, di presidio e controllo dei parchi. Il passo successivo dovrà essere la pubblicazione di un bando con l’indicazione dei requisiti necessari per poter poi formare una graduatoria da cui attingere. L’obiettivo è quello di coinvolgere la cittadinanza nel processo di mantenimento del pubblico decoro, fornendo nel contempo un’occasione di distrazione e svago dai problemi quotidiani a quelle persone che al momento si trovano a vivere la difficile situazione della mancanza di lavoro.

Gruppo consiliare Forza Italia Fidenza

Je suis Charlie

“Il terrorisimo islamico è arrivato in Europa: stamattina a Parigi più di 10 persone sono state uccise al grido di “Allah è grande”. La loro colpa quella di aver esercitato la loro libertà di espressione. Sono profondamente addolorata per quanto successo e esprimo tutta la mia solidarietà e vicinanza alle famiglie delle vittime. Quanto successo è gravissimo: l’Europa ora deve affrontare seriamente il problema. Basta buonismo e basta con l’accogliere tutti indistintamente. La voce dell’Islam moderato non si sente; questa dà la consapevolezza che non esiste”. Così Francesca Gambarini, capogruppo di Forza Italia al Consiglio comunale di Fidenza (Pr) commenta l’attentato di Parigi.

Perchè i lavori del ponte di Gramignazzo non sono iniziati?

E’ passato ormai un anno dalla chiusura del ponte sul Taro di Gramignazzo. E ancora non si sa se e quando inizieranno i lavori di messa in sicurezza. Perché? Il finanziamento è già disponibile da diverse settimane e i lavori sono stati affidati ma è ancora tutto fermo. Ora ci viene detto che il cantiere non è stato avviato per il maltempo. Quello che non si riesce a capire, però, è perché non si è iniziato non appena avuto il finanziamento a disposizione. Perché? Nelle mie vesti di consigliere dell’Unione Terre Verdiane ho presentato un’interrogazione a fine novembre: non ho mai ricevuto risposta. Anche questo è significativo del funzionamento dell’Unione. La chiusura di questo ponte sta causando tantissimi disagi a residenti nella zona, che, stanno giustamente protestando e chiedendo una spiegazione. Mi unisco alla loro richiesta: quali sono i veri motivi del ritardo? Davvero è solo un problema di condizioni climatiche? Il ponte di Gramignazzo è di vitale importanza per l’economia e la mobilità della Bassa. Si facciano iniziare al più presto i lavori. O almeno si spieghi ai cittadini perché non sono ancora iniziati. Come diceva Andreotti, “a pensare male si peccato, ma spesso ci si azzecca”…

Francesca Gambarini

Consigliere Unione Terre Verdiane

Gambarini (Forza Italia) su fallimento cooperativa Di Vittorio

“Il tribunale di Parma ha dichiarato il fallimento della cooperativa Di Vittorio e di Polis Spa, rigettando la richiesta di concordato sulla quale tante rassicurazioni erano state date anche dal sindaco Massari. I nostri timori sono diventati realtà. Il primo pensiero va a tutte quelle persone che hanno avuto fiducia nella Di Vittorio affidandole i propri risparmi e a tutti coloro che vivono nelle abitazioni della proprietà indivisa. Si parla di milioni di euro.” Così Francesca Gambarini, capogruppo di Forza Italia al Consiglio comunale di Fidenza, commenta il fallimento della cooperativa Di Vittorio. “A questo punto, la convocazione del Consiglio comunale monotematico non può più essere rinviata: serve dare spiegazioni a chi ha affidato i risparmi di una vita alla Di Vittorio e alla città intera, dato che, stando alle dichiarazioni di Massari e degli altri sindaci, il passivo potrebbe ricadere sul Comune. Invito, quindi, il presidente del Consiglio comunale a convocarlo immediatamente. Del cda della Di Vittorio hanno fatto e fanno parte diversi esponenti del centrosinistra cittadino (fra cui anche l’attuale sindaco): alla luce di questo legame, evidenziato anche dal capogruppo Pd in una seduta consiliare, l’amministrazione deve ancora di più sentirsi in dovere di spiegare ai cittadini cosa sta succedendo. Questa commistione fra amministrazioni, politica , cooperative e ingerenze imprenditoriali in ambiti non propri  va spezzata al più presto. Ho più volte chiesto chiarimenti senza mai ricevere risposta. L’opposizione è stata sbeffeggiata e accusata di voler speculare su questa vicenda. Inoltre, mi preoccupa il contenuto della relazione del commissario Capretti, che parla di “opacità” e che ha ritenuto di dover fare un esposto in Procura. Al fallimento non si arriva in un giorno, ma quello che accade oggi è il risultato di tante scelte sbagliate del passato. Vanno accertate le responsabilità perché a pagare non devono essere i cittadini. Le cooperative nate per soddisfare esigenze abitative non devono utilizzare risorse dei soci per invadere settori imprenditoriali che esulano dalla loro mission originaria come ad esempio aprire bar, ristoranti o poliambulatori!”

Dov’è finito il progetto della Casa della salute?

Da anni sentiamo dire che a Fidenza deve nascere una Casa della salute. Mi chiedo se l’amministrazione comunale ne sia a conoscenza oppure no. Sono passati ormai 6 mesi dall’insediamento del sindaco Andrea Massari e la Casa della salute sembra essere caduta nel dimenticatoio. Ci sono problemi o non si ritiene questo un intervento prioritario? L’amministrazione dovrebbe spiegarlo ai cittadini e anche ai professionisti che dovrebbero lavorare nella struttura. Si era finalmente riusciti ad individuare la sede e il progetto era stato presentato in conferenza stampa, spiegando tempi, costi e servizi che la struttura avrebbe dovuto ospitare. Si era parlato di iniziare i lavori nel 2014 e di inaugurare la struttura entro il 2016. Fra un anno. Quando però la delibera arriva in Consiglio comunale lo scorso febbraio, viene rinviata. A proporre il rinvio era stata l’allora capogruppo del Partito democratico, che aveva sollevato dubbi sul procedimento seguito. Da quel momento, tutto è caduto nel dimenticatoio e nessuno sa il motivo. Nel frattempo, l’area dell’ex ospedale di via Borghesi, dove dovrebbe sorgere la  Casa della salute insieme ad altre costruzioni, è sempre più degradata. Invito, quindi, l’assessore ai Servizi sociali – che in un’intervista dei mesi scorsi ha dichiarato che “l’iter è sospeso” – e il sindaco a dirci se vogliono dotare Fidenza di una Casa della salute oppure no. Spero che Massari, impegnato a spartire poltrone in Asp e in Terre Verdiane, trovi il tempo di dare spiegazioni – su questo e su tanti altri temi – ai cittadini.

Francesca Gambarini

Capogruppo Forza Italia Fidenza

Per la sicurezza di Fidenza servono fatti, non spot

A pochi giorni dal nebuloso accordo con l’Ivri, vediamo un nuovo spot pubblicitario sulla sicurezza. Oltre all’assessore alla Sicurezza, stavolta il cast annovera anche la parlamentare Patrizia Maestri. Naturalmente sono d’accordo con i contenuti dell’interrogazione presentata dalla Maestri, ma deve essere chiaro che si tratta di un’interrogazione, ossia una richiesta al ministro dell’Interno. Un po’ come le interrogazioni che io e gli altri consiglieri di opposizione sottoponiamo al sindaco Massari, senza avere quasi mai una risposta. Ancora una volta l’amministrazione comunale butta fumo negli occhi ai cittadini, facendo credere che si sia risolto un problema, mentre, invece, è l’inizio di un percorso. In ogni modo, spero che la risposta del ministro Alfano sia positiva e che alla polizia municipale sia davvero consentito l’accesso alle banche date delle forze dell’ordine. Dato che il governo (e l’amministrazione comunale) ci hanno abituato ad annunci non seguiti da fatti, meglio andarci piano. Vorrei anche sottolineare che la parlamentare del Pd Patrizia Maestri chiede l’applicazione di una norma contenuta in una legge del 2008, approvata dal tanto disprezzato governo Berlusconi. Ma allora qualcosa di buono è stato fatto anche dai governi di centrodestra? Concludo, invitando l’assessore alla Sicurezza a fare meno conferenze stampa e più fatti. Ogni giorno leggiamo notizie di furti o atti vandalici: di lavoro da fare ce n’è. Il problema sicurezza non risolve annunciando un’interrogazione al ministro dell’Interno.

Francesca Gambarini

Capogruppo Forza Italia Fidenza

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