Profughi, Brigati: “Una conferenza stampa non risolve il problema”

Buongiorno, dormito bene? Fa piacere vedere che il presidente della Provincia si sia accorto che esiste un’emergenza profughi. Noi, pur senza usare demagogia e senza strumentalizzare come fanno altri, lo diciamo inascoltati da tempo. Ora ci aspettiamo che il presidente sindaco passi ai fatti. Lo doveva fare prima.

In quanto presidente della Provincia doveva battersi per difendere il nostro territorio dagli arrivi incontrollati. Invece? Per tanto tempo si è lasciato che i profughi venissero sistemati nelle strutture del nostro territorio senza di dire nulla, non ci si è opposti e questo è il risultato. Per non sembrare brutti e cattivi, si è portata avanti la politica dell’accoglienza a tutti i costi e questo è il risultato. E guai a contraddire il Prefetto!

Il problema profughi, però, non si risolve certo con una conferenza stampa, oltretutto tardiva. Il problema si risolve a Roma dove il capo di Fritelli, renziano della prima ora, continua sulla linea dell’accoglienza a tutti i costi. Quindi, caro presidente, vai da Matteo Renzi e Angelino Alfano e spiega loro come stanno le cose. Devono cambiare rotta!

Non possono dal loro ufficio di Roma decidere dove devono essere alloggiati i profughi. Non possono essere loro, seduti su comode e ben remunerare poltrone, a decidere della sorte di un territorio che non conoscono. Accogliendo tutti indiscriminatamente non rendiamo un buon servizio a nessuno, ma creiamo soltanto situazioni di pericolo. Fa piacere che se ne sia accorto anche il presidente della Provincia, ora lo dimostri perchè non si può più andare avanti così.

Nicolas Brigati

Coordinatore provinciale Forza Italia Giovani

Forza Italia: “Telecamere per tutelare bimbi e anziani”

«Sì alle telecamere per tutelare bambini anziani e disabili». Francesca Gambarini, capogruppo di Forza Italia in Consiglio, e Nicolas Brigati, coordinatore provinciale di Forza Italia Giovani, lanciano anche a Fidenza e nella bassa la petizione (promossa proprio da Forza Italia Giovani) per l’installazione di telecamere di videosorveglianza negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia e nelle strutture socio-assistenziali per anziani, disabili e minori in situazione di disagio. «Sempre più spesso, ci troviamo costretti ad ascoltare notizie che ci raccontano di maltrattamenti sugli anziani nelle case famiglia e nella case di riposo e sui bambini negli asili. Diversi episodi sono accaduti anche nella nostra provincia, il più recente a Neviano – spiegano Gambarini e Brigati in occasione di una conferenza stampa in piazza Garibaldi – . Servono più controlli a sorprese e eseguiti in maniera più rigorosa, ma non basta. Installare telecamere di videosorveglianza in queste strutture è il deterrente migliore. A chi ci farà notare che si violerebbe la privacy, rispondiamo che tutelare e proteggere bambini, anziani e disabili ha la priorità su tutto il resto».

Il futuro centrodestra #costruiamolo – Modena, 12 e 13 febbraio

La cooperazione nel bene e nel male fa parte della storia dell’Emilia Romagna, la terra in cui viviamo e che tutti noi amiamo. E proprio perché la amiamo vogliamo che cambi. Vogliamo cambiare un sistema che ha visto le cooperative – nate per nobili scopi – trasformarsi in grandi aziende multiservizi, attive in svariati campi e, purtroppo, legate a doppio filo alla politica di un certo colore. La vicinanza a chi da sempre governa la nostra Regione a tutti i livelli, unita alla mancanza di una legislazione chiara in materia, ha fatto sì che le cooperative instaurassero una sorta di monopolio. Si sono aggiudicate appalti in ogni settore, in particolare nell’edilizia, sbaragliando completamente la concorrenza.

Tutto questo è andato avanti per anni, senza che nessuno – tranne qualche isolata voce prontamente messa a tacere – avesse niente da ridere. Da qualche anno a questa parte, però, è arrivata la crisi. E con la crisi si è smesso di costruire. Come prima conseguenza diversi colossi della cooperazione hanno dovuto ridimensionarsi. A pagare anni di speculazione e consumo del suolo sono stati i lavoratori, rimasti senza un’occupazione da un momento all’altro. Già, le coop non danno nessuna tutela a chi lavora con loro.

E in questi ultimi anni, vuoi per la crisi, vuoi per la mala gestione, le coop di danni ne hanno fatti fin troppo. Da Trento a Palermo: dal vaso di Pandora che si è aperto con Mafia Capitale, dalla vergognosa speculazione fatta sull’immigrazione, alle indagini che hanno coinvolto le cooperative del modenese. Ci sono anche vicende di cui nessuno ha voluto parlare. Ad esempio, della cooperativa Di Vittorio di Fidenza – la città in cui vivo – nessuno parla.

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Si tratta di una cooperativa di edilizia sociale, nata 46 anni fa e diventata la più grande della Regione. Era nata con un fine nobile: quello di dare una casa a basso costo ai propri soci. L’idea era piaciuta ai fidentini e anche agli abitanti dei paesi vicini, tanto che vengono costruiti centinaia di appartamenti e centinaia di persone decidono di diventarne soci. La Di Vittorio, grazie anche alla vicinanza politica con le amministrazioni comunali di Fidenza che si sono susseguite negli anni, continua a espandersi. A Fidenza, ad esempio, costruisce dappertutto, regalandoci quartieri che, a distanza di anni, devono ancora essere terminati. Purtroppo l’attività non si limita all’edilizia, vengono portate avanti operazione speculative, che niente hanno a che fare con la cooperazione. Quali? Un agenzia viaggi, un poliambulatorio o un panificio. Il risultato è un disastro. Si crea un buco di bilancio di decine di milioni di euro e, alla fine del 2014, il Tribunale di Parma ne certifica il fallimento. Non un fallimento qualsiasi, ma un fallimento con frode. Centinaia di famiglie, che si erano fidate, hanno perso i risparmi di una vita. Non li riavranno mai. Milioni di euro finiti chissà dove. Ma di questa storia non interessa niente a nessuno. Nessuno ne parla e a nessuno interessa capire perché si è arrivati al fallimento e perché alcuni soci sono riusciti a ritirare i loro risparmi prima del fallimento, nonostante non si potesse. Noi vogliamo continuare a parlarne, perché vogliamo capire e sapere la verità.

Vi ho raccontato la storia della Di Vittorio perché dimostra quanti e quali siano i rischi della cooperazione quando le cooperative decidono di non fare più le cooperative. Vi dico un’ultima cosa che, probabilmente, immaginate già: questa storia si svolge tutta all’interno della sinistra fidentina con sindaci, assessori e funzionari comunali che sedevano indifferentemente nel cda della Di Vittorio, in giunta o negli uffici comunali. E ora nessuno sa nulla e tutti vogliono far finta che non sia successo niente. Vi sembra una cosa normale?

Una legge che regolamenti la cooperazione in maniera ferrea è quanto mai necessaria.


 

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Forza Italia deve assolutamente rinnovarsi. L’alternativa al centrosinistra siamo noi. Non possiamo rischiare di essere governati dai grillini. Parma‬ ne è l’esempio. Quindi, che fare? Si faccia da parte chi da ormai troppo tempo siede su una comoda poltrona e non si è mai dovuto preoccupare di ottenere il consenso dei cittadini. Torniamo a parlare dei problemi della gente e di come risolverli. Abbiamo tanti amministratori pieni di entusiasmo e idee. Diamo loro una chance.

 

Parma, Brigati (FI): “Dispiaciuti per il teatrino che la nostra città sta vivendo”

“Assistiamo con immenso dispiacere al teatrino che sta vivendo la
nostra amata città”. Inizia così la nota del coordinatore provinciale
di Forza Italia Giovani Nicolas Brigati. “Da un lato abbiamo la
maggioranza a 5 stelle che ultimamente continua a perdere pezzi.
Parlano di democrazia e partecipazione diretta ma chi non la pensa
come loro viene espulso. Da chi poi non si sa, visto che ormai è quasi
riconosciuto a livello nazionale il fatto che Pizzarotti rappresenta
solo ed esclusivamente se stesso e non il Movimento 5 Stelle. Il
Movimento è nato con le migliori aspettative per la nostra città e
tutto il Paese e ha portato al voto tanti astenuti. Di questo ne sono
stato felice perchè la partecipazione è il sale della democrazia, ma
penso che in questi tre anni di governo cittadino il sindaco ne abbia
perso il certificato,impegnato a trattare con il Pd (almeno con una
parte), disponibile ad accogliere i rifiuti da Reggio Emilia (quando
in campagna elettorale il suo capo Grillo diceva per aprire
l’inceneritore dovrete passare sul mio cadavere e quello di Federico).
Per non parlare dei cari amici del Pd, i quali fanno fuoco e fiamme
contro la gestione della città da parte del sindaco, mentre a Bologna
non fanno volare una mosca, quando la Regione si dimentica
quotidianamente le esigenze del nostro territorio. Sindaco, sei stato
eletto per cambiare le cose, ti abbiamo dato fiducia per tanto tempo.
ora datti una mossa e riprendi quel vento di cambiamento che ti ha
portato ad essere eletto. A noi importa il bene della nostra città e
la fine del tuo mandato si sta avvicinando. Pensa prima a Parma e ai
parmigiani”.

Parma, via Tito diventi via Norma Cossetto

Il 10 Febbraio si è tenuto il giorno del Ricordo.
Come ogni anno dal 2004, data di istituzione della ricorrenza civile parte del Governo Berlusconi, tutta Italia commemora le vittime delle Foibe e celebra gli esuli istriani e dalmati…tutta Italia o quasi! Come sempre infatti, nonostante l’ormai acclarato e comunque tardivo consenso bipartisan al ricordo commosso di una tanto triste pagina dell’ultimo secolo, non sono mancati neanche nel 2015 tanti, troppi infamanti attacchi e vilipendi alla memoria delle vittime e di chi li ricorda.
Quasi sempre gli autori di tali episodi rimangono nell’ombra, intimamente vergognandosi di propagandare ancora una visione tanto violenta e, vivaddio, superata dalla storia. Come nell’ombra rimane chi preferisce non ricordare o chi, con il chiaro intento di non scontentare possibili bacini elettorali, preferisce tacere.
A tal proposito ci pare vergognoso che trovi ancora posto nella toponomastica cittadina il principale artefice del genocidio di tanti uomini, donne e bambini colpevoli del solo fatto di essere italiani: Josip Broz Tito.
Da un’amministrazione che fa del superamento delle ideologie novecentesche uno dei suoi punti nodali ci aspetteremmo una chiara presa di posizione: lasciare cadere nell’oblio che merita un assassino e ricordare magari in quella sede una delle tante vittime del genocidio.
Come FI giovani chiediamo pertanto al Sindaco e alla Giunta l’opportunità di intitolare a Norma Cossetto quella che oggi, ferita aperta per tutti gli italiani, è via Tito.
Forza Italia Giovani Parma

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