Emilia Romagna, Francesca Gambarini e Stefano Bianchi (Cambiamo!): “Convenzioni con cliniche private per eseguire velocemente le prestazioni mediche rimandate causa Covid”

Emilia Romagna, Francesca Gambarini e Stefano Bianchi (Cambiamo!): “Convenzioni con cliniche private per eseguire velocemente le prestazioni mediche rimandate causa Covid”

BOLOGNA, 13 giu. – “Dopo l’emergenza Coronavirus il sistema sanitario regionale sta lentamente tornando alla normalità. Tra i problemi che ci ha lasciato in eredità abbiamo anche un enorme arretrato di visite e interventi programmati che non si sono potuti eseguire nel periodo del lockdown. Per non creare ulteriori problemi sanitari (le altre malattie, anche gravi, non sono infatti sparite) è necessario eseguire tutte le prestazioni rimandate. Come risolvere in fretta la situazione?  Riteniamo sia necessario consentire alle cliniche private in possesso dei requisiti e delle competenza di eseguire tali prestazioni in convenzione con il sistema sanitario nazionale”. A proporlo gli esponenti di Cambiamo! Francesca Gambarini, responsabile per la regione Emilia Romagna, e Stefano Bianchi, responsabile per la provincia di Rimini. “In questo modo i cittadini riuscirebbero ad eseguire velocemente tutti gli esami e si smaltirebbero le liste d’attesa – sottolineano – . Noi non vogliamo mettere in competizione pubblico o privato ma soltanto dare una soluzione ad un problema. La Regione ha già deliberato in tal senso tempo fa. Bene. Metta in pratica quanto deliberato. Il sistema sanitario regionale, di cui riconosciamo la qualità, soffre purtroppo da tempo per via delle lunghe liste d’attesa e a volte ai cittadini non rimane che pagare per farsi curare. La nostra proposta non vuole essere soltanto un modo per aiutare a recuperare velocemente le visite non fatte ma un contributo per migliorare il sistema sanitario regionale. Senza costi ulteriori a carico del cittadino. L’emergenza sanitaria ha reso chiara la necessità di investire per potenziare la sanità. Si investa perciò per potenziare a 360 gradi le strutture pubbliche, aumentando in primis il numero dei posti letto e il letto e la dotazione organica delle strutture, ma consentendo anche ai cittadini di curarsi velocemente e senza costi aggiuntivi anche avvalendosi del privato convenzionato”.

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