Parma, Forza Italia: “Combattere l’emergenza furti sia una priorità”

“E’ allarme criminalità a Parma. Di nuovo. Ce lo dicono le pagine
della Gazzetta e le centinaia di messaggi scritti sui social network
da cittadini allarmati, preoccupati e spaventati”. Lo affermano Paolo
Buzzi, capogruppo di Forza Italia a Parma, e Francesca Gambarini,
capogruppo di Forza Italia a Fidenza. “Sappiamo bene che nessuno ha la
bacchetta magica per risolvere i problemi, ma non si può più andare
avanti così. E’ evidente che la lotta ai furti nelle case e nelle
aziende dei parmigiani deve diventare la priorità per chi si occupa di
sicurezza. Sindaco, questore e prefetto se ne rendano conto e,
insieme, diano indicazioni alle forze dell’ordine in modo che la loro
attività si concentri sull’emergenza furti. Il primo obiettivo deve
essere far tornare i cittadini ad essere sereni e a poter dormire
tranquilli la notte. Sappiamo che la coperta è corta: si stabiliscano
quindi delle priorità e si accantonino almeno temporaneamente le altre
cose. Ad esempio, ci si dedichi meno a programmare l’accoglienza dei
profughi per concentrarsi sulla lotta alla criminalità. Anche la
polizia municipale dovrebbe lavorare sull’emergenza furti, che chi di
dovere sta evidentemente sottovalutando. Gli agenti della municipale
dovrebbero pattugliare le nostre strade non per fare multe a tutto
spiano ma per vigilare sulla sicurezza delle nostre case. Chiediamo,
perciò, al sindaco Pizzarotti, all’assessore Casa e al comandante Noè
di rivedere il tiro, facendo in modo che la municipale si occupi di
sicurezza, non di multe. Siamo sicuri che è anche quello che
vorrebbero gli agenti stessi. E’ surreale, però, che quasi nessuno
protesti per questa situazione, se fosse successo qualche anno fa,
sarebbero tutti scesi in piazza a chiedere le dimissioni del sindaco”.

Parma, Forza Italia: “Controlli e regolamenti rigorosi per le case famiglia”

“Cosa sta succedendo nel Parmense? La scorsa settimana tre persone
sono state arrestate con l’accusa di aver maltrattato gli anziani
ospiti della casa famiglia da loro gestita a Parma. Notizia di oggi,
invece, è la chiusura di una casa famiglia per anziani a Pellegrino a
causa di “criticità strutturali”. Si tratta, ovviamente, di fatti ben
diversi ma che devono farci riflettere”. Lo scrivono in una nota Paolo
Buzzi, capogruppo di Forza Italia a Parma, e Francesca Gambarini,
capogruppo di Forza Italia a Fidenza. “Quanto sta accadendo rende
evidente che i controlli sono troppo pochi e troppo poco severi.
Queste strutture (quelle per anziani ma anche tutte le altre) devono
essere sottoposte a controlli frequenti e a sorpresa ed eseguiti con
criteri rigorosi. Tutti i Comuni si devono dotare di un regolamento
che non dia adito a dubbi: lo si prepari insieme all’Ausl e alle forze
dell’ordine. Insomma, va fatto tutto il possibile per evitare che
possano ripetersi episodi come quello gravissimo di Parma e quello di
Pellegrino, diverso ma pur sempre meritevole di approfondimento. I
regolamenti su questi temi, però, devono essere chiari e
dall’interpretazione univoca, senza perdersi in mille cavilli che
prestano il fianco a interpretazioni diverse. Siamo molto preoccupati
e dispiaciuti per quanto sta succedendo: il sociale era sempre stato
un fiore all’occhiello del parmense. Chiediamo, quindi, al sindaco di
Parma e al presidente della Provincia di farsi promotori di un gruppo
di lavoro per arrivare a regolamenti rigorosi e chiari da adottare in
tutti i comuni della provincia. In gioco c’è il benessere dei nostri
anziani!”

All’Efsa di Parma con l’on. Lara Comi

“Dobbiamo valorizzare il made in Italy e costruire sinergie con gli orgasmi europei che hanno un ruolo decisivo nella costruzione delle politiche dell’Ue. EFSA (European Food Safety Authority), l’agenzia europea che si occupa di sicurezza alimentare, con sede a Parma, svolge un lavoro determinante a livello scientifico, producendo pareri di supporto alle decisioni della Commissione UE in materia di autorizzazioni al commercio di alimenti e fornendo valutazioni sui possibili rischi legati ad esempio all’utilizzo di pesticidi e OGM. Il supporto scientifico di EFSA è poco conosciuto, sia dalle aziende dell’agroalimentare, sia dai consumatori. Per questo giovedì scorso, insieme a diversi imprenditori e istituzioni locali e a rappresentanti della Coldiretti, ho incontrato il management di EFSA e la struttura della comunicazione, facendo da apripista per una costante e proficua collaborazione tra EFSA, Parlamento Europeo e realtà locali. Come rappresentante dell’unica istituzione europea direttamente eletta dai cittadini, mi sono impegnata ad essere il tramite tra le istanze del mondo produttivo, le associazioni di categoria, i consumatori ed EFSA. L’agenzia ha confermato di essere pronta a comunicare in modo sempre più trasparente a tutti i cittadini le proprie attività e i risultati delle proprie ricerche. Una costante attività di informazione e di dialogo informale con il Parlamento europeo è sempre più necessaria per far sì che la conoscenza scientifica prodotta sia davvero al servizio delle imprese e dei consumatori e ci permetta così di difendere al meglio le nostre eccellenze in campo alimentare”. Lo ha dichiarato Lara Comi, Eurodeputato FI /PPE e Vicepresidente Gruppo PPE al Parlamento europeo al termine di una recente visita all’Efsa di Parma. L’on. Comi è stata accompagnata nella sua giornata parmense da Alessandro Codeluppi, consigliere comunale a Varano de’ Melegari, e Francesca Gambarini, capogruppo di Forza Italia a Fidenza. “L’incontro ha dato l’opportunità di riunire attorno a un tavolo la politica, i produttori e i tecnici dell’Efsa. È stata una bella occasione per discutere delle difficoltà dell’agroalimentare e di possibili soluzioni ai problemi. È stato buon inizio ma c’è ancora tanto da fare” ha dichiarato Francesca Gambarini.

Il futuro centrodestra #costruiamolo – Modena, 12 e 13 febbraio

La cooperazione nel bene e nel male fa parte della storia dell’Emilia Romagna, la terra in cui viviamo e che tutti noi amiamo. E proprio perché la amiamo vogliamo che cambi. Vogliamo cambiare un sistema che ha visto le cooperative – nate per nobili scopi – trasformarsi in grandi aziende multiservizi, attive in svariati campi e, purtroppo, legate a doppio filo alla politica di un certo colore. La vicinanza a chi da sempre governa la nostra Regione a tutti i livelli, unita alla mancanza di una legislazione chiara in materia, ha fatto sì che le cooperative instaurassero una sorta di monopolio. Si sono aggiudicate appalti in ogni settore, in particolare nell’edilizia, sbaragliando completamente la concorrenza.

Tutto questo è andato avanti per anni, senza che nessuno – tranne qualche isolata voce prontamente messa a tacere – avesse niente da ridere. Da qualche anno a questa parte, però, è arrivata la crisi. E con la crisi si è smesso di costruire. Come prima conseguenza diversi colossi della cooperazione hanno dovuto ridimensionarsi. A pagare anni di speculazione e consumo del suolo sono stati i lavoratori, rimasti senza un’occupazione da un momento all’altro. Già, le coop non danno nessuna tutela a chi lavora con loro.

E in questi ultimi anni, vuoi per la crisi, vuoi per la mala gestione, le coop di danni ne hanno fatti fin troppo. Da Trento a Palermo: dal vaso di Pandora che si è aperto con Mafia Capitale, dalla vergognosa speculazione fatta sull’immigrazione, alle indagini che hanno coinvolto le cooperative del modenese. Ci sono anche vicende di cui nessuno ha voluto parlare. Ad esempio, della cooperativa Di Vittorio di Fidenza – la città in cui vivo – nessuno parla.

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Si tratta di una cooperativa di edilizia sociale, nata 46 anni fa e diventata la più grande della Regione. Era nata con un fine nobile: quello di dare una casa a basso costo ai propri soci. L’idea era piaciuta ai fidentini e anche agli abitanti dei paesi vicini, tanto che vengono costruiti centinaia di appartamenti e centinaia di persone decidono di diventarne soci. La Di Vittorio, grazie anche alla vicinanza politica con le amministrazioni comunali di Fidenza che si sono susseguite negli anni, continua a espandersi. A Fidenza, ad esempio, costruisce dappertutto, regalandoci quartieri che, a distanza di anni, devono ancora essere terminati. Purtroppo l’attività non si limita all’edilizia, vengono portate avanti operazione speculative, che niente hanno a che fare con la cooperazione. Quali? Un agenzia viaggi, un poliambulatorio o un panificio. Il risultato è un disastro. Si crea un buco di bilancio di decine di milioni di euro e, alla fine del 2014, il Tribunale di Parma ne certifica il fallimento. Non un fallimento qualsiasi, ma un fallimento con frode. Centinaia di famiglie, che si erano fidate, hanno perso i risparmi di una vita. Non li riavranno mai. Milioni di euro finiti chissà dove. Ma di questa storia non interessa niente a nessuno. Nessuno ne parla e a nessuno interessa capire perché si è arrivati al fallimento e perché alcuni soci sono riusciti a ritirare i loro risparmi prima del fallimento, nonostante non si potesse. Noi vogliamo continuare a parlarne, perché vogliamo capire e sapere la verità.

Vi ho raccontato la storia della Di Vittorio perché dimostra quanti e quali siano i rischi della cooperazione quando le cooperative decidono di non fare più le cooperative. Vi dico un’ultima cosa che, probabilmente, immaginate già: questa storia si svolge tutta all’interno della sinistra fidentina con sindaci, assessori e funzionari comunali che sedevano indifferentemente nel cda della Di Vittorio, in giunta o negli uffici comunali. E ora nessuno sa nulla e tutti vogliono far finta che non sia successo niente. Vi sembra una cosa normale?

Una legge che regolamenti la cooperazione in maniera ferrea è quanto mai necessaria.


 

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Forza Italia deve assolutamente rinnovarsi. L’alternativa al centrosinistra siamo noi. Non possiamo rischiare di essere governati dai grillini. Parma‬ ne è l’esempio. Quindi, che fare? Si faccia da parte chi da ormai troppo tempo siede su una comoda poltrona e non si è mai dovuto preoccupare di ottenere il consenso dei cittadini. Torniamo a parlare dei problemi della gente e di come risolverli. Abbiamo tanti amministratori pieni di entusiasmo e idee. Diamo loro una chance.

 

Il futuro centrodestra #costruiamolo

“Venerdi 12 e sabato 13 a Modena si svolgerà una due giorni di scuola
politica promossa dai giovani di Forza Italia Emilia Romagna. A questa
due giorni parteciperanno giornalisti, imprenditori e politici di
rilievo nazionale. Varie saranno le tematiche affrontate: dal rapporto
che l’Italia dovrebbe avere con l’Europa, alla gestione
dell’immigrazione. Si discuterà anche del sistema delle cooperative,
molto ben radicato nella nostra realtà. Interverranno giovani
amministratori provenienti da tutto lo stivale e soprattutto
dall’Emilia Romagna. Una delle relatrici sarà Francesca Gambarini,
capogruppo di Forza Italia al Consiglio comunale di Fidenza. E’ atteso
anche un intervento telefonico del presidente Berlusconi. Per
organizzare la manifestazione, il nostro coordinamento di Parma si è
molto speso per dare un suo contributo. Vogliamo dimostrare che
un’alternativa al attuale sistema di governo anche a livello locale
c’è. Nella prossima importante tornata elettorale amministrativa
vogliamo presentare volti nuovi, prestati alla politica perchè la
prima politica la si fa vivendo, gente capace con voglia di mettersi
in gioco. Quest’anno è fondamentale per il nostro paese. Con le
prossime elezioni arriverà quasi sicuramente l’avviso di sfratto per
l’attuale governo, mai eletto dai cittadini, con la sicura bocciatura
al referendum per le riforme costituzionali. Questo governo dovrà
trarne le conseguenze e dimettersi per dare finalmente dopo cinque
anni di governi nominati parola al popolo sovrano. Il quale, siamo
certi, ha voglia di centrodestra unito”.
Scrive cosi in una nota il coordinatore provinciale dei giovani di
Forza italia Nicolas Brigati

Foibe, Brigati (FI): “Una via dedicata ai Martiri delle Foibe in ogni comune”

“Domani ricordiamo una delle pagine più buie della nostra storia.
Domani è il Giorno del Ricordo delle vittime delle foibe: migliaia di
istriani, fiumani e dalmati furono trucidati, infoibati. Uomini,
donne, bambini,con un unica colpa: quella di essere italiani. Per anni
questa vicenda è stata tenuta nascosta da una parte politica del
nostro Paese per paura di prendersi la propria responsabilità, visto
che da sempre sostenevano il blocco sovietico. Presto o tardi la
verità viene sempre a galla. Mi chiedo come possano esserci ancora
oggi negazionisti o revisionisti su ciò che accaduto. Purtroppo nel
nostro paese distinguiamo ancora morti di serie a e morti di serie b.
I morti sono tutti uguali. Spero vivamente si inizi a parlarne sempre
di più nelle scuole, perchè la realtà non va dimenticata. Non riesco a
concepire che nella nostra civile Parma ci sia ancora una via
intitolata al generale Tito, uno dei dittatori più sanguinari di tutta
la storia contemporanea. Chiedo al signor sindaco Pizzarotti di
rimuovere via Tito; chiedo venga dato il giusto rispetto a migliaia di
morti, senza colpe e che non hanno fatto nulla di male. Come Forza
Italia Giovani facciamo una proposta, visto che ci sono certi
argomenti che a parere nostro non dovrebbero essere di parte: perchè
nei comuni dove ancora non esiste, non si intitola una via o una
piazza, ai Martiri delle Foibe?”. Cosi scrive in una nota il
coordinatore provinciale di Forza Italia Giovani Parma Nicolas
Brigati.

Fidenza, Gambarini (FI): “Psc, quali scelte per la nostra città?”

In questi mesi abbiamo sentito il sindaco e la sua amministrazione annunciare di tutto e di più, cercando probabilmente di coprire i problemi della città con slogan e spot. In tutto questo attivismo, si è perso per strada il Piano strutturale comunale, lo strumento con cui si dovrebbe pianificare il futuro della nostra città. Il termine per presentare le osservazioni al Psc, adottato dall’amministrazione Cantini ormai due anni fa, è scaduto da mesi. Niente si sa su quali siano le intenzioni dell’amministrazione comunale su questo importante documento. Quali saranno le scelte strategiche per il futuro della nostra città? Finora l’amministrazione Massari è andata avanti appropriandosi dei progetti avviati e finanziati dalla precedente amministrazione e vivendo alla giornata. Tante belle parole mai seguite da fatti concreti. E’ evidente che manchi una visione del futuro della città e la situazione del Psc ne è una dimostrazione ulteriore. La cosa mi preoccupa e non poco. Il sindaco Massari, infatti, è stato assessore nel periodo dello scempio urbanistico di Fidenza, che ci ha regalato le torri della stazione, lo scheletro della Bellaria e quartieri periferici con case vuote e ancora da completare a distanza di anni (guarda caso uno dei soggetti attuatori principali era la coop Di Vittorio…). Invito il sindaco ad agire con trasparenza, dicendo chiaramente cosa intende inserire nel Psc e perché. Fidenza non ha bisogno di una nuova espansione urbanistica. Bisogna riqualificare e valorizzare quello che già c’è e che ora sta andando in malora. Come le aree dell’ex forno comunale o dell’ex ospedale.
Francesca Gambarini, capogruppo Forza Italia Fidenza

TiBre, Forza Italia: “Opera fondamentale per Parma”

“In gran segreto, il sindaco di Parma Federico Pizzarotti scrive al suo amico Graziano (cioè il ministro Del Rio) raccomandandogli di ricevere i comitati “No TiBre”. Una scelta quanto mai discutibile, dato che la TiBre è un’opera di fondamentale importanza per il nostro territorio”.

Lo scrivono in una nota Paolo Buzzi, capogruppo di Forza Italia a Parma, e Francesca Gambarini, consigliere di Forza Italia in Unione Terre Verdiane.

“Attualmente se da Parma e dalla vicina Liguria ci si vuole spostare verso il Veneto bisogna percorrere l’A1 fino a Modena per poi imboccare l’autostrada del Brennero. Oppure percorrere trafficatissime strade provinciali! Questo nei tempi in cui nel giro di un paio di giorni ci viene consegnata merce proveniente da oltreoceano. Una bretella di collegamento diretto fra Parma e il Brennero ridurrebbe sia i tempi di percorrenza, sia l’inquinamento liberando dal traffico i centri abitati.

Basti pensare all’Asolana attraversata quotidianamente da centinaia di camion. Con la bistrattata TiBre, Parma diventerebbe un importantissimo centro logistico, lo snodo dei collegamenti fra la pianura padana, i porti della Liguria e della Toscana e il Veneto e da lì verso l’Europa centrale. Ci viene detto, invece, che la priorità sarà il TiBre ferroviario, anche noi lo riteniamo importante. Ma se è così importante perché negli anni la Regione non lo hai mai ritenuto una priorità fino ad oggi? Basti pensare che gran parte della ferrovia pontremolese è ancora a un solo binario…

Per noi, queste sono due opere che devono andare avanti di pari passo per rendere Parma uno snodo commerciale, logistico e anche turistico di livello europeo. Tornando alla lettera del sindaco Pizzarotti, ci sono altri due aspetti da sottolineare: perché il sindaco non si è mai espresso pubblicamente sul tema, evitando di presentarsi agli incontri istituzionali?

E come mai tutta questa confidenza con il ministro Delrio, importante esponente del Pd? Forse a forza di frequentare le iniziative del Partito democratico, sarà nata una certa confidenza…

Forse una confidenza coltivata attraverso Iren per tramite di Bagnacani e Rossi? Chissà! Noi comunque pensiamo male perche questo dopo lo stop dato dal Pd regionale è un ulteriore danno per il nostro territorio. Fermata Mediopadana docet”.

Parma, Brigati (FI): “Dispiaciuti per il teatrino che la nostra città sta vivendo”

“Assistiamo con immenso dispiacere al teatrino che sta vivendo la
nostra amata città”. Inizia così la nota del coordinatore provinciale
di Forza Italia Giovani Nicolas Brigati. “Da un lato abbiamo la
maggioranza a 5 stelle che ultimamente continua a perdere pezzi.
Parlano di democrazia e partecipazione diretta ma chi non la pensa
come loro viene espulso. Da chi poi non si sa, visto che ormai è quasi
riconosciuto a livello nazionale il fatto che Pizzarotti rappresenta
solo ed esclusivamente se stesso e non il Movimento 5 Stelle. Il
Movimento è nato con le migliori aspettative per la nostra città e
tutto il Paese e ha portato al voto tanti astenuti. Di questo ne sono
stato felice perchè la partecipazione è il sale della democrazia, ma
penso che in questi tre anni di governo cittadino il sindaco ne abbia
perso il certificato,impegnato a trattare con il Pd (almeno con una
parte), disponibile ad accogliere i rifiuti da Reggio Emilia (quando
in campagna elettorale il suo capo Grillo diceva per aprire
l’inceneritore dovrete passare sul mio cadavere e quello di Federico).
Per non parlare dei cari amici del Pd, i quali fanno fuoco e fiamme
contro la gestione della città da parte del sindaco, mentre a Bologna
non fanno volare una mosca, quando la Regione si dimentica
quotidianamente le esigenze del nostro territorio. Sindaco, sei stato
eletto per cambiare le cose, ti abbiamo dato fiducia per tanto tempo.
ora datti una mossa e riprendi quel vento di cambiamento che ti ha
portato ad essere eletto. A noi importa il bene della nostra città e
la fine del tuo mandato si sta avvicinando. Pensa prima a Parma e ai
parmigiani”.

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