La sicurezza non si fa con gli spot

Ogni giorno leggiamo di furti, risse e anti vandalici e Pizzarotti cosa fa? Propone un regolamento sulla sicurezza fatto di norme inapplicabili, come le sanzioni alternative alle sanzioni pecuniarie, o di doppioni frutto del copia ed incolla con il codice della strada o con il codice penale potrà diventare operativo. Sono certa che questo regolamento non verrà mai approvato e resterà l’ennesimo spot. La situazione di degrado di Parma è sotto gli occhi di tutti: spaccio, prostituzione, vandalismi, bullismo, abusivismo molesto, movida spesso con alto grado di inciviltà. Il sindaco faccia una visita in via Trento e dintorni! La precedente amministrazione aveva messo in campo una serie di iniziative che contrastavano efficacemente la microcriminalità. Faccio alcuni esempi: il vigile di quartiere è stato messo in campo nel 2009, i presidi fissi e mobili idem. Se sono state assunte nuove unità o sono stati acquistati mezzi e dotazioni, lo si deve ai progetti presentati in precedenza. I grillini stanno solo raccogliendo i frutti di quanto seminato da chi è venuto prima, ma si dimostrano incapaci di perseguire un qualsivoglia progetto. La Carta di Parma, a mio parere, era uno strumento valido che aveva dato buoni risultati. Il legislatore, purtroppo, non ha portato avanti questo percorso. Non sono state, infatti, modificate alcune norme che avrebbero impedito l’incostituzionalità della Carta nella parte relativa al potere d’ordinanza in materia di sicurezza urbana del sindaco. Forza Italia vuole ripartire con un progetto serio in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini. Gli spot li lasciamo a Pizzarotti e a Renzi. La polizia municipale deve tornare ad avere un ruolo attivo nell’attività di prevenzione dei reati e deve essere adeguatamente sostenuta e motivata. Non deve limitarsi a fare le multe come accade ora. La vicenda degli autovelox in tangenziale per far cassa non ha bisogno di commenti.

 

Iniziare subito i lavori di messa in sicurezza del ponte di Gramignazzo

Ho depositato alcuni giorni fa un’interrogazione sul ponte di Gramignazzo. Ecco il testo.

Al Presidente Unione Terre Verdiane
All’Assessore competente

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Premesso che il Ponte di Gramignazzo sul fiume Taro è stato chiuso lo scorso febbraio dopo che si erano evidenziati cedimenti alla pila centrale causati dalle forti precipitazioni che colpirono il territorio lo scorso inverno, con gravi disagi per la mobilità dell’intera zona;
considerato che dallo scorso giugno ad oggi il ponte è percorribile solo da pedoni e ciclisti;
considerato altresì che a causa di lungaggini burocratiche il Governo ha tardato nel dare il via libera ai finanziamenti necessari per la sua messa in sicurezza e che finalmente a fine settembre sono stati consegnati alla Ditta Grenti Costruzioni, che si è aggiudicata la
gara di appalto, i lavori del ponte di Gramignazzo per un importo complessivo di 1.110.00 euro;

constatato che i lavori per il consolidamento e il riallineamento del ponte a tutt’oggi non sono ancora iniziati e che, al momento, le condizioni meteorologiche non impedirebbero l’avvio dei sopracitati lavori o almeno la realizzazione di un vero e proprio cantiere visto
che ora sarebbe comunque possibile.

INTERROGA PER SAPERE
· Se è a conoscenza di tutto quanto sopra esposto;
· Quali siano i reali motivi che causano questi ritardi per la messa in sicurezza del ponte di Gramignazzo non ascrivibili in toto alle condizioni atmosferiche avverse;
· Se non si ritiene di intervenire il prima possibile in tutte le sedi opportune affinché questa situazione di stallo si sblocchi in tempi celeri considerando il fatto che i fondi necessari sono già stati finanziati nei mesi scorsi e i lavori già affidati ad un ditta per la realizzazione dell’opera.

Francesca Gambarini
Consigliere di Forza Italia in Unione Terre Verdiane

Folle tagliare il sostegno agli alunni disabili

Il sindaco di Parma Pizzarotti protesta contro i tagli del governo Renzi ma non si rende conto di abbandonare a se stessi gli alunni disabili, le loro famiglie e gli educatori. Il ritiro del bando è un gesto spregiudicato ed immorale che lede i diritti degli alunni in condizioni di fragilità e mette a rischio il futuro degli educatori, che oggi rischiano di perdere il posto di lavoro.
La giunta Pizzarotti ha già ampiamente dimostrato di brillare di luce propria per immobilismo, decrescita felice e mancanza di progettualità. Arrivare addirittura a ritirare un bando per l’affidamento dei servizi di integrazione scolastica è un torto che la città non può subire. Sono vicina alle famiglie,agli educatori: Forza Italia cercherà in ogni modo di impedire questa folle scelta.
La sospensione del servizio, oltre a tagliare posti di lavoro in un momento così difficile, crea un danno alle famiglie e a quel welfare a “misura di famiglia” che per anni era stato una priorità per Parma ed un obiettivo strategico di mandato della precedente amministrazione.
Ritengo che il bilancio del Comune di Parma consenta di reperire e allocare le risorse necessarie (che ammonterebbero a 2,5 milioni di euro all’anno) a salvaguardare i diritti delle famiglie, degli alunni e degli educatori, ancora una volta vittime dell’incapacità gestionale della giunta Pizzarotti.
Invito il sindaco e l’assessore Laura Rossi a riflettere e a rivedere la distribuzione delle risorse messe a bilancio per ripristinare “l’alleanza di benessere” con i cittadini (utenti- famiglie – lavoratori) ormai da tempo interrotta.

Il regolamento sulla sicurezza di Pizzarotti? Inapplicabile!

Egregio direttore,

I grillini, o meglio i pizzarottini, hanno proposto un regolamento sulla sicurezza fatto di norme inapplicabili, come le sanzioni alternative alle sanzioni pecuniarie, o di doppioni frutto del copia ed incolla con il codice della strada o con il codice penale potrà diventare operativo.

Siamo certi che tale regolamento non verrà mai approvato e resterà solo uno spot. 

La situazione di degrado in città è sotto gli occhi di tutti. Spaccio, prostituzione, vandalismi, bullismo, abusivismo molesto, movida spesso con alto grado di inciviltà.

La precedente amministrazione aveva messo in campo una serie di iniziative che contrastavano efficacemente la microcriminalità.

Il vigile di quartiere è stato messo in campo nel 2009. I presidi fissi e mobili idem. I grillini stanno solo copiando. E male! Il Sindaco faccia una visita in via Trento e dintorni!

Se sono state assunte nuove unità o sono stati acquistati mezzi e dotazioni, lo si deve ai progetti presentati in precedenza. I grillini stanno solo raccogliendo i frutti di quanto seminato da chi è venuto prima ma si dimostrano incapaci di perseguire un qualsivoglia progetto.

La Carta di Parma, ad esempio, era uno strumento valido. Che aveva dato buoni risultati. Il legislatore, purtroppo, non ha insistito su questo percorso. Non sono state, infatti, modificate alcune norme che avrebbero impedito la sua incostituzionalità nella parte riguardante il potere d’ordinanza in materia di sicurezza urbana del sindaco.

Noi adesso vogliamo ripartire da li. Con un progetto serio in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini. Non spot.

La polizia municipale deve tornare ad avere un ruolo attivo nell’attività di prevenzione dei reati, e su questo deve essere adeguatamente sostenuta e motivata. Non deve limitarsi a fare le multe come accade ora. La vicenda degli autovelox in tangenziale per far cassa è sotto gli occhi di tutti.

Francesca Gambarini 

Interrogazione sul caso Di Vittorio

Pubblico il testo dell’interrogazione sulla cooperativa Di Vittorio che ho presentato insieme ai colleghi capigruppo di opposizione.

Al Sindaco di Fidenza

Al Presidente del Consiglio Comunale

 

Oggetto: Cooperativa di Vittorio – “…… i Comuni, in caso di fallimento sarebbero costretti ad accollarsi debiti residui per 27 milioni circa…”- chiarimenti

 

INTERROGAZIONE URGENTE A RISPOSTA SCRITTA

 

Premesso che i gruppi di minoranza consiliare hanno più volte chiesto al Sindaco di costituire un “ tavolo di crisi” sul tema della cooperativa Di Vittorio e di convocare un Consiglio Comunale o una Commissione specifica sul tema per garantire la dovuta trasparenza e informazione ai cittadini di Fidenza.

Premesso che ad oggi il Sindaco non ha dato risposta a nessuna delle interrogazioni sul tema presentate dai gruppi di minoranza, violando, con tale comportamento, l’articolo 43 commi 2 e 3, del d.lgs. n. 267/2000, lo Statuto e il Regolamento Comunale, mentre dal punto di vista penale, il mancato rilascio degli atti e la mancata risposta alle informazioni richieste, configura non solo un’ipotesi di silenzio-rigetto, ma integra anche il reato di abuso rifiuto di atti d’ufficio (art. 323 e 328 del codice penale).

Considerato che, in questi giorni la stampa riporta che, secondo il commissario giudiziale, la cooperativa per anni ha messo in atto operazioni illecite per nascondere la realtà e salvare gli interessi degli amministratori. Un buco nascosto di 19 milioni di euro.

Riscontrato che, lo stesso commissario – incaricato dal Tribunale di analizzare le carte del concordato – già lo scorso giugno ha inviato un esposto alla Procura della Repubblica, spiegando di aver trovato nei bilanci della cooperativa numeri volutamente errati: “le rettifiche apportate al risultato economico ed al patrimonio netto – scrive il commissario – risultano quantitativamente significative ai sensi e per gli effetti di cui agli artt. 2621 e 2622 del cod. civ.”: :reato di falso in bilancio .

Considerato che, il Commissario riconduce la perdita al 2007 ma ai soci non viene detto nulla e che, nel 2012, la cooperativa congela i depositi dopo che tanti avevano iniziato a ritirare.

Costatato che se per molti soci era diventato impossibile riavere i propri soldi, alcuni ci riuscivano ancora: fino a fine 2012.

Costatato che in questi giorni il Sindaco sulla stampa locale ha dichiarato “………..che sarebbe disastrosa la soluzione del fallimento disegnata dal commissario del Tribunale. Disastrosa per le famiglie che perderebbero i risparmi di una vita, messi nel prestito sociale (13 milioni di euro investiti da circa 700 soci). Disastrosa per i Comuni, che in caso di fallimento sarebbero costretti ad accollarsi debiti residui per 27 milioni circa ( rif. legge 865/71). Una follia che rischia di far saltare tutti, perché non ci sono i margini nemmeno per gestire uno solo di quei milioni…”

Riscontrato che l’eventuale “fallimento” della Di Vittorio ricadrà pesantemente sui soci e ancor più pesantemente di quello che avevamo ipotizzato, sulla città di Fidenza.

Costatato che il Sindaco conosce da vicino lo sviluppo della cooperativa dalla sua costituzione ad oggi, prima in qualità di componente del Cda, poi in qualità amministratore del Comune di Fidenza nonchè uno dei massimi esponenti del PD, partito da cui provengono membri del Consiglio, revisori dei conti o dipendenti della Cooperativa stessa o delle collegate/controllate.

Considerato che il Sindaco in tutti questo mesi non ha risposto alle richieste di chiarimento che la minoranza ha fatto e che ha negato il Tavolo di Crisi, chiesto ripetutamente da noi e dai soci “dicendo che non capiva la nostra insistenza e che il problema era della cooperativa.

Senza voler strumentalizzare politicamente una situazione drammatica, ma nel tentativo di fare chiarezza sugli “allarmanti” effetti economici, dichiarati dal Sindaco, che potrebbero ricadere sull’intera comunità fidentina.

 

Si interroga il Sindaco per sapere :

chi sono stati i componenti del Cda della Di Vittorio degli ultimi dieci anni, ovvero dal 2003 al 2012;

chi sono stati i componenti del Collegio Sindacale preposto alla verifica, al controllo e alla certificazione dei bilanci dal 2003 al 2012;

chi sono i soci che nell’ultimo trimestre 2012 hanno ottenuto il rimborso dei prestiti, capitale più interessi;

l’elenco delle ipoteche che gravano sui beni del Comune di Fidenza assunte dalla cooperativa, l’anno in cui sono state costituite ed il piano di rimborso del mutuo garantito dalle ipoteche stesse ed elenco di quali “beni” sono oggetto di tali ipoteche, numero deliberazione di consiglio e/o di giunta e data.

e inoltre se:

in caso di eventuale fallimento , il Comune di Fidenza, nella persona del Sindaco, pensa di costituirsi parte civile per una eventuale causa di richiesta danni;

ritiene opportuno, alla luce dei fatti, che funzionari comunali che rivestono importanti ruoli in ambito urbanistico all’interno del Comune di Fidenza, non si trovino in conflitto d’interessi, in ragione di eventuali ruoli rivestiti all’interno degli organi amministrativi del gruppo Di Vittorio in questi anni, qualora si dovessero tutelare gli interessi del Comune di Fidenza alla luce dell’applicazione della legge 865 del 71;

Ai sensi del Regolamento Comunale, art 32, comma 3, si chiede di inserire la presente interrogazione al prossimo Consiglio Comunale.

In attesa di risposta scritta entro i tempi indicati dal regolamento, si esercita con la presente interrogazione :

1- richiesta di “accesso atti urgente“, riferita alla documentazione in possesso del Comune di Fidenza, riguardante il rapporto con la Cooperativa

2- richiesta di convocazione di un Consiglio Comunale straordinario sul tema specifico.

 

Fidenza, 24 Novembre 2014

 

I capigruppo

Angela Amoruso (Movimento 5 Stelle)

Francesca Gambarini (Forza Italia)

Gabriele Rigoni (Rete Civica Fidenza)

Massari ha cancellato la democrazia

L’Unione Terre Verdiane va smantellata. Alla luce di quanto successo ultimamente, non ha più senso mantenere in vita questo carrozzone mangiasoldi. Se l’ente deve essere usato per distribuire poltrone o per giochini politici che vanno contro gli interessi dei cittadini, è meglio chiuderlo. Massari e i suoi sono riusciti a cancellare la democrazia, riuscendo a far dimettere Marco Antonioli, il presidente  eletto dal Consiglio, a cui spetta questo compito. In queste settimane Massari non ha fatto altro che uscire sul giornale con articoli in cui diceva che il presidente delle Terre Verdiane doveva essere per forza lui e alla fine è riuscito a far dimettere Antonioli. Mi dispiace che Marco Antonioli non sia riuscito a tenere duro, verrebbe quasi da pensare che abbia ricevuto pressioni, dato che lavora come responsabile di servizio in Comune a Fidenza. Quanto successo lede la democrazia e evidenzia come, all’interno di questa sinistra, non sia possibile avere posizioni differenti. Massari dovrebbe vergognarsi perché ha cancellato il ruolo del Consiglio, mancando di rispetto con metodi discutibili ad una decisione presa democraticamente. Mi dispiace soprattutto per i cittadini, visto che l’accanimento del sindaco di Fidenza e consigliere provinciale delegato alla Politiche sanitarie nel voler essere presidente delle Terre Verdiane si ripercuoterà su di loro, le vere vittime dei giochi di palazzo di Massari. Visto che ci tiene tanto a diventare presidente, ci dica qual è il suo progetto. Spero non sia soltanto fare cassa attraverso le multe. Per concludere, ribadisco quanto sostengo da anni: l’Unione deve come minimo essere rivista, sia nella sua geografia, sia nella gestione, ormai non più economicamente sostenibile.

Francesca Gambarini

Consigliere di Forza Italia in Unione Terre Verdiane

No Tax Day – 29 e 30 novembre

Sabato 29 e domenica 30 novembre Forza Italia torna in piazza in occasione del <No tax day> con un banchetto in via Mazzini, a Parma, dalle 9 alle 18. Sarà presente Francesca Gambarini, capogruppo di Forza Italia a Fidenza e consigliere in Unione Terre Verdiane, insieme ad altri militanti. “La politica economica del governo Renzi, così come quella dei due governi che lo hanno preceduto, tutti e tre non votati dai cittadini, ha tartassato soprattutto la classe media italiana, cioè quei cittadini che da sempre guardano a Silvio Berlusconi e al nostro movimento politico come la forza in grado di proteggere i loro risparmi e i loro averi, frutto del lavoro – spiega Francesca Gambarini, presentando l’iniziativa – . Per opporci a questo salasso perpetrato sulla classe media e per riconquistare la fiducia dei nostri elettori Forza Italia ha presentato un emendamento alla legge di stabilità volto a riportare la tassazione sugli immobili al livello del governo Berlusconi del 2008. Allora sugli immobili delle famiglie e delle imprese gravavano circa 11 miliardi di euro di imposte, oggi sono circa 33/34 miliardi. La nostra proposta prevede la riduzione di 3 circa 20 miliardi di imposte sulle prime case, su certe tipologie di edifici industriali, commerciali, agricoli”.

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