Frane, il Pd mantenga le promesse elettorali

Calestano rischia di rimanere isolato; cinque famiglie evacuate in Comune di Berceto, un’altra strada franata in Comune di Langhirano. Oggi si aggiunge un’altra frana a Bazzano. Ancora una volta, leggendo i giornali, ci si ritrova davanti ad un bollettino di guerra. Sono ormai alcuni anni che l’Appennino parmense è alle prese con l’emergenza frane. In questi mesi, ci sono state famiglie che hanno perso la loro casa e aziende che hanno dovuto chiudere a cause delle frane. A distanza di mesi poco o nulla è cambiato, solo promesse. La situazione continua a peggiorare e rischia di creare difficoltà anche ai prosciuttifici, la vera risorsa di Langhirano e dintorni. Con le strane sempre più dissestate o addirittura chiuse, i nostri imprenditori potrebbero trovarsi in difficoltà per il trasporto dei loro prodotti. I piccoli Comuni, alle prese con tanti altri problemi grandi e piccoli, da soli non possono affrontare questa situazione. Nella campagna elettorale per le Regionali Bonaccini e il Pd avevano sbandierato che sarebbero intervenuti: forse è il momento. Deve essere lo Stato, insieme alla Regione a prendere in mano la situazione. Non servono grandi spot e annunci roboanti in stile renziano, ma serve studiare un piano di manutenzione del nostro territorio, a partire proprio dalla montagna. Altrimenti, continueremo a ritrovarci a contare i danni e a dire che si doveva prevenire. Perché non lo si fa? Perché la Regione non mette la manutenzione del territorio in cima alla sua agenda e non prepara, finalmente, un piano serio e dettagliato di interventi? I soldi, se si vuole, si trovano. E non sarebbe male se, per una volta, i parlamentari parmensi del Pd agissero per tempo, sollecitando il Governo a investire sulla manutenzione del territorio. E’ stata avviata anche una raccolta firme per sensibilizzare il Governo, speriamo che, almeno per una volta, gli interessi dei cittadini vengano messi davanti a quelli del partito.

 
Luca Ziveri (Forza Italia)
Francesca Gambarini (Forza Italia)

Gambarini (FI), agire in fretta per salvare l’Appennino parmense

Calestano rischia di rimanere isolato; cinque famiglie evacuate in Comune di Berceto, un’altra strada franata in Comune di Langhirano. Ancora una volta, leggendo i giornali, ci si ritrova davanti ad un bollettino di guerra. Sono ormai alcuni anni che l’Appennino parmense è alle prese con l’emergenza frane, senza dimenticare l’alluvione che ha colpito la Valparma e la Valbaganza lo scorso ottobre. I piccoli Comuni montani, alle prese con tanti altri problemi grandi e piccoli, da soli non possono affrontare questa situazione, nonostante la buona volontà e l’amore per il loro paese di tanti di questi sindaci. La montagna soffre da tempo e se non si fa nulla per sostenere chi ci vive e ci lavora, verrà sempre più abbandonata. Nella campagna elettorale per le Regionali Bonaccini e il Pd avevano sbandierato che sarebbero intervenuti in favore della montagna. Ecco, oggi leggiamo, di un paese che rischia di rimanere isolato: forse è il momento di intervenire. Deve essere lo Stato, insieme alla Regione a prendere in mano la situazione. Non servono grandi spot e annunci roboanti in stile renziano, ma serve studiare un piano di manutenzione del nostro territorio, a partire proprio dalla montagna. E’, ormai, evidente che curare le nostre montagne e tenere puliti i nostri fiumi deve essere la priorità dei nostri governanti. Altrimenti, continueremo a ritrovarci a contare i danni e a dire che si doveva prevenire. Perché non lo si fa? Perché la Regione non mette la manutenzione del territorio in cima alla sua agenda e non prepara, finalmente, un piano serio e dettagliato di interventi? I soldi, se si vuole, si trovano. Nei mesi scorsi l’Emilia Romagna ha destinato più risorse agli immigrati che alla manutenzione del territorio, spero che il nuovo presidente abbia priorità diverse. E non sarebbe male se, per una volta, i parlamentari parmensi del Pd agissero per tempo, sollecitando il Governo a investire sulla manutenzione del territorio.

Francesca Gambarini

Forza Italia

Accoltellamento a Parma, Gambarini (FI): “La città è allo sbando”

“Parma è allo sbando! Una persona è stata accoltellata su un autobus in via Mazzini, in pieno centro. Dalle prime notizie pare sia molto grave. Si tratta di un fatto di sangue gravissimo avvenuto di pomeriggio e di fronte ad altri passeggeri dell’autobus. Il sindaco Pizzarotti non può continuare a perdere tempo su Twitter e deve prendere in mano la situazione: faccia qualcosa! Ha smantellato tutto quello che era stato fatto dalla passata amministrazione in termini di sicurezza e questi sono i risultati. Sembra il Bronx: agli spacciatori e alla sporcizia, ora dobbiamo anche aggiungere questo episodio di violenza in pieno giorno e in pieno centro. Spero che le forze dell’ordine e la magistratura individuino presto la causa di quanto avvenuto”. Così Francesca Gambarini, esponente parmense di Forza Italia commenta l’accoltellamento avvenuto a Parma nel primo pomeriggio.

Parma ha perso il treno

Nei giorni scorsi il Pd e tutto il suo apparato avevano sbandierato come grande successo la richiesta di un treno in più sulla linea Milano – Piacenza – Parma. Oggi dalla pagina Facebook dell’assessore regionale ai Trasporti Donini del Pd si viene a sapere che si tratta di un treno regionale!!!  E, se non bastasse, oltretutto Parma si è accodata alla richiesta fatta da Piacenza. Immaginiamoci i turisti che verranno in Italia per visitare Expo: preferiranno salire su un treno alta velocità e andare a Reggio Emilia o a Bologna in poco tempo o su un regionale lento per venire a Parma? Tutto quest’anno nell’anno di Expo2015, che inizierà fra meno di tre mesi ma che sembra non interessi a nessuno. Non dimentichiamo, poi, che esiste un’interconnessione che non viene usata e di cui si finge di non conoscerne l’esistenza. Parma ha davvero perso il treno! Rimaniamo in attesa che se ne accorgano anche i parlamentari parmensi del Pd, che, come al solito arriveranno dopo ossia quando tutto è già deciso e non si possono più cambiare le cose. O forse interverranno per dire che un treno regionale in più è un successo? Questo è , purtroppo, un ulteriore episodio che dimostra come Parma sia una città in declino, con un’amministrazione senza progetti, e come la Regione ci consideri un territorio di serie B. Il declino di Parma è ormai talmente evidente che è finito sulle prima pagine dei giornali nazionali. Parma sta pezzo dopo pezzo perdendo tutto. Tanti gli esempi, grandi e piccoli: la squadra di calcio, l’aeroporto, il teatro Regio ma anche la scarsa sicurezza e una città sporca e poco illuminata. E’ ora di invertire la rotta!

Francesca Gambarini

Forza Italia

Il Granducato rovinato

Oggi sono stata ospite della trasmissione di Paolo Liguori – “Fatti e misfatti” su TgCom24 – , dedicata a Parma, “granducato rovinato”. Come ha detto lo stesso Liguori, Parma è sempre stata una gemma ma sta andando allo sfascio e perde un pezzettino ogni giorno, a partire dalla squadra di calcio.

Come ho detto in trasmissione, Liguori ha ragione. Parma sta perdendo tutto e gran parte della colpa è del sindaco. Si è trovato lì sull’onda della protesta, ha promesso mari e monti ma, in realtà, non ha fatto nulla. Si nasconde dietro il debito, ben inferiore a quanto dichiara e che riguarda mutui e investimenti, ma è in carica da 3 anni e non ha fatto nulla. Non ci sono né iniziative, né progetti per il futuro. Ora è stato abbandonato da tutti e non sa più come fare. Come se non bastasse, anche la Regione ci ha abbandonato e considera Parma un territorio di serie B. Il Parma calcio è lo specchio di una città che sta andando allo sfascio. Faccio solo qualche esempio: l’aeroporto sta fallendo e il teatro Regio sta diventando una barzelletta. Non va meglio se guardiamo le piccole cose: la città è sporca, buia e in mano agli spacciatori. Manca un’idea di città, un idea di futuro e la nostra città non riesce ad attirare investitori.

Se guardiamo al resto della provincia, purtroppo, non va meglio: basta pensare al fallimento della cooperativa Di Vittorio con centinaia di famiglia che hanno perso i loro risparmi o alle Terme di Salso che stanno per fallire. Due situazioni gestite sempre da persone vicine alla sinistra.

Gambarini (FI): “Dal Corriere una sonora bocciatura per Pizzarotti”

“Parma oggi è sulla prima pagina del Corriere della Sera. La nostra città è tornata alle luci della ribalta nazionale perché sta pian piano perdendo i pezzi, con un sindaco che non ha la minima idea di come fare per invertire la rotta. Forse il 5 stelle Pizzarotti pensa che si amministri utilizzando Twitter… Il titolo del Corriere è impietoso: “La crisi di Parma Dallo stadio al Teatro Regio Il declino della piccola Parigi”. L’articolo occupa un’intera pagina e Parma viene definita una “città in bolletta”. Per chi ama la nostra città, leggerlo tutto è un’impresa difficile. Parla della surreale situazione del Parma calcio, dell’aeroporto sull’orlo del fallimento, del teatro Regio che sta morendo, del declassamento della Palatina e della Galleria nazionale, degli spacciatori che spadroneggiano in città, dei tagli all’assistenza agli alunni disabili. L’operato di Pizzarotti viene bocciato senza attenuanti. A questo punto, non ci resta che rimboccarci le maniche e lavorare per far rinascere Parma. Faccio un appello al sindaco: negli ultimi due anni del suo mandato esca dal palazzo e ascolti tutte le realtà cittadine con le loro proposte per cercare di salvare il salvabile. Altrimenti si faccia da parte”. Così Francesca Gambarini, esponente parmense di Forza Italia, commenta l’articolo su Parma pubblicato dal Corriere della Sera.

Fermate alta velocità, Pizzarotti resta a guardare senza far nulla

Come la storia recente ci insegna, l’ attribuzione a Reggio Emilia della fermata medio padana dell’Alta Velocità ha quali notori responsabili gli allora amministratori del nostro territorio (sindaco Lavagetto e Presidente della Provincia Truffelli)  che, con la campanilistica zampata dell’allora Presidente del Consiglio Romano Prodi, consentirono quello che è comunemente definito “lo scippo” da parte dei cugini reggiani, contro ogni logica strategica territiale. Purtuttavia, con una certa lungimiranza e grazie alla famigerata giunta civico polista, nel progettare la nuova stazione ferroviaria di Parma fu prevista anche l’interconnessione tra la linea ad alta velocità e la linea tradizionale, in modo da poter fermare i convogli  AV anche nella nostra città. L’allora sindaco Vignali prese contatto con l’Amministratore Delegato di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti e raggiunse una intesa affinchè, una volta divenuta operativa la nuova stazione, si programmassero collegamenti rapidi e diretti con le più importanti realtà nazionali (Roma, Napoli, Milano, Torino, Genova).
Oggi assistiamo al grottesco spettacolo che vede parlamentari della stessa forza politica che ha consentito quello scippo tuonare a gran voce sulla necessità di far fermare l’AV a Parma, mentre il sindaco della città resta a guardare anzichè trattare con Trenitalia, o FS Holding, in difesa del nostro territorio. Siamo perfino derisi e sbeffeggiati dai nostri vicini d’oltre Enza, che solo qualche anno fa abbassavano lo sguardo quando incontravano un parmese.
Anche questo è il segno dei tempi che stiamo vivendo.
Paolo Buzzi
Consigliere Comunale Forza Italia Parma

Parma, via Tito diventi via Norma Cossetto

Il 10 Febbraio si è tenuto il giorno del Ricordo.
Come ogni anno dal 2004, data di istituzione della ricorrenza civile parte del Governo Berlusconi, tutta Italia commemora le vittime delle Foibe e celebra gli esuli istriani e dalmati…tutta Italia o quasi! Come sempre infatti, nonostante l’ormai acclarato e comunque tardivo consenso bipartisan al ricordo commosso di una tanto triste pagina dell’ultimo secolo, non sono mancati neanche nel 2015 tanti, troppi infamanti attacchi e vilipendi alla memoria delle vittime e di chi li ricorda.
Quasi sempre gli autori di tali episodi rimangono nell’ombra, intimamente vergognandosi di propagandare ancora una visione tanto violenta e, vivaddio, superata dalla storia. Come nell’ombra rimane chi preferisce non ricordare o chi, con il chiaro intento di non scontentare possibili bacini elettorali, preferisce tacere.
A tal proposito ci pare vergognoso che trovi ancora posto nella toponomastica cittadina il principale artefice del genocidio di tanti uomini, donne e bambini colpevoli del solo fatto di essere italiani: Josip Broz Tito.
Da un’amministrazione che fa del superamento delle ideologie novecentesche uno dei suoi punti nodali ci aspetteremmo una chiara presa di posizione: lasciare cadere nell’oblio che merita un assassino e ricordare magari in quella sede una delle tante vittime del genocidio.
Come FI giovani chiediamo pertanto al Sindaco e alla Giunta l’opportunità di intitolare a Norma Cossetto quella che oggi, ferita aperta per tutti gli italiani, è via Tito.
Forza Italia Giovani Parma

Parma, aumentare la presenza delle forza dell’ordine nei quartieri

Parma sta diventando sempre più pericolosa. Furti, rapine, spaccio di droga e aggressioni riempiono ogni giorno le cronache locali. I cittadini sono preoccupati e chiedono più sicurezza. Con la precedente amministrazione l’esercito contribuiva alla sicurezza di Parma. Il Pd aveva sempre criticato questa decisione, Pizzarotti non ha proseguito quell’esperienza ma, sulla Gazzetta, leggiamo che alcuni cittadini la rimpiangono. E’ ora che il sindaco a 5 stelle Pizzarotti si svegli e faccia qualcosa per tutelare i suoi cittadini. Smetta di giocare a fare il leader di partito e di litigare con il suo capo Grillo e pensi alla città. Gli ricordiamo però che fare tavoli non serve a niente, se non a sprecare tempo. Va assolutamente aumentata la presenza delle forze dell’ordine nelle zone più a rischio come il quartiere San Leonardo. Spiace anche constatare che non c’è stata la volontà di portare avanti la carta di Parma, che avrebbe dato ai sindaci più mezzi per curare la sicurezza della città. Invitiamo, quindi, il Governo a rivedere i tagli alla sicurezza. I cittadini hanno paura e i nostri governanti non eletti cosa fanno? Risparmiano sulle forze dell’ordine, dimostrando il loro distacco dal mondo reale.

Paolo Buzzi, consigliere comunale Forza Italia Parma
Francesca Gambarini, consigliere Forza Italia Unione Terre Verdiane
Nicolas Brigati, coordinatore provinciale Giovani Forza Italia

Che fine farà l’aeroporto di Parma?

Ricapitalizzazione o messa in liquidazione. L’aeroporto Verdi di Parma è arrivato a un bivio: se i privati saranno disposti a mettere soldi tirerà avanti ancora un po’, se andrà in liquidazione chiuderà presto. Non c’è niente di buono all’orizzonte per il nostro aeroporto e il suo futuro appare nebuloso. Se ne saprà di più lunedì, dopo l’assemblea dei soci in cui verrà deciso il da farsi. Nel frattempo il sindaco Pizzarotti, che rappresenta il socio Comune di Parma, potrebbe spiegare cosa è successo in queste settimane, ricordandosi della trasparenza di cui tanto parla. I cinesi dove sono finiti? In novembre avevano addirittura sottoscritto un impegno d’acquisto con il Governo e ora? Serve fare chiarezza e dire ai parmigiani perché l’aeroporto rischia seriamente di chiudere. E chi lavora all’interno dello scalo che fine farà? Questa storia, infatti, è tutt’altro che chiara. Alla fine a rimetterci, sarà, la città, come al solito. L’unica speranza è che, in caso di fallimento, si trovi un acquirente serio e che abbia un progetto per il nostro aeroporto. Da sottolineare è anche il totale disinteresse della Regione per la faccenda, sia oggi, sia in passato, quando ha preferito investire su Forlì e Rimini, che sono falliti. Probabilmente, un progetto coordinato dalla Regione avrebbe consentito uno sviluppo armonico degli aeroporti emiliano romagnoli, che, invece, si sono ritrovati ad essere in competizione fra loro con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. In questo marasma è da registrare anche la proposta di Vagnozzi di istituire una tassa di scopo, che sarebbe un ulteriore balzello per i cittadini, totalmente insensato e inutile visto che non c’è nessuno progetto di rilancio del Verdi.

Francesca Gambarini

Forza Italia

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