Quartiere Gigliati: l’ennesima incompiuta

Come annunciato abbiamo organizzato una conferenza stampa nel quartiere Gigliati che è il classico esempio di opera incompiuta. Quando diciamo basta costruire è perchè a Fidenza la priorità deve essere quella di terminare quelle opere come il quartiere Gigliati, pianificate durante le amministrazioni Massari-Tosi e non completate da quella Cantini (ora primo sosteniotre del candidato Rigoni). I disagi per gli abitanti del quartiere sono diversi e vanno dalla scarsa manutenzione delle aree pubbliche non ancora in dotazione al comune (esempio di cattiva pianificazione), all’illuminazione pubblica insufficiente, alla scarsa vigilanza. Si continua ad assistere a furti nella abitazioni, nelle autovetture, nei garage e in tutte le pertinenze condominiali. Vogliamo ridare valore alle case dei fidentini e anche il completamento di queste aree deve essere prioritario rispetto ad un Psc che prevede ulteriori insediamenti.

Incontro con la Protezione civile

Nei giorni scorsi ho incontrato insieme ad Alessio Quarantelli la Protezione civile. Le recenti alluvioni e gli eventi sismici ci hanno ricordato quanto fragile sia il nostro territorio e quanto sia opportuno diffondere nella cittadinanza una cultura della protezione civile, sensibilizzandola sui rischi dell’ambiente in cui vive. Occorre organizzare periodicamente incontri, eventi e simulazioni con il supporto fondamentale dei volontari per far conoscere i  comportamenti da tenere in caso di pericolo e il mondo del volontariato, già fortemente impegnato, quale tassello fondamentale della società.
Occorre, poi, ripristinare una consulta permanente delle Associazioni di Protezione Civile che possa fornire l’esperienza e il supporto costante all’azione dell’Amministrazione Comunale. Riteniamo preziosissimo il contributo
dei volontari che possono portare un punto di vista privilegiato che attraverso il confronto con l’istituzione può trasformarsi in politiche pubbliche efficaci ed efficienti. Fidenza deve assumere un ruolo centrale nel sistema territoriale di Protezione Civile, quale Comune Capofila di un ampio comprensorio interprovinciale e deve dotarsi di un moderno Comitato Operativo che diventisede permanente degli uffici di Protezione Civile e delle Associazioni divolontariato.

Anche Magdi Allam a Fidenza per Francesca

Anche Magdi Allam, candidato alle europee per Fratelli d’Italia, ha fatto tappa a Fidenza per sostenere la candidatura di Francesca Gambarini. Durante l’incontro nella sede elettorale di Piazza Garibaldi, sono stati affrontati temi di grande attualità, come la necessità di salvaguardare la nostra identità nazionale, dentro e fuori i confini, il bisogno di supportare le giovani coppie che intendano avere dei figli, il problema dei costi di una sanità che troppo spesso si dimentica di mettere al primo posto il cittadino.
Lo stesso Allam si è detto soddisfatto del programma della nostra candidata: “La lotta agli sprechi, l’impegno per migliorare la vivibilità urbana e la creazione di nuova occupazione sono sempre stati al centro delle battaglie di Francesca, e la cittadinanza saprà premiarla”.
Tanti i fidentini intervenuti per assistere al dibattito e condividere proposte insieme alla candidata del centro destra.

Gardini: “Difendere l’italianità ad ogni costo”

“Cara Elisabetta conosciamo bene le tue battaglie e le apprezziamo… Ti chiediamo di darci una mano in questa nostra battaglia che come tu puoi ben immaginare da queste parti è particolarmente dura…” Introduce così l’europarlamentare uscente e capolista per il Nord-est di Forza Italia Elisabetta Gardini, la candidata sindaco nel Francesca Gambarini. “Ti chiediamo di parlarci – ha poi proseguito la Gambarini – di due temi che ci stanno particolarmente a cuore, l’immigrazione e la tutela dei nostri prodotti agroalimentari in Europa”.
“Vi ringrazio per l’invito – ha esordito la Gardini – che ho accettato volentieri perché so che da queste parti i “nostri” sono particolarmente tosti… Sul tema dell’immigrazione vi dico che stiamo lavorando affinché l’Europa riconosca che gli attuali flussi migratori non sono un problema che uno stato possa affrontare da solo. Cosa che oggi, invece sta accadendo co l’Italia abbandonata a sé stessa…”.
E in tema di tutela dei prodotti italiani: “Siamo in dirittura d’arrivo con la battaglia del Made in, che è stata una battaglia tutta degli italiani anche perché solo per l’Italia l’indicazione della provenienza significa un valore finale del prodotto del 30% in più… E stiamo anche lavorando sulla tutela dei prodotti agroalimentari, per sconfiggere il fenomeno dell’Italian sounding vietando nomi o simboli sulle confezioni che richiamino l’italianità di prodotti che italiani non sono…”.

L’amministrazione comunale deve sostenere il volontariato

“In un contesto di così difficile crisi economica  con pesanti risvolti sociali, l’Amministrazione comunale deve supportare concretamente il mondo del volontariato”. Ieri pomeriggio nella sede del suo comitato elettorale  Francesca Gambarini assieme ai candidati consiglieri Alessandro Dondi (Forza Italia) e Lina Callegari (Identità e Valori) ha incontrato i rappresentanti delle associazioni del volontariato Fidentino, per raccogliere le loro proposte e pianificare gli  interventi più urgenti in campo sociale. Le associazioni sono state concordi nell’evidenziare il momento di grande difficoltà che il volontariato attraversa, stretto nella morsa del calo delle adesioni unitamente al calo di offerte e contributi economici.  I candidati hanno sottolineato come “La priorità dovrà essere quella di aiutare il volontariato a non essere continuamente oberato da richieste di servizi e prestazioni,  riorganizzando i servizi già presenti”. Il primo atto, secondo  Dondi “dovrà essere quello di rivedere il funzionamento dello sportello sociale, incrementandone gli orari di apertura, sfruttando la disponibilità e le competenze del volontariato attualmente impegnate nella Consulta Comunale” senza dimenticare la priorità del Taxi Sociale, servizio assai poco sfruttato a causa di un Regolamento non adeguato, “Al quale è necessario che nelle prime riunioni di giunta si metta mano, anzitutto riducendo a 48 ore il vincolo di preavviso per le prenotazioni, attualmente fissato a 10 giorni.”

La casa è la prima ricchezza dei fidentini

Alla ricerca dei cipressi che rischiano l’abbattimento per fare spazio alle opere di urbanizzazione dell’ultima colata di cemento di Fidenza Il candidato sindaco Francesca Gambarini e Lina Callegari di Identità e Valori hanno constatato come “La casa sia la prima vera ricchezza delle famiglie fidentine. Ogni azioni indirizzata a farne diminuire il valore per favorire le operazioni immobiliari di chi deve collocare del terreno è un danno diretto che si fa all’80% dei fidentini che sono proprietari della propria abitazione”.
“Il mercato immobiliare di Fidenza è saturo – ha proseguito Francesca Gambarini – a causa di una programmazione urbanistica folle delle passate amministrazioni, inclusa quella Cantini che ha approvato questa discutibile operazione (quella degli ex bomboloni) con 53 nuove abitazioni. È un’operazione urbanistica che ha privato la città degli spazi per sviluppare il polo scolastico superiore, che cola nuovo cemento, che interra un altro pezzo del rio Vizzola e che aggiunge nuove abitazioni che si vengono a sommare ai tantissimi locali invenduti o in attesa di costruzione  sulla base della vecchia programmazione.
Tornare a dare valore alle abitazioni vuole dire impedire la realizzazione di nuove costruzioni, sanare le cicatrici rimaste aperte nei quartieri per impedire che diano la sensazione di abbandono in cui ora vivono, ci riferiamo in particolare al quartiere Europa e ai Gigliati, vuole anche dire rendere la città più compatta in modo che la sua gestione sia meno onerosa per i bilanci comunali.
Francesca Gambarini ha concluso con l’impegno di orientare le politiche abitative della sua amministrazione al recupero delle abitazioni del centro ed all’utilizzo di quelle nuove già realizzate in modalità e forme che consentano il mantenimento del loro valore e che non deprimano ulteriormente il mercato. A tal riguardo si impegna a proporre forme di disincentivazione alla realizzazione di nuove abitazioni e, dopo una drastica riduzione degli sprechi, a ridurre le imposte locali sulla casa.

Rigoni non paga, Tanzi si dimentica di controllare

Ormai siamo al nonsense. Il candidato sindaco Gabriele Rigoni, che non perde occasione per pontificare su trasparenza ed efficienza della macchina comunale, l’altro giorno per rendere più efficaci le sue esternazioni si è messo a raccontare un fatto personale a blog e stampa locale: “Per il mancato interfacciamento tra la mia banca e il servizio tesoreria del comune, per due anni non è stata versata la retta degli asili frequentanti dai miei figli e nessuno in comune ha mai rilevato quanto stava accadendo. Ce ne siamo accorti solo quando è arrivata una cartella esattoriale complessiva da undicimila euro: mi sono trovato così a far fronte ad un unico pagamento, estremamente consistente. Un disagio che si sarebbe potuto evitare se i controlli fossero stati tempestivi da parte dell’amministrazione comunale…”.
Il grottesco dell’intera vicenda, oltre all’outing del candidato sindaco che non dà certo un buone esempio ai suoi elettori dichiarando “candidamente” di aver ignorato per due anni di essere tenuto, come tutti, a pagare la retta dell’asilo, è che il principale “indiziato” dei mancati controlli tempestivi da parte del Comune è proprio il suo attuale capolista, Stefano Tanzi, ex assessore al Bilancio della giunta Cantini… Complimenti per la squadra…

Cantini poco trasparente, Rigoni poco credibile

Rigoni, con i suoi buoni propositi sulla trasparenza e la burocrazia cade in una contraddizione abnorme perché si propone come l’erede di un’amministrazione, quella uscente di Cantini, che è stata l’apoteosi dell’assenza di trasparenza e della super e mala burocrazia. A riprova di questo ha nelle sue liste come candidati consiglieri, assessori rimasti fino l’ultimo con Cantini tra i quali il vicesindaco Tanzi, responsabile amministrativo del bilancio. Noi da quel modo di amministrare abbiamo preso le distanze perché era l’esatto contrario di quello per cui ci eravamo impegnati con i fidentini nel 2009. Volevamo cambiare rispetto ad un passato delle giunte di centrosinistra, di cui sono stati membri l’attuale candidato sindaco del PD Massari e il suo capolista Tosi, caratterizzato da sprechi, da burocrazia e da nessuna trasparenza.
Le pesanti ombre denunciate dagli ispettori ministeriali su 14 anni di errori di amministrazione danno credito ai nostri dubbi e confermano che l’amministrazione che doveva essere del cambiamento non ha invece cambiato nulla. Ora riproponiamo, con la forza della coerenza dimostrata, un progetto serio di snellimento della macchina comunale per eliminare intralci burocratici, aprire veramente il municipio a tutti i fidentini come se fosse una casa di vetro consentendogli di avere pari opportunità di trattamento senza che debbano ‘baciare pantofola’ per avere quanto gli spetta e ridurne drasticamente i costi. Chiaro che il presupposto di tutto questo è la necessaria sostituzione di una classe dirigente compromessa con gli errori del passato.
Rigoni ammetta di non essere credibile quando parla di trasparenza come ha ammesso la sbadataggine di non avere pagato le rette dell’asilo dei suoi figli per tanto tempo. Speriamo che una volta eletto non si dimentichi anche di andare in Consiglio…

Fondazione pro-Ospedale: Massari dimentica il flop del 2004

La proposta di “promuovere una Fondazione pubblico/privata per sostenere le eccellenze del nostro ospedale”  seppur interessante appare quanto mai anacronistica: un identico tentativo vide la luce nell’ormai lontano 2004, grazie all’impegno di imprenditori, aziende, privati ed associazioni di volontariato del tessuto locale. Purtroppo la Fondazione pro-Ospedale di Vaio non decollò e fu sciolta nel giro di pochissimi anni. Ora più che mai, prima di promuovere un nuova ed analoga iniziativa, sarebbe importante capire dai protagonisti di allora i motivi che spinsero ad accantonare il progetto. Il rischio è quello di creare un ennesimo strumento non in  grado di rispondere alle effettive necessità del locale presidio ospedaliero. La promozione le eccellenze di un ospedale passa attraverso un concreto miglioramento dei servizi al cittadino, non certo attraverso la creazione di nuove entità.

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