Gambarini (Cambiamo!): “Una legge per consentire un ristoro economico all’attività danneggiate dai cantieri infiniti”

Gambarini (Cambiamo!): “Una legge per consentire un ristoro economico all’attività danneggiate dai cantieri infiniti”

PARMA, 30 dic. – “Mentre Pizzarotti è impegnato a sostenere il Pd e Bonaccini, i cittadini di Parma continuano a dover sopportare le difficoltà causate dall’amministrazione comunale. Dopo l’infinito cantiere di via Mazzini, tocca ora a piazzale Pablo, dove sono stati tolti parcheggi per un cantiere che non si sa nè quando inizierà davvero, nè quando finirà. I disagi per i residenti e i commercianti sono tanti anche questa volta”. Lo scrive in una nota Francesca Gambarini, candidata al Consiglio regionale per la lista civica Cambiamo! – Popolo della famiglia. “I cantieri nelle nostre città e nei nostri paesi devono avere tempi certi di inizio e di fine. La nostra ricetta? Meno burocrazia, meno incarichi esterni ai soliti noti, miglior gestione del cantiere. Perchè non è possibile, come a volte capita, vedere che si lavora solo uno o due giorni a settimana in un cantiere – prosegue – . Quando governeremo faremo una legge che consenta un ristoro economico per i disagi provocati alle attività commerciali dai cantieri infiniti. Crediamo che una Regione seria e attenta ai cittadini dovrebbe intervenire per sburocratizzare gli iter e fare in modo che i cantieri abbiano tempi certi di fine. In momento economico difficile non è più possibile vedere centri delle città bloccati per anni da lavori in corso che non vedono mai una fine con la conseguenza di far morire i negozi. Togliere parcheggi e rendere difficoltoso l’accesso ai centri storici è forse la ricetta della sinistra per mandare le persone nei grandi centri commerciali costruiti dalle coop rosse amiche. Anche questa è l’Emilia che vogliamo cambiare. Vogliamo un’Emilia dove i lavori in corso abbiano tempi certi e servano a rendere più vivibili i nostri centri storici. dove la burocrazia non tenga bloccata ogni iniziativa e dove a lavorare sia chi merita e chi ha le competenze, non chi ha la tessera giusta in tasca. Cambiare vuol dire anche avere istituzioni che siano a fianco di ogni giorno lavora e tiene in vita i nostri centri storici”.

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