Il Granducato rovinato

Oggi sono stata ospite della trasmissione di Paolo Liguori – “Fatti e misfatti” su TgCom24 – , dedicata a Parma, “granducato rovinato”. Come ha detto lo stesso Liguori, Parma è sempre stata una gemma ma sta andando allo sfascio e perde un pezzettino ogni giorno, a partire dalla squadra di calcio.

Come ho detto in trasmissione, Liguori ha ragione. Parma sta perdendo tutto e gran parte della colpa è del sindaco. Si è trovato lì sull’onda della protesta, ha promesso mari e monti ma, in realtà, non ha fatto nulla. Si nasconde dietro il debito, ben inferiore a quanto dichiara e che riguarda mutui e investimenti, ma è in carica da 3 anni e non ha fatto nulla. Non ci sono né iniziative, né progetti per il futuro. Ora è stato abbandonato da tutti e non sa più come fare. Come se non bastasse, anche la Regione ci ha abbandonato e considera Parma un territorio di serie B. Il Parma calcio è lo specchio di una città che sta andando allo sfascio. Faccio solo qualche esempio: l’aeroporto sta fallendo e il teatro Regio sta diventando una barzelletta. Non va meglio se guardiamo le piccole cose: la città è sporca, buia e in mano agli spacciatori. Manca un’idea di città, un idea di futuro e la nostra città non riesce ad attirare investitori.

Se guardiamo al resto della provincia, purtroppo, non va meglio: basta pensare al fallimento della cooperativa Di Vittorio con centinaia di famiglia che hanno perso i loro risparmi o alle Terme di Salso che stanno per fallire. Due situazioni gestite sempre da persone vicine alla sinistra.

Gambarini (FI): “Dal Corriere una sonora bocciatura per Pizzarotti”

“Parma oggi è sulla prima pagina del Corriere della Sera. La nostra città è tornata alle luci della ribalta nazionale perché sta pian piano perdendo i pezzi, con un sindaco che non ha la minima idea di come fare per invertire la rotta. Forse il 5 stelle Pizzarotti pensa che si amministri utilizzando Twitter… Il titolo del Corriere è impietoso: “La crisi di Parma Dallo stadio al Teatro Regio Il declino della piccola Parigi”. L’articolo occupa un’intera pagina e Parma viene definita una “città in bolletta”. Per chi ama la nostra città, leggerlo tutto è un’impresa difficile. Parla della surreale situazione del Parma calcio, dell’aeroporto sull’orlo del fallimento, del teatro Regio che sta morendo, del declassamento della Palatina e della Galleria nazionale, degli spacciatori che spadroneggiano in città, dei tagli all’assistenza agli alunni disabili. L’operato di Pizzarotti viene bocciato senza attenuanti. A questo punto, non ci resta che rimboccarci le maniche e lavorare per far rinascere Parma. Faccio un appello al sindaco: negli ultimi due anni del suo mandato esca dal palazzo e ascolti tutte le realtà cittadine con le loro proposte per cercare di salvare il salvabile. Altrimenti si faccia da parte”. Così Francesca Gambarini, esponente parmense di Forza Italia, commenta l’articolo su Parma pubblicato dal Corriere della Sera.

Fermate alta velocità, Pizzarotti resta a guardare senza far nulla

Come la storia recente ci insegna, l’ attribuzione a Reggio Emilia della fermata medio padana dell’Alta Velocità ha quali notori responsabili gli allora amministratori del nostro territorio (sindaco Lavagetto e Presidente della Provincia Truffelli)  che, con la campanilistica zampata dell’allora Presidente del Consiglio Romano Prodi, consentirono quello che è comunemente definito “lo scippo” da parte dei cugini reggiani, contro ogni logica strategica territiale. Purtuttavia, con una certa lungimiranza e grazie alla famigerata giunta civico polista, nel progettare la nuova stazione ferroviaria di Parma fu prevista anche l’interconnessione tra la linea ad alta velocità e la linea tradizionale, in modo da poter fermare i convogli  AV anche nella nostra città. L’allora sindaco Vignali prese contatto con l’Amministratore Delegato di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti e raggiunse una intesa affinchè, una volta divenuta operativa la nuova stazione, si programmassero collegamenti rapidi e diretti con le più importanti realtà nazionali (Roma, Napoli, Milano, Torino, Genova).
Oggi assistiamo al grottesco spettacolo che vede parlamentari della stessa forza politica che ha consentito quello scippo tuonare a gran voce sulla necessità di far fermare l’AV a Parma, mentre il sindaco della città resta a guardare anzichè trattare con Trenitalia, o FS Holding, in difesa del nostro territorio. Siamo perfino derisi e sbeffeggiati dai nostri vicini d’oltre Enza, che solo qualche anno fa abbassavano lo sguardo quando incontravano un parmese.
Anche questo è il segno dei tempi che stiamo vivendo.
Paolo Buzzi
Consigliere Comunale Forza Italia Parma

Parma, via Tito diventi via Norma Cossetto

Il 10 Febbraio si è tenuto il giorno del Ricordo.
Come ogni anno dal 2004, data di istituzione della ricorrenza civile parte del Governo Berlusconi, tutta Italia commemora le vittime delle Foibe e celebra gli esuli istriani e dalmati…tutta Italia o quasi! Come sempre infatti, nonostante l’ormai acclarato e comunque tardivo consenso bipartisan al ricordo commosso di una tanto triste pagina dell’ultimo secolo, non sono mancati neanche nel 2015 tanti, troppi infamanti attacchi e vilipendi alla memoria delle vittime e di chi li ricorda.
Quasi sempre gli autori di tali episodi rimangono nell’ombra, intimamente vergognandosi di propagandare ancora una visione tanto violenta e, vivaddio, superata dalla storia. Come nell’ombra rimane chi preferisce non ricordare o chi, con il chiaro intento di non scontentare possibili bacini elettorali, preferisce tacere.
A tal proposito ci pare vergognoso che trovi ancora posto nella toponomastica cittadina il principale artefice del genocidio di tanti uomini, donne e bambini colpevoli del solo fatto di essere italiani: Josip Broz Tito.
Da un’amministrazione che fa del superamento delle ideologie novecentesche uno dei suoi punti nodali ci aspetteremmo una chiara presa di posizione: lasciare cadere nell’oblio che merita un assassino e ricordare magari in quella sede una delle tante vittime del genocidio.
Come FI giovani chiediamo pertanto al Sindaco e alla Giunta l’opportunità di intitolare a Norma Cossetto quella che oggi, ferita aperta per tutti gli italiani, è via Tito.
Forza Italia Giovani Parma

Basta consumo di suolo, Fidenza ha già dato

Con il nuovo Psc si deve chiudere definitivamente quella brutta stagione dell’espansione urbanistica incontrollata di Fidenza. I fidentini non vogliano altri quartieri privi di servizi e ancora da completare e in parte disabitati, di cui l’emblema è il quartiere Europa, e nemmeno altre torri, come quelle della stazione. Le possiamo considerare, insieme allo scheletro di via IV Novembre, il simbolo delle politiche urbanistiche passate amministrazioni di centrosinistra, di cui hanno fatto parte sia il sindaco Massari, sia il presidente del Consiglio comunale Tosi. Senza dimenticare che il dirigente comunale che si occupa di urbanistica è lo stesso da tantissimi anni. Per evitare una nuova stagione di consumo incontrollato del territorio, abbiamo presentato alcuni osservazione al Piano strutturale comunale, adottato nel marzo scorso. Vogliamo evitare che si continui a costruire, ci si deve concentrare sul recupero dell’esistente. Dobbiamo ridare valore alle case dei fidentini. Leggendo la documentazione relativa al Psc ci siamo accorti che per alcune aree oggi classificate come agricole si prevede la possibilità di riclassificare come commerciali o residenziali. Fidenza ha già dato: non servono altri quartieri e men che meno in area a vocazione agricola. Abbiamo, poi, proposto anche alcuni accorgimenti relativi alla viabilità in alcune aree per evitare di peggiorare una situazione già problematica .

Francesca Gambarini

Capogruppo Forza Italia Fidenza

Viabilità e segnaletica stradale a Villachiara

Ho presentato due interrogazioni su problemi che mi sono stati segnalati dai residenti nella zona di Villachiara. Ecco i testi.

Interrogazione a risposta scritta

Oggetto: segnaletica verticale/orizzontale

PREMESSO CHE

In località Villachiara San Faustino, dopo la costruzione della tangenziale nord, si trova il tratto dell’ex strada provinciale 588, oggi comunale, posto tra lo svincolo della tangenziale e la ferrovia.

– Viaggiando in direzione Castione Marchesi-Busseto-Cremona, si esce dal sottopasso e ci si ritrova di fronte a un lungo rettilineo

– Tale rettilineo apparente confluisce però nello svincolo della tangenziale, che godedel diritto di precedenza, mentre per chi deve dare precedenza la segnaletica orizzontale è assolutamente inesistente e quella verticale poco visibile.

CONSIDERATO CHE

– L’autoveicolo che esce da Villachiara non si rende conto di dover dare la precedenza, per cui accelerando è alta la possibilità di collisione tra più veicoli.

RITENUTO CHE

– La segnaletica verticale ed orizzontale nell’incrocio in questione è poco chiara e molto fumosa

INTERROGA IL SINDACO E LA GIUNTA PER SAPERE

– Se sono a conoscenza della situazione di pericolo segnalata

– Se si ritiene di dover sistemare la segnaletica orizzontale e verticale in quell’incrocio


Interrogazione a risposta scritta

Oggetto: situazione sottopassi

PREMESSO CHE

– Alcuni anni fa è stata realizzata la Tangeziale Nord. Questa è andata ad interrompere il tratto finale della S.P. 588 Fidenza-Cremona, proprio all’altezza del passaggio a livello automatico, da tempo dismesso, posto tra le località denominate Pinguino e Villa Chiara, entrambe facenti parte del territorio più vasto conosciuto come San Faustino.

CONSIDERATO CHE

– La realizzazione di detta tangenziale ha creato una specie di “bunker” tra questa e la ferrovia Milano-Bologna. Per accedere alla zona in questione bisogna percorrere il sottopasso della ferrovia sulla dismessa strada per Bastelli oppure quello di recente realizzazione, il cui accesso è regolato da impianto semaforico per un senso unico alternato.

– Entrambi i sottopassi sono di dimensioni ridotte e non permettono il passaggio di alcuni mezzi di emergenza, come l’autobotte dei Vigili del Fuoco oppure molte ambulanze di ultima generazione con i segnali di emergenza più sporgenti rispetto a quelle più datate.

– Non potendo utilizzare questi sottopassi, l’autobotte dei Vigili del Fuoco, in caso di intervento di emergenza, dovrebbe fare un giro molto lungo per arrivare in questa zona.

SI INTERROGA IL SINDACO E LA GIUNTA PER SAPERE

– se si intende ancora lasciare le cose come stanno o se si intende intervenire ed in quali termini per rimediare a questa situazione di disagio per i residenti in quella zona.

 

Parma, aumentare la presenza delle forza dell’ordine nei quartieri

Parma sta diventando sempre più pericolosa. Furti, rapine, spaccio di droga e aggressioni riempiono ogni giorno le cronache locali. I cittadini sono preoccupati e chiedono più sicurezza. Con la precedente amministrazione l’esercito contribuiva alla sicurezza di Parma. Il Pd aveva sempre criticato questa decisione, Pizzarotti non ha proseguito quell’esperienza ma, sulla Gazzetta, leggiamo che alcuni cittadini la rimpiangono. E’ ora che il sindaco a 5 stelle Pizzarotti si svegli e faccia qualcosa per tutelare i suoi cittadini. Smetta di giocare a fare il leader di partito e di litigare con il suo capo Grillo e pensi alla città. Gli ricordiamo però che fare tavoli non serve a niente, se non a sprecare tempo. Va assolutamente aumentata la presenza delle forze dell’ordine nelle zone più a rischio come il quartiere San Leonardo. Spiace anche constatare che non c’è stata la volontà di portare avanti la carta di Parma, che avrebbe dato ai sindaci più mezzi per curare la sicurezza della città. Invitiamo, quindi, il Governo a rivedere i tagli alla sicurezza. I cittadini hanno paura e i nostri governanti non eletti cosa fanno? Risparmiano sulle forze dell’ordine, dimostrando il loro distacco dal mondo reale.

Paolo Buzzi, consigliere comunale Forza Italia Parma
Francesca Gambarini, consigliere Forza Italia Unione Terre Verdiane
Nicolas Brigati, coordinatore provinciale Giovani Forza Italia

Che fine farà l’aeroporto di Parma?

Ricapitalizzazione o messa in liquidazione. L’aeroporto Verdi di Parma è arrivato a un bivio: se i privati saranno disposti a mettere soldi tirerà avanti ancora un po’, se andrà in liquidazione chiuderà presto. Non c’è niente di buono all’orizzonte per il nostro aeroporto e il suo futuro appare nebuloso. Se ne saprà di più lunedì, dopo l’assemblea dei soci in cui verrà deciso il da farsi. Nel frattempo il sindaco Pizzarotti, che rappresenta il socio Comune di Parma, potrebbe spiegare cosa è successo in queste settimane, ricordandosi della trasparenza di cui tanto parla. I cinesi dove sono finiti? In novembre avevano addirittura sottoscritto un impegno d’acquisto con il Governo e ora? Serve fare chiarezza e dire ai parmigiani perché l’aeroporto rischia seriamente di chiudere. E chi lavora all’interno dello scalo che fine farà? Questa storia, infatti, è tutt’altro che chiara. Alla fine a rimetterci, sarà, la città, come al solito. L’unica speranza è che, in caso di fallimento, si trovi un acquirente serio e che abbia un progetto per il nostro aeroporto. Da sottolineare è anche il totale disinteresse della Regione per la faccenda, sia oggi, sia in passato, quando ha preferito investire su Forlì e Rimini, che sono falliti. Probabilmente, un progetto coordinato dalla Regione avrebbe consentito uno sviluppo armonico degli aeroporti emiliano romagnoli, che, invece, si sono ritrovati ad essere in competizione fra loro con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. In questo marasma è da registrare anche la proposta di Vagnozzi di istituire una tassa di scopo, che sarebbe un ulteriore balzello per i cittadini, totalmente insensato e inutile visto che non c’è nessuno progetto di rilancio del Verdi.

Francesca Gambarini

Forza Italia

Sull’immigrazione il Governo ha fallito

L’ennesima tragedia nel Canale di Sicilia, con oltre 300 migranti morti, ci mette davanti al fallimento delle politiche del Governo in materia di immigrazione. Mesi fa, dopo un altro naufragio con centinaia di morti, sull’onda dell’emozione, il ministro dell’Interno Alfano ha varato l’operazione Mare nostrum. A carico dello Stato italiano – ossia di tutti noi – , la nostra Marina militare ha fatto da taxi, andando a prendere i migranti in mezzo al mare e portandoli sulle nostre coste. Senza alcun sostegno da parte dell’Unione Europea, abbiamo speso una cifra esorbitante, senza che però diminuisse sensibilmente il numero dei migranti morti in mezzo al mare. Poi è arrivata Triton: è cambiato il nome ma non il risultato, come purtroppo dimostra quanto successo ieri. Ritengo che un’operazione come Mare nostrum abbia avuto il suo più grande difetto nel contribuire a far credere che in Italia ci siano lavoro e ricchezza per tutti, quando in realtà tantissimi italiani sono senza lavoro e non riescono ad arrivare a fine mese. Forse, a qualcuno fa comodo far credere che l’Italia sia il paese di Bengodi, date le speculazioni fatte su immigrati e centri di accoglienza di cui abbiamo avuto recentemente notizia. Si specula su persone che, disperate, investono tutto il poco che hanno e rischiano la vita, pensando di trovare il benessere in Italia. Penso sia arrivato il momento di dire basta a operazione come Mare nostrum o Triton e elaborare progetti per aiutare queste persone nei loro Paesi di origine. Il ministro Alfano e il premier Renzi, se contano qualcosa in Europa, devono pretendere che l’UE, oltre a imporci l’austerità, ci sostenga nel cercare di prevenire le partenze. Il problema va affrontato alla radice per prevenire nuove tragedie. Si lavori, però, in maniera seria, non agendo sull’onda dell’emozione.

Francesca Gambarini

Forza Italia

Gambarini: “Un netto no alla moschea a Fidenza”

Alcuni mesi fa, nel corso della campagna elettorale, avevo chiesto a Andrea Massari se fosse vero che fra le sue tante promesse ci fosse anche quella di costruire una moschea. Un impegno che avrebbe preso con un’associazione a cui sono iscritti numerosi musulmani residenti a Fidenza. La voce era circolata con insistenza. Massari smentì. Ora, a distanza di alcuni mesi, questa voce ha ricominciato a girare. Pare, infatti, che sia stata opzionata un’area di via Marconi da adibire a moschea e che l’iter burocratico sia già piuttosto avanzato. Il tutto nel più assoluto silenzio. Il sindaco Massari, quindi, ci dica: queste voci hanno o no un fondamento? Per quanto mi riguarda, sono fermamente contraria all’apertura di una moschea a Fidenza e mi opporrò a qualsiasi progetto a riguardo. Questa voce non è arrivata solo a me ma a tantissimi fidentini, che, preoccupati, mi hanno chiesto se ne sapessi qualcosa. Dal Comune, infatti, non si riesce ad avere nessuna informazione. Quello della moschea – soprattutto alla luce di quanto accaduto ultimamente – è un argomento che andrebbe affrontato con la più ampia trasparenza possibile, coinvolgendo i cittadini e ascoltando i loro timori e le loro preoccupazioni a riguardo, soprattutto legate al tema della sicurezza. Fidenza va restituita ai fidentini e dobbiamo recuperare la nostra cultura e le nostre tradizioni. Convogliare verso la nostra città centinaia di fedeli musulmani non andrebbe in questa direzione e rischierebbe anche di creare problemi di ordine pubblico.

Francesca Gambarini

Capogruppo Forza Italia Fidenza

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