Le vittime delle foibe vivono nel nostro ricordo

Oggi  – dieci febbraio – si celebra il Giorno del ricordo. Si ricordano le vittime delle foibe e l’esodo delle popolazioni giuliano dalmate. Persone che sono state vittime della violenza ingiustificata di un criminale di guerra, fatto da sempre passare come un eroe: tito. Lo scrivo in minuscolo per evidenziare la bassezza di quell’uomo. Causò più di 5000 morti e l’esodo di 300 mila giuliano dalmati dall’Istria e dalla Dalmazia. Per quale motivo? Avevano una sola colpa: quella di essere italiani. Per anni, nel nostro Paese, una parte politica ha negato queste barbarie. Senza distinzione di colore politico, ritengo sia fondamentale ricordare e divulgare in modo tale che venga fatta giustizia per quelle migliaia d’italiani morti infoibati. Non sono morti perchè vivono ancora in noi.

 
Nicolas Brigati
Coordinatore provinciale Forza Italia Giovani

10 febbraio, il Giorno del ricordo

Oggi, 10 febbraio, è il Giorno del ricordo delle vittime delle foibe e dell’esodo dei giuliano dalmati. Forza Italia, insieme agli amici di Fratelli d’Italia e Identità e valori per Fidenza, ha celebrato la ricorrenza deponendo una corona d’alloro in via Martiri delle foibe.

Spiace constatare che l’amministrazione comunale – nonostante oggi cerchi di metterci una pezza – non abbia previsto nessun momento istituzionale per ricordare le migliaia di nostri connazionali, uccisi dai comunisti di Tito solo per il fatto di essere italiani. Quella dell’amministrazione è una mancanza molto grave, quasi a voler dire che ci sono morti di serie A e morti di serie B. La vicenda delle foibe e dell’esodo dei giuliano dalmati non va dimenticata, dobbiamo parlare e raccontare la verità su quanto accaduto. Come abbiamo fatto negli anni scorsi, coinvolgendo le scuole. Il Giorno del ricordo, istituito nel 2004 dal Parlamento, offre l’opportunità di fare memoria di una pagina terribile della storia del nostro Paese. E’ doveroso fermarci a riflettere su questa complessa e poco studiata vicenda. Le foibe e l’esodo di centinaia di migliaia di giuliano dalmati sono una tragedia dimenticata per troppo tempo. Oggi è nostro dovere ricordare tutti quegli italiani morti a causa di un odio ideologico e razziale. Parlarne non deve essere un semplice esercizio di stile, ma deve voler dire conoscere, approfondire e confrontarsi sulla storia. Le istituzione, in particolare, devono fare opera di verità e giustizia. Per i martiri delle foibe, per le vittime dell’olocausto e tutti quelle tragedie dimenticate dalla storia. La verità si può mistificare anche tacendo.

Francesca Gambarini

I progetti a 5 stelle sulla sicurezza? Copia incolla del passato

L’assessore alla Sicurezza Casa ed il comandante della polizia municipale Noè hanno presentato in pompa magna il rapporto sulla sicurezza 2014 ed i progetti per l’anno in  corso. Praticamente si è trattato di un copia ed incolla di quanto fatto dalla scorsa amministrazione di centrodestra in tema di sicurezza e tutela dei cittadini parmigiani. Emblematico, ad esempio, il caso delle garitte volute dalla precedente amministrazione nei punti nevralgici della città. A partire da piazzale della Pace. Appena eletto, nel 2012, Pizzarotti si affrettò a chiuderle ritenendo fossero inutili. Anzi, disse, erano solo uno spreco di denaro pubblico! A distanza di tre anni, evidentemente, deve averci ripensato. Tant’è che il suo assessore ha pure convocato una conferenza stampa per annunciare la loro riapertura dopo anni di abbandono. Lo stesso dicasi per i servizi in periferia a bordo dei furgoni attrezzati (anche questi acquistati dalla precedente amministrazione). I cosiddetti presidi mobili. Attività già svolta a partire dal 2009. Per non parlare, infine, del turno notturno. Anche questo messo in campo della precedente amministrazione e poi accantonato dalla impreparata e presuntuosa giunta grillina. Non c’è nulla di male nel copiare quanto di buono fatto da chi ti ha preceduto. Basta solo dirlo.
Francesca Gambarini
Forza Italia

 

Il Baistrocchi è l’unica realtà termale viva di Salso

Il consigliere Fellini, che è stato – senza essere eletto – sia assessore del Comune di Salso con il Sindaco Tedeschi, che assessore provinciale con il Presidente Bernazzoli, dovrebbe sapere bene che i guai di Terme sono iniziati tanti anni fa e che la situazione è gravemente peggiorata durante la fantastica e progressista amministrazione Tedeschi. Quindi risponda nel merito delle questioni che ho sollevato anche se non c’è da stupirsi che uno come Fellini, che ha ancora il coraggio di dirsi comunista al giorno d’oggi, cerchi di nascondere le sue colpe parlando d’altro. La situazione attuale di Terme è fallimentare e i soci pubblici Comune, Provincia e Regione (tutti a guida Pd) lasciano , a dimostrazione del totale disimpegno della proprietà, tutto in mano all’amministratore unico. Eviti poi, Fellini, di infangare l’unica realtà termale ancora attiva : il Baistrocchi , nonostante gli innumerevoli attacchi interessati di ex consiglieri provinciali e di alcuni poteri pseudo forti, continua a vivere e a dare occupazione forse proprio perchè personaggi come il compagno Fellini non se ne sono occupati. Ma lo strabismo del nostro è evidente: dove era lui quando l’azienda termale è stata gestita ed ha ricevuto il colpo di grazia dal famoso clan dei modenesi sulle cui gesta abbiamo abbondantemente detto? Inutile ricordare come da pluri assessore Fellini abbia quindi legittimato chi depauperava Terme di quel poco che rimaneva. Per quanto riguarda le inchieste di Parma o le indagini sul Baistrocchi è bene che Fellini inizi a gigioneggiare meno pensando al caso Di Vittorio e alle parole del Presidente di Terme nell’ultimo Consiglio comunale in cui parlava di vari accessi della finanza ai libri contabili dell’azienda. Sappiamo bene che la magistratura è strabica , ma purtroppo per lui non è cieca. Da ultimo ha ragione Fellini nel dire che noi mandiamo a casa i Sindaci: lo facciamo quando non mantengono gli impegni elettorali presi coi cittadini perchè noi, al contrario suo e dei suoi compagni, non siamo disposti a tutto pur di rimanere attaccati alla poltrona!

Francesca Gambarini

Consigliere Forza Italia in Unione Terre Verdiane

Nevica e l’Emilia rossa va in tilt

Nevica. E l’Emilia rossa va in tilt. Come se non avesse mai nevicato prima d’ora. Era una nevicata ampiamente prevista da giorni ma ha, comunque, bloccato tutta la Regione. Migliaia di famiglie sono rimaste senza elettricità per giorni con tutte le conseguenze del caso. Bambini, anziani e disabili sono stati lasciati al freddo e al buio. Interi paesi sono rimasti isolati senza che nessuno si interessasse dei residenti. Qualcuno li risarcirà dei danni subiti? Siamo nel 2015 ed Enel non riesce a garantire il servizio. Perché? E che dire dell’autostrada? Bloccata! Possibile che nessuno abbia ascoltato le previsioni del tempo? Nessuno ha pensato che, magari, se da giorni si parlava di questa nevicata ci si sarebbe dovuti attrezzare per tenere l’autostrada pulita? Invece no, si è preferito far bloccare tutto, impedendo alle persone di andare a lavorare e costringendo i camionisti a tornare indietro o a percorrere la via Emilia. Via Emilia che, tra l’altro, era in condizione pietose. Tutto questo in Emilia Romagna, governata da sempre dalla sinistra. Dov’erano le province e i comuni? Gli amministratori erano impegnati a scrivere su Facebook per far la gara a chi fosse più bravo? Ora ci vengono a dire che è stato un evento imprevedibile e di dimensioni straordinarie. Insomma, la colpa dei disagi non è di nessuno. In effetti, tutta l’Emilia, salvo poche eccezioni, è governata dal Partito democratico e sappiamo bene che la sinistra non ha mai colpa. Fatto sta che, ancora una volta, ci troviamo a contare i danni del maltempo. La nevicata di alcuni anni fa non ha insegnato niente alla Regione? Non è possibile arrivare sempre dopo, è ora di pensare al nostro territorio, sempre più fragile.

Francesca Gambarini

Capogruppo Forza Italia Fidenza

Lavoro, tasse e sicurezza: Forza Italia riparta da qui

I risultati delle elezioni regionali di novembre prima e quanto successo in occasione dell’elezione del Presidente della Repubblica poi hanno fatto capire che Forza Italia così com’è non può andare avanti. Forza Italia era quel partito che è stato capace di raccogliere il consenso di 15 milioni di italiani. Lo ho fatto parlando al cuore della gente, parlando dei loro problemi quotidiani e dando loro soluzioni. Tasse, lavoro e sicurezza erano i nostri cavalli di battaglia e devono tornare ad esserlo. Non dobbiamo lasciare che Salvini e la Lega facciano loro quelli che sono stati i nostri argomenti. Purtroppo è innegabile che Forza Italia è ora lontanissima dai numeri di qualche anno fa. Perché? A mio avviso perché non si parla più di tasse, sicurezza e lavoro ma di Patto del Nazareno, di riforma del Senato e di legge elettorale. Per quanto le riforme siano utili e necessarie all’Italia, gli italiani non mangiano con la riforma del Senato o con la legge elettorale. Gli italiani hanno bisogno di pagare meno tasse e di avere un lavoro sicuro. Per recuperare consenso dobbiamo, quindi, riappropriarci dei temi che ci sono cari. Ma questo non può farlo chi ha perso il contatto col territorio, chi ha tutelato solo la propria posizione, chi non ha saputo dare risposte, chi si è accomodato sulla poltrona. Tutti questi dovrebbero prendere atto di aver sbagliato e fare un passo indietro. Ripartiamo dalle idee e dal territorio con persone nuove e credibili. Ci sono tanti giovani amministratori che godono della fiducia dei loro concittadini. Ricostruiamo partendo da loro e dalla loro voglia di fare. Non possiamo più perdere tempo in chiacchiere.

Francesca Gambarini

Capogruppo Forza Italia Fidenza

Terre Verdiane, diminuire le spese e garantire i servizi

Sono ormai passati diversi giorni dall’elezione di Andrea Massari a presidente dell’Unione Terre Verdiane: stiamo aspettando di vedere quel progetto di rilancio e riforma dell’ente che solo lui può attuare. Forza Italia ha contestato l’impostazione dell’Unione fin dall’inizio, perché si tratta di una sovrastruttura che raddoppia le poltrone e le strutture dei Comuni aumentando i costi. Abbiamo, però, a cuore il futuro dei dipendenti e delle loro famiglie. Massari e gli altri sindaci dell’Unione cosa hanno in mente di fare? Non dobbiamo dimenticare che dall’Unione Terre Verdiane dipende la Polizia municipale. Immaginiamo che gli agenti, in questo momento di grande confusione, siano preoccupati per il loro futuro. Spesso, inoltre, la loro professionalità viene sminuita e usata per fare cassa attraverso le contravvenzioni. Invece ci sono tanti agenti preparati con professionalità da valorizzare e idee e progetti da proporre: auspichiamo che il loro servizio possa essere valorizzato smantellando invece il “carrozzone” creato ad arte su un preciso collegio elettorale. Oggi si devono fare scelte che garantiscano la qualità dei servizi diminuendo le spese inutili che questo ente ha mantenuto in tutti questi anni.

Francesca Gambarini

Consigliere Forza Italia in Unione Terre Verdiane

Tagli ai servizi educativi: Pizzarotti chiarisca

Stamattina educatori, rappresentanti sindacali, insegnanti di scuole per l’infanzia sono scesi in piazza per dire no ai tagli ai servizi scolastici di integrazione dei disabili e per chiedere chiarezza sul futuro del welfare e dei lavoratori. Nel tardo pomeriggio c’è stata una fiaccolata, promossa da un gruppo di genitori, a cui hanno partecipato tantissime persone. Il sindaco Pizzarotti e la sua giunta, a questo punto, non possono più tirarsi indietro: devono spiegare quali intenzioni hanno. Serve una progettualità, non si può vivere alla giornata. Pochi giorni fa il sindaco, sconfessando il suo assessore Rossi, ha detto che per quest’anno non ci saranno tagli alle ore di sostegno agli alunni disabili. Niente ci ha detto però per il prossimo anno scolastico. A settembre cosa succederà? Lo dica una volta per tutte, per rispetto alle famiglie e agli educatori. Il sindaco, inoltre, deve fare chiarezza anche sulle scuole per l’infanzia, dato che il vicesindaco Paci ha parlato di riorganizzazione. Si ricordano, Pizzarotti e la Paci, che le rette sono al massimo? Sanno che non tutte le famiglie posso permettersi di pagarle? Siamo di fronte ad un’amministrazione che “gioca” con i servizi, dicendo un giorno una cosa e smentendola il giorno dopo. La giunta si prenda le sue responsabilità e spieghi cosa ha intenzione di fare. Troppo facile dare sempre la colpa al Governo.

Francesca Gambarini

Forza Italia

Terme, Fritelli segue la disgraziata via dei predecessori

Occorre, purtroppo, intervenire sull’ultimo dibattito – tenutosi in Consiglio comunale a Salsomaggiore – sulle Terme per chiarire alcuni punti che evidenziano come l’amministrazione del finto nuovista renziano Fritelli stia perseguendo le solite disgraziate vie dei suoi predecessori con il disastro prodotto che è sotto gli occhi di tutti. Occorre intervenire causa anche l’inadeguatezza manifesta delle opposizioni in Consiglio: il centrodestra, sull’argomento, inconsistente o non pevenuto; Fellini nella difficile condizione di oppositore ora, ma autore e responsabile del sacco di Terme in passato, come assessore della giunta Tedeschi prima e assessore della giunta Bernazzoli poi. Se in Consiglio ci fosse l’opposizione di Forza Italia di un tempo, Fritelli sarebbe già a casa. Sperare, infatti, che la salvezza arrivi da un fantomatico decreto di deroga del Governo, che nasconda le vergogna di Terme, è semplicemente ridicolo, se non clientelare. Rallegrarsi, come fa Fritelli, che, grazie al fatto che l’Inps chiude gli occhi da 4 anni sulla cassa integrazione in deroga di Terme, Terme abbia risparmiato 8 milioni di euro, significa dichiarare, espressis verbis, che si è scaricato sulla collettività il peso dei dipendenti delle Terme, cosa di cui non bisognerebbe andar fieri. Circa le spese legali del contenzioso Baistrocchi –  Terme bisogna che questi soggetti strani si ficchino in testa che: primo, il Baistrocchi ha vinto la causa; secondo, senza quella vittoria il Baistrocchi non avrebbe potuto crescere dato l’abuso di posizione dominante di Terme accertato dal tribunale; terzo: l’accordo transattivo tra le parti siglato 2 anni fa senza ragioni logiche giuridiche (e vero motivo per cui il Baistrocchi è stato commissariato) ha messo in condizione ancora una volta Terme di assicurarsi una rendita parassitaria e immeritata sull’unica realtà termale ancora attiva, senza per questo risolvere alcun problema di Terme, ma mettendo a rischio l’esistenza stessa dell’Istituto. Tutto per coprire i disastri degli amici amministratori di Terme. Ricordiamo poi per inciso che mentre il Baistrocchi è strangolato da Terme, Terme non paga quasi 2 milioni di euro al Comune (leggi: collettività) per l’utilizzo delle fonti di Tabiano. Questo alla faccia della collaborazione Terme, Baistrocchi e Comune, dove l’unico che lavora è il Baistrocchi e gli altri speculano sul suo sangue. Infine, coi numeri da disastro aziendale sciorinati in Consiglio, c’è da chiedersi come mai la Procura della Repubblica e la Corte dei Conti continuino a far finta di niente. In definitiva siamo in Emilia Romagna, dove il soccorso rosso ha tante diverse facce. E noi paghiamo.

Francesca Gambarini

Consigliere Forza Italia in Unione Terre Verdiane

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