La scuola è il futuro della nostra Regione

La scuola rappresenta il futuro della nostra Regione. La Regione può e deve fare molto, soprattutto ora che ancora non sono chiare la competenze e le risorse della nuove Province.  E’ fondamentale garantire a tutti pari diritto allo studio. Si risparmi, quindi, sulle tante spese inutili e si sostengano le famiglie in difficoltà che fanno fatica a mandare a scuola i propri figli. Già dalle scuole medie, infatti, la spesa per i libri di testo inizia ad essere consistente. Un investimento sul digitale da parte della Regione consentirebbe di abbattere i costi per la famiglie, consentendo ai ragazzi di scaricare a scuola il materiale di didattico. In secondo luogo, un investimento di questo tipo proietterebbe le scuole in una dimensione globale, dato che potrebbe entrare in contatto con tante altre realtà italiane e non. Si deve ragionare in termini di innovazione, non solo in termini di risparmio. Ad esempio, se si vogliono tenere chiuse le scuole al sabato, come sembra, si riorganizzi tutta l’attività prendendo come modello i Paesi europei più avanzati, non si pensi solo al risparmio sul riscaldamento. La Regione deve, poi, promuovere un aggiornamento dei programmi di studio, che devono essere finalizzati all’inserimento nel mondo del lavoro: va incentivata la collaborazione fra scuole, università e aziende attraverso progetti che coinvolgano entrambi i mondi. Vanno sostenute le esperienze di scuola/lavoro finalizzate all’inserimento nelle aziende. Inoltre, penso che le famiglie debbano poter scegliere la scuola che vogliono per i loro figli, quindi va garantita pari dignità alle scuole paritarie. Altro tema importante è quello delle piccole scuole di montagna che rischiano di sparire: serve trovare una soluzione per evitare un ulteriore impoverimento delle nostre montagne. Si deve ragionare insieme ai comuni e alle famiglie perchè non è pensabile un bambino debba fare chilometri per arrivare a scuola. Bisogna trovare tutti insieme una soluzione. Questo è un problema che, però, si doveva affrontare in passato, quando è iniziato lo spopolamento dell’Appennino a causa della carenza di servizi. Pochi giorni fa, per esempio, il sindaco di Tizzano mi ha parlato della difficoltà dei ragazzi che frequentano le superiori, obbligati ad andare ogni mattina a Langhirano o a Parma. Infine, penso che si debba prestare attenzione ai poli scolastici di provincia e al mantenimento della loro offerta formativa, anche per evitare un sovraffollamento delle scuole di Parma con un conseguente calo di qualità.

Francesca Gambarini

Candidata al Consiglio regionale per Forza Italia

Si riconosca l’esenzione dal ticket ai malati di fibromialgia

La fibromialgia è una malattia complessa e debilitante caratterizzata da dolore muscolare cronico diffuso e astenia, associati a rigidità e a una vasta gamma di disturbi (cefalea, colite, sonno disturbato e altri) che possono compromettere la qualità della vita di chi ne è affetto. Per aiutare concretamente i tanti malati che vivono nel parmense e in Emilia Romagna, ho preparato una mozione che, se sarò eletta, presenterò subito in Consiglio regionale per far sì che la Regione, oltre a interessare la Conferenza Stato Regioni del problema, intervenga autonomamente. L’amministrazione regionale, infatti, oltre a promuovere una corretta campagna informativa, potrebbe attivare un Centro di riferimento regionale per il riconoscimento della fibromialgia e per la predisposizione delle procedure di esenzione per le prestazioni sanitarie erogate nel territorio regionale. Purtroppo, il sistema sanitario nazionale, al contrario di molti altri Paesi che la riconoscono come una precisa patologia con conseguente riconoscimento di esenzione, non prevede alcuna forma di riconoscimento per la fibromialgia e di conseguenza non è prevista l’esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria. Diverse regioni come Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Veneto, Toscana e le province autonome di Trento e Bolzano si stanno adoperando per il riconoscimento, l’individuazione e la cura di questa patologia. L’Emilia-Romagna finora è rimasta inerte, è ora che si dia una mossa.

Francesca Gambarini

Candidata al Consiglio regionale per Forza Italia

Il compito delle forze dell’ordine è garantire la sicurezza. Non si usino per fare cassa

I vigili e le altre forze dell’ordine devono avere come compito primario quello di garantire la sicurezza ai cittadini. Diverse persone, invece, mi hanno segnalato che spesso e volentieri, in tutto il territorio dell’Unione Terre Verdiane si vedono pattuglie della Polizia municipale delle Terre verdiane ferme per parecchie ore nello stesso punto. Che sia forse per fare cassa? Lo trovo un modo di far lavorare i nostri vigili che sminuisce la loro dignità e professionalità, a loro va tutta la mia solidarietà. La loro funzione deve essere quella di tutelare i cittadini e garantire la loro sicurezza. Se le pattuglie vengono fatte posizionare per diverse ore in luoghi strategici per fare multe, alla sicurezza chi ci pensa? Il problema della sicurezza diventa sempre più grave e il senso di insicurezza continua a crescere. Ricordo poi che i distretti di Polizia municipale sono sottorganico e i vigili in giro per il centro dei nostri paesi e nelle nostre frazioni sono sempre meno. E l’Unione cosa fa? Tiene le pattuglie sempre ferme nello stesso posto! Non sarebbe meglio razionalizzare le spese dell’ente e mandare i vigili in giro, invece che cercare di fargli fare più multe possibili? Se sarò eletta, mi impegnerò per far in modo che la Regione si attivi con il governo per evitare nuovi tagli alla sicurezza.

In questi giorni sono stati pubblicati, sul sito dell’Unione Terre Verdiane i dati relativi alle sanzioni elevate e riscosse negli ultimi anni, che ammontano a svariati milioni di euro. Trovo sia di cattivo gusto farsi vanto sul sito istituzionale dei soldi incassati grazie alle multe pagate dai cittadini.  Dopo aver visto sbandierati come un grande successo i dati delle multe, sono sempre più convinta che l’Unione Terre Verdiane sia un carrozzone mangiasoldi con costi elevati e distante delle esigenze dei cittadini. Non sono contraria a prescindere alle unioni di comuni, ma bisogna unire realtà con caratteristiche simili fra loro. Se sarò eletta, mi impegnerò anche su questo tema con l’obiettivo di arrivare ad avere unioni di comuni in grado di rispondere veramente ai bisogni della comunità, fornendo servizi efficienti e a basso costo.
Candidata al Consiglio regionale per Forza Italia

Un piano di marketing per rilanciare il turismo e il commercio

La crisi di Salso non dipende dai commercianti ma al contrario loro sono i primi a soffrire per la situazione di difficoltà in cui si trova la città. La crisi di Salso è legata a quella dell’azienda attorno a cui, nel bene e nel male, ruota da sempre la vita di Salso e Tabiano: le terme. Le acque di Salso e Tabiano hanno una valenza curativa che poche altre acque in Italia hanno. Una grande ricchezza che non è stata valorizzata da amministrazioni comunali, regionali e provinciali. Per anni si è vissuto di rendita, senza pensare al futuro e ora Salso e Tabiano si ritrovano in queste condizioni: il commercio e il turismo muoiono e le Terme stanno fallendo. Di Terme ho già parlato, oggi voglio parlare di commercio e turismo, che vanno di pari passo. Serve un piano di marketing che, da un lato faccia conoscere il valore curativo delle acque termali, dall’altro le bellezze di Salso, a partire dal Berzieri – esempio unico di architettura liberty – e dal Palazzo dei Congressi. A farsi carico della promozione turistica deve essere la Regione, che, finora, ha pensato quasi esclusivamente alla promozione turistica della riviera romagnola, dimenticandosi di tutto il resto. Non è pensabile che ogni territorio promuova sé stesso, devi esserci una programmazione che metta in rete tutte le località di interesse turistico della Regione. Per quanto riguarda la Provincia di Parma sono tante, basta pensare ai castelli. Salso, però, ha una marcia in più: grazie ai tanti posti letto che può offrire ai turisti può diventare uno dei perni dell’offerta turistica della provincia. Avere collegamenti ferroviari efficienti con Parma e rendere visitabili tutti i giorni il Berzieri e il Palazzo dei Congressi potrebbe essere un buon inizio. Il rilancio del turismo rilancerebbe anche il commercio. I nostri commercianti non vanno abbandonati o incolpati della crisi di Salso, ma vanno sostenuti con contributi per pagare le tasse altissime imposte dal governo Renzi e semplificando la burocrazia. La Regione deve ascoltare la loro voce e aiutarli, sia dal punto di vista fiscale, sia semplificando la burocrazia. Basta fare un giro per i centri storici dei nostri paesi per capire quale sia la situazione del commercio. Ma forse chi ci ha governato finora preferisce stare chiuso nel palazzo.

Francesca Gambarini

Candidata al Consiglio regionale per Forza Italia

La Regione sblocchi i fondi per la cura dell’epatite C

La Regione sblocchi al più presto i fondi per la cura dei pazienti affetti dalla cronicizzazione dell’epatite C. Si tratta di una patologia molto grave che in alcuni casi è stata conseguente a trasfusioni di sangue o emoderivati in genere.  La Regione deve, perciò, continuare a farsi carico delle cure per questi pazienti divenuti cronici, sbloccando le risorse e implementando il fondo regionale per i medicinali del caso. L’epatite C è una malattia molto grave che diventa cronica. In tutto il territorio regionale sono centinaia le persone che hanno contratto la malattia e che hanno bisogno di cure. La Regione, a cui fanno capo le strutture sanitarie, non deve lasciarli soli e vanno sostenuti con le più opportune terapie. I medicinali per curare questa malattia sono molto costosi e sono l’unico modo per contrastare la progressione di questa patologia. Insomma, sono un vero e proprio salvavita. Quindi, si tagli la burocrazia, si eliminino gli sprechi e si velocizzi l’iter per sbloccare i fondi: la distribuzione di farmaci salvavita non deve scontrarsi con lungaggini amministrative e burocratiche.

Candidata al Consiglio regionale per Forza Italia

Una proposta per le Terme

Riorganizzare le partecipate, recuperando così risorse per fare investimenti, è la prima cosa da fare per rilanciare l’economia. Lo ha detto anche la Corte dei conti regionale. Ieri ho affrontato, insieme al giornalista Davide Giacalone, questo tema a Salsomaggiore nel corso di un incontro organizzato dall’associazione ControCorrente all’hotel Casa Romagnosi. Le Terme di Salso e Tabiano sono state giudicate dalla Corte dei conti la peggior partecipata della Regione, insieme alle Fiere di Parma. Le Terme sono di proprietà di Regione e Provincia (da sempre gestite dalla sinistra) e del Comune (quasi sempre gestito dalla sinistra). Sono, purtroppo, l’emblema di una politica fallimentare. Non si è capito il valore delle acque e siamo rimasti indietro. La conseguenza sono 81 lavoratori che rischiano seriamente il posto. Non devono essere loro a pagare ma i politici e i manager che con le loro scelte hanno portato l’azienda verso il fallimento. La politica deve uscire dalla gestione di Terme: si trovino manager capaci, si prepari un piano industriale serio e si privatizzino. Solo un investitore privato può salvare Terme. Giacalone è d’accordo con me. “Per diminuire la pressione fiscale serve dismettere patrimonio pubblico, vale a dire le società partecipate e municipalizzate, che servono come parcheggio per politici senza lavoro. E’ proprio per questo che non vengono riorganizzate e privatizzate, perché non si saprebbe più dove mettere i politici rimasti senza poltrona. Vendendole, invece, si riuscirebbe ad abbassare la pressione fiscale e, quindi, a rilanciare l’economia” ha spiegato. L’Emilia Romagna ha quasi 500 partecipate, emblema di un sistema uguale da sempre ma che comincia a scricchiolare. E’ per questo che serve aria nuova in Regione, ci vuole il coraggio di scardinare questo sistema per dare nuovo slancio alla nostra Regione.

Francesca Gambarini

Candidata al Consiglio regionale per Forza Italia

Una Regione all’avanguardia deve prendersi cura anche degli animali

Leggo sulla Gazzetta di Parma di crocchette con dentro chiodi sparse in un’area per cani di via Paradigna. Un gesto crudele e vergognoso da condannare e perseguire. Episodi come questo sono, purtroppo, molto frequenti. Oltre a mettere a rischio i cani, possono mettere a rischio anche i bambini. Per questo è necessario aumentare i controlli, incentivando la creazioni di nuclei di guardie zoofile, che supportino la polizia municipale. Ritengo, infatti, che, se vogliamo una Regione moderna, all’avanguardia e al passo con le zone più avanzate d’Europa, dobbiamo dotarci di una legislazione su temi quali in randagismo e il benessere animale, con regolamenti condivisi da tutti i comuni emiliano romagnoli. Ci sono tanti interventi (e a basso costo) che la Regione può fare. Non dobbiamo lasciare le associazioni sole nel combattere il randagismo e episodi vergognosi come quelli dei “canili lager” e degli abbandoni. La Regione deve , perciò, coinvolgere in un progetto serio di prevenzione di questi fenomeni i comuni e le associazioni. Sempre per il decoro urbano, importante è avere aree di sgambamento attrezzate per i cani.

Francesca Gambarini
Candidata al Consiglio regionale per Forza Italia

Dobbiamo smantellare il sistema di potere rosso. Parola di Berlusconi

Ho illustrato al presidente Silvio Berlusconi la situazione della mia provincia. Gli ho spiegato come sia stata penalizzata dalla sinistra in questi anni. Gli ho parlato per esempio della situazione dell’aeroporto, della riduzione dei finanziamenti al Festival Verdi e del ritardo nel raddoppio della Pontremolose. Ho trovato il suo appoggio al mio progetto di cambiamento della Regione. Un progetto che parte dall’ascolto dei cittadini con l’obiettivo di avere una Regione moderna ed efficiente che si prenda cura di Parma e della sua provincia. Tagliando gli sprechi e l’apparato burocratico e riorganizzando le partecipate si possono recuperare risorse da investire per rilanciare l’economia. E’ da qui che bisogna iniziare, impedendo che ci sia chi vive di rendita sulle spalle dei cittadini. Silvio Berlusconi concorda con me sulla necessità di smantellare il sistema di potere rosso che gestisce da sempre l’Emilia Romagna. Un sistema contraddistinto da un’occupazione quasi militare del potere in tutti i suoi aspetti: enti, istituzioni, società partecipate, università, fondazioni bancarie. Un sistema creato per le esigenze di un’intera generazione di politici che fanno ancora riferimento all’ideologia del partito comunista, inclusi i campioni del gattopardismo renziano, fra cui c’è anche il candidato Bonaccini, prima dalemiano, poi bersaniano e ora renziano. Votare per lui vuol dire votare per il sistema di potere che ci ha governato finora e che sta crollando. In questi ultimi due anni abbiamo avuto molteplici segnali che fanno capire come sia necessario un cambiamento per questa Regione. Una Regione governata sempre dallo stesso partito ma che ora è purtroppo ripiegata su se stessa e soffre per la crisi come dimostrano i dati su disoccupazione e imprese o l’arrivo delle cartelle tari ai terremotati.

 

Francesca Gambarini

Candidata al Consiglio regionale per Forza Italia

Una proposta concreta per la sanità

Ultimamente si parla tanto di “spending review” a tutti i livelli, senza mai spiegare con chiarezza ai cittadini cosa si taglia, perché e come verranno usati i soldi recuperati. Vorrei fare una proposta concreta per il settore della sanità che potrebbe consentire a tutti di risparmiare tempo e denaro. Perchè chi presenta una patologia cronica e segue ogni giorno le stesse indicazioni terapeutiche deve fare ore ed ore di fila dal proprio medico curante per farsi rilasciare le necessarie ricette? L’idea che, se mi darete fiducia, sottoporrò alla Regione Emilia Romagna che vengano rilasciate ricette valide per 6 mesi, in modo che per sei mesi si possa utilizzare la stessa ricetta per andare in farmacia a ritirare le proprie medicine. Si risparmierebbero sicuramente soldi, carta, tempo, scocciature per i medici e arrabbiature per cittadini! Si tratta di un intervento che non peserebbe sul bilancio regionale – e quindi a costo zero per i cittadini – ma che agevolerebbe la vita quotidiana di tante persone. Vorrei, inoltre, cogliere l’occasione per evidenziare la tempistica di due buone notizie uscite in questi giorni, relative alla sanità. La prima è lo sblocco di risorse destinate alle aziende sanitarie, la seconda l’assunzione di numerosi precari del settore. Naturalmente, entrambe le cose mi fanno molto piacere (aspettiamo anche di sapere nei dettagli come verranno usate le risorse destinate a Parma) ma non posso non sottolineare che entrambe le notizie escono dalla Regione a guida Pd in piena campagna elettorale. In ogni modo speriamo che le risorse arrivino veramente e non siano promesse da marinaio, fatte solo a scopo elettorale.

Candidata al Consiglio regionale per Forza Italia

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi